un re assai poco regale

domenica 25 novembre 2007
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In quel tempo, il popolo stava a vedere, i capi invece schernivano Gesù dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto».
Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l’altro lo rimproverava:
«Neanche tu hai timore di Dio, benchè condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perchè riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno».
Gli rispose: «In verità  ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
(Dal Vangelo di Luca 23, 35-43)

Cristo Re…
E’ con questo titolo che guardiamo a Gesù in questa domenica di fine novembre: Cristo è il Re dell’universo.
Sono stato a Versailles vicino a Parigi qualche anno fa. Una visita davvero emozionante nel palazzo che è ancora la massima espressione del potere assoluto di Luigi XIV, detto il Re Sole.
Ogni elemento architettonico e pittorico era stato pensato per esaltare il re che abitava la reggia e per far sentire tutti coloro che vi accedevano come infinitamente inferiori e a lui sottomessi. Tutto doveva esprimere la potenza e l’indiscutibile superiorità  di questo re.
Ma potremmo andare alla memoria di tanti altri sovrani della storia sia passata che attuale.
Pensare a Cristo Re paragonandolo al Re Sole o ad altri sovrani della storia mi mette però a disagio.
Cristo è re in questo modo?
Per capire che tipo di Re è Gesù Cristo la Chiesa ci fa ascoltare questo brano di Luca. Molto strano! E’ il momento davvero meno regale di Gesù.
Gesù è sulla croce e non su un trono alto e dorato, non è vestito di mantelli e strascichi ma è nudo. Non ha le folle attorno che lo osannano e acclamano, ma è lasciato solo in mezzo agli insulti e non sembra esserci nemmeno la voce di qualche vecchio amico. Più che un Re sole, Gesù sembra una desolante notte della potenza.
Dove sta allora la regalità  di Gesù?
E’ in quel dialogo privatissimo che l’evangelista Luca raccoglie e consegna a noi nel suo racconto, tra Gesù e il malfattore crocifisso vicino a lui: “oggi sarai con me nel paradiso”.
La potenza di Gesù è nella sua capacità  di salvare anche questo disperato, anche se lui stesso umanamente è impotente. Gesù in questo breve dialogo emana una luce di salvezza che nemmeno 10 Versailles possono eguagliare.
E il malfattore diventa un modello di fede. Il suo occhio riesce a vedere il Re anche in questo uomo condannato e morente vicino a lui: ” ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”.
Chi oggi ha il potere e vuole regnare, si guarda bene dal far entrare altri al suo livello, sia che si tratti di potere politico che di quello economico. Penso a molti di coloro che governano i popoli e che troppo spesso si ricoprono di enormi privilegi e sembrano più preoccupati di perpetuare la loro posizione che di usarla per il bene di tutti. Penso anche a coloro che hanno poteri economici e che a volte sembrano detenere un potere sui popoli ben più superiore di quello che aveva il Re di Francia!

    Gesù è davvero un Re diverso. Non usa il potere che ha per schiacciare gli altri e affermare solo se stesso.
    Gesù usa il suo potere come dono di salvezza capace di rendere ogni istante della nostra vita come una vita a Corte. Ma non è la Corte di Versailles, ma la Corte di coloro che con l’impegno concreto dell’amore costruiscono il Regno di Dio sulla terra: un Regno fatto di condivisione e non di competizione.
    E forse ci può dar un po’ fastidio il fatto che il primo santo proclamato dallo stesso Cristo Re è proprio un malfattore. Non è ne un prete o suora o cardinale o papa. Ma un semplice malfattore (lui stesso ammette di non essere “un santo”) che ha saputo riconoscere il Signore anche se nel momento più difficile della sua vita. L’altro malfattore infatti ha tutte le ragioni per gridare il suo dolore e la sua disperazione…
    Invidio questo uomo, che la tradizione chiama “buon ladrone” perchè ha mantenuto lucido lo spirito e ha riconosciuto la sua via di salvezza anche là  dove occhi umani vedevano solo fallimento. Lui è riuscito a vedere realmente Cristo Re… anche se umanamente poco regale.
    Chiedo al Signore lo stesso sguardo di fede del buon ladrone.
    Chiedo al Cristo Re sul trono della Croce di farmi riconoscere la sua presenza non solo quando entro in una bella Chiesa e sento un bel canto liturgico e non solo quando mi sento a posto, ma anche quando sono per la solita strada della mia vita e incontro situazioni che sembrano lontane dalla logica religiosa e da quello che io considero “di Dio”. Il Vangelo mi promette che se ho il cuore aperto come quello del buon ladrone , anche io potrò udire quella parola di salvezza “oggi sarai con me nel paradiso” che aumenta la mia forza spirituale e il desiderio per costruire il Regno di Dio qui sulla terra ovunque mi trovo.

Giovanni don

7 comments

  1. Le motivazioni che spinsero Pio XI a indire nel 1925 la festa di Cristo Re furono magari per come stavano andando le cose? diciamo che ora come ora non se ne sente troppo l’esigenza. Gli ultimi regnanti in Europa sono un po’ delle caricature e nel resto del mondo spesso sono dittatori. Tuttavia riflettere sul Regno serve, dato che Cristo stesso riprende questo concetto tante volte espresso nelle scritture. Un regno che qui dovremmo contribuire a costruire, nella consapevolezza dei nostri limiti, fidandoci di un disegno, di un’architettura che a volte ci sfuggono completamente…
    E di cui comunque non sono stabiliti confini. Regno che può arrivare ovunque ma anche comprendere tutti, allora. E quel richiamo a cercare prima di tutto il regno di Dio e la sua giustizia mi fa sempre pensare, dato che ci penso da mercoledì, che qualcosa che dipende da noi non funziona se assistiamo alla grande ingiustizia che un povero immigrato clandestino e forsei anche ladro di 29 anni, Lekbir, muoia di freddo e stenti sotto casa nostra nel novembre 2007 e il suo corpo venga divorato dai topi…
    Anch’io, come Lemi, mi definisco “una che cerca”.
    Soprattutto in questo momento. Ciao L.

  2. Mi fa venire i brividi di gioia sapere che il buon ladrone è già in Paradiso accanto all’unico eterno re. Significa che finchè non regnerà veramente l’amore, la carità , il pedono e la misericordia in me sarò un grande e autentico ladrone con il colletto bianco, rispettato e riverito, ma debitore di tutti i fratelli che incontro quotidianamente, che a stento riconosco, che sovente calpesto nell’indifferenza, nella slealtà , nella scaltrezza. Gesù mio, mio Re, aiutami ad adorarTi e a seguirTi, donami lo Spirito Santo che ha fatto del buon ladrone il primo santo di tutti i santi. Aiutami a pregare con le parole ma soprattutto con le opere. Aiutami a capire che Tu regni nella giustizia e non dove mi fa comodo per i miei interessi. Signore, aiuta tutti noi tuoi figli, perchè mai più fratelli più sfortunati muoiano in modo ignobile, come Lekbir, con l’aiuto della nostra indiffrenza di sudditi indefessi del consumismo, dell’egoismo e dell’indifferenza. Ciao Don, ti abbraccio.
    Io mi ricordo sempre di te, ricordati di me nelle tue preghiere.
    Buona domenica a tutti.
    Ciao

  3. un grazie di cuore per le tue riflessioni,caro fratello,con le quali
    posso alimentare la mia vita spirituale e aiutarei fedeli a penetra-
    re la Parola.Il Signore ti benedica e ti accompagni.Uniti nella
    preghiera e nell’eucarestia.cordialmente,in Cristo.P.Carlo

  4. Trovo sempre divertenti le tue vignette e molto interessanti le tue riflessioni.
    Anch’io sono sempre alla ricerca di capire e di trovare qualcuno che mi aiuti ad interpretare la Parola. In questo blog ci sono sempre molti spunti per la mia “sete”. Mi piacerebbe saperne di più, forse per poter fare e dare di più, ma non è facile trovare delle guide preparate, disponibili ed aperte.
    Grazie comunque per il tuo lavoro prezioso.
    marina

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