domenica 22 aprile 2007
l’icona dell’amicizia
…Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle. In verità , in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».
(dal Vangelo della III domenica di Pasqua, Giovanni 21,1-19)
Tre volte Gesù chiede a Pietro “mi ami?” E tre volte gli offre una missione di fiducia “pasci le mie pecorelle”… Sono le sue pecorelle! E le affida proprio a Pietro!
Tre volte Pietro aveva negato di conoscere quel Gesù quando era in mano dei suoi avversari nel momento della prova.
E andando ancora più indietro, all’ora dell’Ultima Cena, Pietro aveva detto con forza e convinzione che era pronto a morire per Gesù. Ma Gesù conosceva la debolezza dell’amore di Pietro, come conosce la debolezza di tutti noi che siamo facili a fare grandi proclami d’amore e fedeltà e ancor più facili a tradire le promesse fatte e a smentire i giuramenti d’amore…
L’unico amore per sempre fedele è quello di Gesù; i nostri amori possono solo avvicinarsi al suo, ma mai eguagliarlo.
Questo non deve però deprimerci, ma al contrario farci sentire più uniti tra noi e più solidali. Deponiamo i nostri giudizi reciproci e invece di accusarci gli uni gli altri dei nostri piccoli o grandi tradimenti all’amore reciproco, sosteniamoci e incoraggiamoci.
E insieme contempliamo con speranza questa pagina di Vangelo dove Gesù rinnova la sua fiducia al traditore Pietro. Così Gesù fa anche con me, con tutti noi…
Impariamo dal Risorto che fa risorgere l’amicizia che era morta la notte del tradimento del discepolo.
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Facciamo risorgere anche quei legami di amore, amicizia e fiducia che pensiamo ormai morti e sepolti. Crediamo che è sempre possibile ricostruire un ponte di relazione anche quando sembra definitivamente interrotto… Togliamo dal nostro lessico l’espressione “mai più” quando pensiamo a qualche legame che si è spezzato.
In questo saremo riconosciuti come credenti in Gesù risorto!
Gesù che è sceso negli inferi soffrendo la morte fisica e anche la morte dell’amore, ha saputo uscire dal sepolcro per donare ai suoi amici, che siamo anche noi oggi, una speranza nuova e una missione nuova, quella dell’amore che risorge…sempre.
Giovannidon
Ciao, rileggo il brano proposto e mi viene da riflettere sulla figura di Pietro. E’ di solito impulsivo, non troppo razionale, non misurato. Ha detto di non conoscere Cristo nel momento più difficile. Ma qui viene ribadito che il prescelto è lui. Eppure c’era Giovanni, con cui Cristo aveva un rapporto speciale, credo di grande confidenza e intuizione reciproca (gli verrà affidata Maria) , e altri altrettanto amati. Eppure il compito di giudare la prima chiesa spetta comunque a lui, (che è un pescatore e gli vien detto di fare il pastore) ! Mi piace la sua irruenza. Si sopporta di più l’errore di una persona passionale che la tiepidezza della persona misurata. Chi ama e sbaglia ha comunque amato. O no?
A me piace per avere l’omelie o commenti del vangelo della domenica.