DOMENICA 2 giugno 2013
Corpo e Sangue del Signore
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perchè vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perchè li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
(dal Vangelo di Luca 9,11-17)
Che singolare coincidenza questo 2 giugno 2013: Festa della Repubblica e Corpus Domini…
A Roma, se pur in forma ridotta a causa della crisi, sfileranno tutti i corpi militari e di polizia dello Stato, in occasione della Festa della nostra Repubblica. In altri contesti e anche altre epoche, lo sfilare dei vari corpi d’armata era occasione per mostrare la forza “muscolare” della Nazione, fatta di soldati e mezzi di distruzione. Mi vengono in mente le parate militari in Piazza Rossa a Mosca, durante il periodo sovietico, con il dispiegarsi davvero stupefacente di perfette coreografie di migliaia di soldati insieme a carrarmati e porta missili nucleari. Era un chiaro messaggio al mondo occidentale di una forza da temere.
Tornando al nostro 2 giugno, credo che l’intenzione della sfilata sia molto diversa. Al di la delle polemiche più o meno condivisibili su questa manifestazione nella Capitale, è importante riconoscere un ruolo non piccolo dei vari corpi di armata, di polizia e di soccorso civile che operano nel nostro territorio nazionale e a nome nostro in altre nazioni.
Quest’anno la festa e la parata di Roma coincidono con questa solennità del Corpus Domini, molto sentita soprattutto dalla nostra tradizione cristiano cattolica. Tutte le parrocchie italiane in questa occasione organizzano in modi diversi processioni e omaggi all’Eucarestia. Le tradizioni a riguardo sono davvero molto varie a seconda dei cari contesti e delle varie comunità . Ma in tutte si renderà onore e si porterà in corteo per le vie dei paesi e delle città il pane eucaristico, il Corpo del Signore. Gli apparati scenografici adottati sono a volte davvero stupefacenti, e la pietà popolare ha prodotto nel corso dei secoli strutture e oggetti di grande valore, ostensori, candelabri, baldacchini…, tutti destinati a sottolineare l’importanza e centralità dell’Eucarestia. Al centro, è bene sottolinearlo, per quanta ricchezza e fasto si possa costruire attorno, rimane un piccolo e povero pezzo di pane. Ed è quello il corpo da adorare, seguire, e soprattutto da assumere nella vita.
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Il Vangelo ci racconta di un segno forte che Gesù ha dato ai suoi e alla folla che lo seguiva. Ci racconta di una condivisione umana di poche cose, che con Gesù si moltiplicano. Il miracolo della moltiplicazione dei pani e pesci è possibile solo perchè qualcosa è stato messo a disposizione da qualcuno. Quei cinque pani e due pesci, saltano fuori e vengono distribuiti a tutti senza che finiscano, perchè qualcuno li ha messi a disposizione e ha creduto che Gesù era capace di farne qualcosa di buono.
Se stupiscono le dodici ceste di pezzi avanzate portate via, segno della sovrabbondanza dell’azione di Gesù, stupisce anche quel poco messo a disposizione e che è determinate per il miracolo. Il nulla moltiplicato è sempre nulla, mentre il poco diventa molto.
Penso che sia questo il messaggio forte che Gesù vuole lasciare ai suoi discepoli: credere che non siamo così poveri da non poter condividere comunque qualcosa, e che è questo che cambia il mondo in modo sovrabbondante.
Gesù stesso ha dato il suo corpo e il suo sangue, con la certezza che il suo dono, anche se apparentemente insignificante nella vastità della storia umana, avrebbe dato senso a tutta l’umanità e avrebbe sovrabbondato per ogni uomo di ogni epoca e luogo.
“Fate questo in memoria di me” ha detto Gesù ai suoi. Ripeterlo ogni volta che celebriamo l’Eucarestia, ci ricorda che anche il nostro corpo, il nostro sangue, la nostra vita, con la sua concretezza e a volte piccolezza, se dati con amore diventano forza per chi ci sta accanto e anche oltre.
Il Signor Gesù ci ha invitato a mangiare il suo corpo, cioè ad assumere la sua vita dentro di noi, per diventare ogni giorno sempre più quello che mangiamo, cioè Lui… Adorare l’Eucarestia, come si fa per tradizione, è importante se ci aiuta ad arrivare a quello che è veramente nella volontà di Gesù, cioè diventare come lui e riconoscere in ogni corpo, cioè in ogni vita umana, un pezzetto della sua presenza nel mondo.
La sfilata dei corpi militari del 2 giugno virtualmente si incrocia con le nostre processioni eucaristiche. Forse è l’occasione per ricordarci che davvero la nostra forza è Gesù, che la nostra arma più potente è il Vangelo, e che camminando tutti uniti nella stessa direzione, secondo la disciplina dell’amore, diventiamo più forti così che il Regno di Dio conquisti ogni nazione e ogni cuore umano.
Giovanni don
mi dispiace, ma questa volta la vignetta è decisamente orribile!
Nel passato non era possibile ricevere quotidianamente la Comunione e quanti santi bramavano e soffrivano per ciò . Oggi che è consentito accostarsi al sacramento dell’amore con frequenza , sovente si cade nell’abitudine e nella superficialità . Ci chiediamo CHI E’ COLUI che stiamo per ricevere?
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum
ciao don Giovanni, la tua vignetta mi ha fatto proprio interiorizzare il senso dell’eucaristia: grazie mille! è vero, non è un oggetto da guardare ma vivere nella nostra pelle che Gesù nel suo corpo e sangue ha donato lui, proprio lui a me, a te, senza tornaconto, neppure in termini di ‘immagine’… come non mettere in discussione il mio modo di vivere e di teorizzare? come non rendermi conto che ogni corpo che cammina è Gesù? ogni donna e uomo sulla terra e vicini a me è questo Gesù donato? mi chiedo se il mio agire, valutare, interagire è nutrito da questo amore immenso che Gesù ha avuto in modo indiscutibile per me significato nel dono del suo corpo e sangue…
@Chiara
rispetto a testo molto misurato.
Dalla vignetta emergono 3 messaggi.
(a parte l’ossessione per l’oro del Don … che non so da lui, ma da noi hanno solo il colore dell’oro gli ostensori, manco sono placcati!)
Chiara tu ne cogli uno (il secondo) … che poi si basa tutto sulla citazione del “Prendete e mangiatene tutti”.
Bene, benissimo che riesci a estrarre qualcosa di buono.
Ma non posso non essere d’accordo con Dario ed Angela ed dire il perchè:
Il bimbo pone una domanda di senso.
Pone la domanda “che senso ha il comportamento esteriore dell’adorazione ovvero della preghiera davanti al Santissimo”.
Da qui poteva nascere una bellissima vignetta apologetica, … da difensor fidei … ed invece…
La vignetta è grave ancor più perchè realizzata da chi dovrebbe spiegare a tutti il senso della nostra fede, del perchè un cristiano FA scelte difficili … ed invece non riesce a spiegare nemmeno il perchè la Domenica andiamo a messa anche se fuori fa bello!
Ebbene, alla domanda del ragazzo non si da risposta.
Peggio!
Alla domanda “pregare è una perdita di tempo?”
La risposta (di GESU” !!!) è “Si, non hai tutti i torti!”
(accostando parole dette da Gesù con parole MAI dette! Verità e Falsità insieme!)
Alla domanda di senso infatti non risponde (1′ messaggio: “non ha senso”) ma dice che c’è incoerenza tra il pregare in adorazione ed il suo insegnamento!!! (3′ messaggio)
E lo fa dire a chi ci ha insegnato a dire il Padre Nostro!
Proprio Gesù che va per 40 gg nel deserto (invece che a guarire le persone! … forse ci vuol dire che c’e qualcosa di più importante … )
Proprio Gesù, che pur essendo Dio stesso, ma Figlio dell’uomo, nella nostra natura, sente la necessità di “un comportamento esteriore nella preghiera” e così Gesù usciva presto la mattina e si metteva in disparte a pregare …
Insomma, io non ci vedo proprio nessuna ipocrisia nell’adorazione eucaristica.
Papa Francesco ha fatto adorazione eucaristica … e forse il suo ostensorio era davvero d’oro!
L’oro … il materiale simbolicamente usato per incoronare i RE e giustamente usato per onorare il Re dei Re:
E non solo per fare i contatti dei microchip del PC che usi per fare le tue vignette.
Insomma caro Don, occasione mancata!
Sarà molto bello fare vignette, non so, su FB forse sarai molto popolare e non ricevi nessuna critica, molto mondano direbbe Papa Francesco.
Ma se mi annunci un Gesù che dice il contrario di quanto ha fatto,
un Gesù che non è il Gesù dei Vangeli, il Gesù che ci viene presentato dagli insegnamenti della Sua Chiesa … allora non ci siamo!
Francesco
invece a me la vignetta non è piaciuta perchè svilisce il senso dell’adorazione eucaristica: non si tratta di “guardare” un’ostia “in vetrina” bensì di adorare, lodare, ringraziare Gesù vivo e vero sotto le specie del Pane consacrato….casomai poi di “lasciarsi guardare” da Gesù,…di stare con Lui…di “abbronzarsi l’anima” come diceva il santo curato d’Ars… Tra l’altro oggi è il giorno in cui la Chiesa si ritrova in adorazione eucaristica in comunione col Papa a livello planetario!
Caro don Giovanni, posso anche condividere lo scarso entusiasmo per l’adorazione, rispetto ad un modo diverso di onorare e venerare il Corpo di Cristo nei fratelli, nei poveri e nell’umanità intera, ma ridicolizzare quello in cui tanti credono con sincera fiducia è un’operazione, antica come il mondo, per ottenere consenso a basso costo ed effetto sicuro. Mi chiedo solo se ne vale la pena; credimi, il risultato è solo sentirsi migliori senza esserlo.
Mi viene in mente la vecchia canzone di Rascel, “Napoleone”: e sa’, passa la Beresina oggi, e passa la Beresina domani, uno si ritrova all’estero e non ci capisce una parola, perchè quelli parlano straniero e gli stranieri invece…pure. E’ la stessa cosa! E ti siedi al centro, poi sposti il Tabernacolo, poi canticchi qualche canzonetta ritmata, poi spezzi la Croce in quattro sulla facciata, la riduci a spigoli, poi ne ammiri l’ombra, poi togli la Croce dalle spalle del Crocifisso, poi l’Ostensorio diventa una vetrina, poi fai della Chiesa una ONG, poi pensi solo al sociale e rinneghi il cultuale, poi… poi…! Tutti piccoli, piccoli passi, ognuno innocentemente ininfluente, ma che sommati tra loro, fanno… tutta un’altra cosa. Alla fine ti ritrovi ateo e non ci capisci una parola, perchè gli atei lo sono già , ed i credenti invece… pure.
Scusate, ma che un sacerdote disegni – usando i talenti che Dio gli ha dato – una vignetta tanto carica di disprezzo per l’Adorazione del Santissimo (non è da “guardare”, ma da ADORARE) mi getta nello sconforto. Madre Teresa e le sue suore dedicano ore anche a questo gesto FONDAMENTALE per chi voglia amare Gesù nei poveri. Altrimenti anche il volontariato nella Croce Rossa può bastare….
Vaticano, adorazione eucaristica contemporanea in tutto il mondo
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/eucarestia-eucharist-eucaristia-25194/
Che bello! Una contemporaneità che ti fa toccare con mano la convenzionalità del tempo. Lo stesso momento, su tutta la terra, mentre il sole ti appare diverso da come appare a Roma, mentre l’orologio ti indica un’ora diversa da quella degli orologi romani. Nello stesso momento a vivere vicino all’eternità , e stando lì vicino ti rendi conto che anche domani, domenica prossima, l’anno prossimo, sono momenti non contemporanei tra loro se guardi il tuo orologio, ma sono tutti vicini all’eternità se li guardi con gli occhi di Dio.
Scusatemi, ma perchè c’è chi critica la vignetta? Il don ha ragione! Finchè si resta solo a guardare il Corpus Domini, anche se la si chiama Adorazione, resta un gesto sterile.. Inoltre chi ci vede addirittura disprezzo, non ha capito la finalità della vignetta; Molto deludente come atteggiamento, se uno vuole davvero essere Cristiano, non saper sorridere e farsi scuotere la coscienza da una vignetta ironica e leggera. Non è certo attraverso il mostrarsi offesi da queste cose che si dimostra di essere Cristiani, altrimenti non siamo diversi da quegli estremisti islamici che hanno minacciato di morte un fumettista olandese solo perchè ha osato disegnare il loro profeta. Se facciamo l’Adorazione come le suore di Madre Teresa, dedicando poi la maggior parte del tempo a servire i più poveri, allora certo che ha un Significato Sacro! Ma se facciamo l’Adorazione per “abitudine” e appena fuori dalla porta della Chiesa ci comportiamo da razzisti o non siamo in grado di condividere ciò che abbiamo con Amore, allora quello diventa solo un guardare sterile ed ipocrita! Ecco, questo è ciò che a me ispira la vignetta. Altro che disprezzo. Chi giudica frettolosamente e con superficialità allo stesso modo sarà giudicato.
@Chiara
Forse ti sfugge che le parole contro l’adorazione sono messe in bocca a Nostro Signore e allora non hanno il significato che vedi tu che stai traslando la frase in bocca ad altri.
Forse ti sfugge anche un’altra cosa. Che l’Ostia Consacrata è Cristo in Corpo, Sangue, Anima e Divinità . E allora: come ci mettiamo noi davanti alla Santissima Eucaristia E’ LA META’ DELLA VERITA’!!! L’altra metà della verità è che CRISTO SI METTE DAVANTI A NOI, comunque ci mettiamo noi davanti a LUI. E don Giovanni Berti con la “battutaccia” ci dice che Cristo non si vorrebbe mettere davanti a noi. Non è questione di giudizio o di frottolosità .
Come sempre, vi invito a guardare oltre la vignetta. Secondo me don Giovanni non vuole dire che stare davanti al Santissimo sia una perdita di tempo (e ci mancherebbe altro), ma che lo stare ore e ore davanti al Santissimo senza perdere neppure un minuto per dedicarci a un fratello che ha un problema, è semplicemente inutile. In questo passo del Vangelo, Gesù afferma: “Voi stessi date loro da mangiare”. Perchè invece non provare a invertire la frase in “Date loro voi stessi da mangiare”, cioè lasciate che gli altri possano “nutrirsi” di voi. Ovviamente non un nutrimento letterale (e ci rimancherebbe altro…:) ), ma un nutrimento figurato. Facciamo sì che il nostro fratello possa cibarsi alla mensa del nostro cuore, alla mensa del nostro Amore. E se abbiamo poco da far mangiare, beh, facciamolo mangiare lo stesso. Come ha splendidamente detto don Giovanni: “Il nulla moltiplicato è sempre nulla, mentre il poco diventa molto”. Teniamo sempre impresse in mente queste parole.
@Dario
Veramente non volevo entrare in questa diatriba… ma se proprio dobbiamo parlare di cosa c’è scritto nel Vangelo, ci troviamo le parole di Gesù:
“Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me”
e “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi”
Luca 22, 19 (Bibbia di Gerusalemme). Anche Marco e Matteo raccontano l’istituzione dell’Eucarestia (rendimento di grazie) mentre Giovanni, stesura posteriore, non ne parla; ma pone l’accento sul racconto della lavanda dei piedi
prima dell’ultima cena con i suoi discepoli GV,13
Tutto questo ci dice qualcosa?
Io non sono un esegeta, ma amo leggere le spiegazioni esegetiche e conoscere la storia, gli usi, i modi di dire di una certa epoca e soprattutto il significato delle parole.
Io ho molto rispetto per tutti i cristiani che pregano in ginocchio davanti al SS. Sacramento (SEGNO ) ma che Cristo si metta davanti a noi non lo direi. E nel vangelo non lo leggo questo modo di pregare…
Anzi rileggiamo Mt 16,21-23
Gesù rimprovera Pietro, ma quello è un invito a seguirlo, a capirlo, ad ascoltarlo, cioè a fare come lui, ad entrare cioè nel suo modo di amare: Gesù ha sempre detto questo.
Fare memoria non vuol dire ripetere dei gesti, ma vivere come Lui è vissuto.
E mi sembra che papa Francesco lo vada ripetendo tutti i santi giorni:
“Testimoniare Gesù con la propria vita, le parole vengano dopo, se sono proprio necessarie…”
Condivido il punto di vista di Chiara. Grazie
“ENNE+I+CI+A Quattro segni che sommati tra loro fanno un quinto segno “NICA ma sempre in segno è!
E cosa dovrei dire? Che il segno “Nica non presuppone una PERSONA che ha digitato gli stessi segni sulla tastiera? Cosa dovrei dire? Che la realtà e la verità sono il segno NICA sul monitor del mio computer?
Siamo in un’epoca dove l’oggetto si percepisce facilmente, il soggetto si percepisce meno facilmente, il concetto molto difficilmente.
E dunque. PRENDETE E MAGIANTE QUESTO CORPO è l’oggetto, MIO è il soggetto, E’ è il concetto.
Ma quale segno????
E’ CORPO VIVO PRESENTE DI CRISTO CON ANIMA E DIVINITA’: lo ha detto Lui e lo capisci bene se leggi meno frettolosamente e ti fermi parola per parola su ogni parola.
Tutto il resto che dici è l’interpretazione etica del Vangelo che, per carità , è utile, necessaria, indispensabile e santa, ed è dottrina della Chiesa (Dottrina sociale) come tutte le altre dottrine. Ma se si prescinde da Cristo Vivo e Presente diventa tutto una ONG. E questa, guarda un po’, è la prima cosa che Papa Francesco ha detto.
Chi vuol trasformare la PRESENZA in un simbolo vuole togliere LA LIBERTA’ dalla Fede della Chiesa.
Stare davanti al Santissimo Sacramento rende LIBERI, ci dichiara LIBERI, ci fa vivere la LIBERTA’, perchè davanti a CRISTO PRESEDNTE siamo veramente tutti UGUALI.
Per questo: diffida da chi ti vuole convincere che è un segno, perchè poi ti sostituirà il cerchietto con il $ e tu ci dovrai credere lo stesso.
Verso questa direzione va la “battutaccia se non già da questa direzione parte.
Dici: Eucaristia = Rendimento di Grazie. Ti chiedo: chi ringrazia chi?
Cristo non ci nutre in quanto lo mangiamo come pane,
ma in quanto lo capiamo come Dio.I Cristiani non sono mangiatori di ostie.
L’adorazione del Santissimo è un aiuto ad adorare Dio, cioè a mettere Dio al primo posto nella nostra vita,che deve essere una adorazione continua, non solo per il tempo che dura la Ostensione.
“Sarete veri miei discepoli se resterete nelle mie Parole…”,ci invita a “mangiare”le sue Parole,a capire quello che dice.
Gesù ci ordina di mangiare la sua incarnazione, di bere il suo sangue da noi versato,perchè noi siamo i carnefici.Cristo è morto per ognuno di noi,per aprirci il cammino alla vita eterna,attraverso la croce di Gesù,capita, mangiata e assimilata.”…conoscerete la Verità . E la Verità vi farà liberi.”
A quanto pare caro Don,le tue vignette ci fanno riflettere e ci aiutano a mettere a fuoco quello che Gesù disse prima di morire:”fate questo in memoria di Me”.L’adorazione eucaristica, la Comunione sono un aiuto, un Sacramento, ma non sono il fine del Cristiano. Non è sufficiente la Messa alla Domenica per entrare nella vita eterna. Dobbiamo adorare il Dio tra noi e mangiare, capire la sua presenza divina in ognuno di noi perchè quella è la Via-Verità e Vita.
non dobbiamo disprezzare gli aiuti che Dio ci da, quali l’Adorazione, la Comunione, la Chiesa che Dio ci da. Tutto è aiuto da parte di Dio per noi,tutto è cibo, parola di Dio da mangiare.
Però nessuno può mangiare al posto nostro e tanto meno Amare per noi.
La relazione con Dio è la pienezza della persona, il completamento di quel “facciamo l’uomo”, perchè il progetto di Dio per noi non avviene senza di noi.”Colui che ti ha creato senza di te, non ti salva senza di te”diceva Sant’Agostino. C’è qualcosa di molto personale che nessuno può fare al posto nostro.
grazie per il vostro lavoro.
Eucaristia = Rendimento di Grazie. Chi ringrazia chi?
Primo grado di ringraziamento: è CRISTO che ringrazia IL PADRE per averGli dato la possibilità di sacrificarsi per noi. Poi noi ringraziamo Cristo per averci salvato e lo facciamo con i pensieri, le parole e le opere.
Tutto quello che Fran ha detto così bene, viene dopo e in secondo ordine.
Il primo ringraziamento sorregge il secondo. Con il primo, il secondo è vita cristiana, senza il primo il secondo è vita morale ed etica. Con il primo la morale e l’etica nasce da Dio, senza il primo la morale e l’etica nasce dall’uomo, e l’uomo può modificarla.
Due comandamenti: ama il Signore Dio tuo E ama il prossimo tuo. In quest’ordine e non nell’ordine inverso. Altrimenti il dio è un dio qualunque non DIO PADRE, DIO FIGLIO INCARNATO E RIVELATORE DEL PADRE, E DIO SPIRITO SANTO.
Ecco quanto precisa il Sinodo dei Vescovi di ottobre 2008: «Le Sacre Scritture sono la “testimonianza” in forma scritta della parola divina, sono il memoriale canonico, storico e letterario attestante l’evento della Rivelazione creatrice e salvatrice. La parola di Dio precede, dunque, ed eccede la Bibbia, che pure è “ispirata da Dio” e contiene la parola divina efficace (cf. 2 Tm 3, 16). È per questo che la nostra fede non ha al centro solo un libro, ma una storia di salvezza e una persona, Gesù Cristo, parola di Dio fatta carne, uomo, storia. Proprio perchè l’orizzonte della parola divina abbraccia e si estende oltre la Scrittura, è necessaria la costante presenza dello Spirito Santo che “guida a tutta la verità ” (Gv 16, 13) chi legge la Bibbia. È questa la grande Tradizione, presenza efficace dello “Spirito di verità ” nella Chiesa, custode delle Sacre Scritture, autenticamente interpretate dal Magistero ecclesiale».
Ecco perchè i commenti, le introduzioni, le spiegazioni della Bibbia sono importanti. Così come leggerla in comunione con la Chiesa. Scrivono ancora i Padri sinodali: «Ogni lettore delle Sacre Scritture, anche il più semplice, deve avere una proporzionata conoscenza del testo sacro ricordando che la Parola è rivestita di parole concrete a cui si piega e adatta per essere udibile e comprensibile all’umanità . È, questo, un impegno necessario: se lo si esclude si può cadere nel fondamentalismo che in pratica nega l’incarnazione della parola divina nella storia, non riconosce che quella parola si esprime nella Bibbia secondo un linguaggio umano, che dev’essere decifrato, studiato e compreso, e ignora che l’ispirazione divina non ha cancellato l’identità storica e la personalità propria degli autori umani. La Bibbia, però, è anche Verbo eterno e divino ed è per questo che essa esige un’altra comprensione, data dallo Spirito Santo che svela la dimensione trascendente della parola divina, presente nelle parole umane».
@ Dario
Faccio molta fatica a seguirti in certi tuoi ragionamenti.
Io non mi sono inventata proprio nulla.
Eucarestia, tradotto dal greco, vuol dire RENDO GRAZIE.
Il sacramento, secondo la formula del catechismo, è SEGNO efficace della GRAZIA.
Leggendo il Vangelo non si trovano da parte di Gesù risposte di tipo giuridico, bensì SEMPRE risposte di tipo ESISTENZIALE…
…poi ognuno ha un suo percorso di fede, una INCARNAZIONE personale, un’esperienza spirituale da raccontare diversa uno dall’altro, tempi diversi di maturazione, modi diversi di esprimere la propria interiorità …
davanti a GESU’ PRESENTE certo che siamo tutti uguali, perchè è l’ AMORE di Dio Padre a farci tutti figli, l’Amore di GESU’ a farci tutti fratelli, lo SPIRITO di DIO a farci una comunità di credenti…
…poi, se a me una vignetta non scandalizza, che mi succederà ? Sono addormentata? In pericolo d’eresia? Faccio parte di un’altra famiglia?
Prima di tutto l’AMORE.
Saluti
Come è già stato detto, anche io trovo la vignetta molto bella perchè serve a farci riflettere: l’adorazione non si deve fermare a un guardare, ma deve essere un adorare, il che comporta una disposizione esistenziale al servizio e all’unione fraterna motivati dal mistero di Dio. Allo stesso modo il pregare non è solo dire parole, ma è un vivere in sintonia con Dio…..si può benissimo “pregare esistenzialmente” comportandosi in modo evangelico. Gesù stesso ha detto qualcosa in proposito, che può riguardare benissimo anche l’adorazione eucaristica, in Mt 6,5. La vignetta quindi, e quello che il don fa dire a Gesù, ha un riscontro evangelico….non è una falsità .
Il discorso poi della presenza reale è molto interessante…..penso abbia una certa importanza quello che scrive Ratzinger su un breve saggio, “il fondamento sacramentale dell’esistenza cristiana , dove nel capitolo 2 si trova un paragrafo dal titolo “un equivoco da cui guardarsi . Lo riporto, penso sia una pagina di alta teologia da prendere seriamente in considerazione, visto che ho letto dei post dove si fa della teologia del tutto gratuita ed errata.
“L’adorazione eucaristica o la visita silenziosa non può ridursi solo ad un colloquio con Dio pensato come presente in maniera locale e circoscritta. Affermazioni del tipo “qui abita Dio e un discorso , ugualmente motivato, con Dio localmente inteso, tradiscono una disconoscenza sia del mistero cristologico che del concetto di Dio, disconoscenza che urta necessariamente l’uomo consapevole dell’onnipresenza divina. Se si volesse motivare l’andare in chiesa con la ragione che si vuole visitare Dio che ivi abita, ci troveremmo di fronte a una motivazione che non ha alcun significato e a ragione viene respinta dall’uomo moderno.
Ratzinger prosegue indicando il corretto oggetto dell’adorazione, l’intero mistero storico di Gesù, dall’incarnazione alla morte e resurrezione, la storia di Dio con l’uomo, storia che si fa incontro a noi nel sacramento. Ma la storia di Dio con l’uomo è la chiesa, il corpo di Cristo, la comunione dei credenti, nella quale e attraverso la quale Dio viene a noi.
Concludo correggendo il post di Dario: la presenza è simbolica, si tratta di una realtà simbolica, senza il simbolo non andiamo da nessuna parte se non in una scadente mentalità magica. Il pane è l’oggetto simbolo che rimanda al soggetto Gesù da intendersi nella dinamicità della sua esistenza. Infatti Gesù non si è panificato, Dio non è diventato un panino….l’azione dello spezzare il pane è fondamentale, la simbologia stà nel pane spezzato. Veramente una cavolata il fatto che Gesù rende grazie a Dio nel senso che ringrazia Dio per avergli dato la possibilità di sacrificarsi per noi! Gesù non rende grazie a Dio, Gesù è eucaristia perchè la sua vita è in sintonia con la volontà del Padre….noi rendiamo grazie allo stesso modo. Quel pane che si spezza sull’altare lo portiamo noi durante la celebrazione, siamo noi simbolicamente in comunione con Gesù, Gesù realtà in noi, attraverso noi, sacramento esistenziale assolutamente reale e sperimentabile che fa del simbolo una realtà certa. E’ Gesù presente realmente nel sacramento.
Scusate la lungaggine! ciao
Su simbolo e sul Corpo consiglerei di leggere gli atti del Sinodo dei Vescovi del 2005 sull’Eucaristia (quello del 2008 è sulla Parola di Dio) ed anche l’Esortazione Apostolica “Sacramentum Caritatis” e l’Enciclica “Ecclesia de Eucharistia”. Tutte intere, però! Non solo un pezzo! Perchè Ratzinger in quel passaggio contesta il “voler andare in chiesa con la ragione di voler visitare…” e non la Presenza reale di Cristo. E’ quello che sento spesso anch’io: “facciamo una visitina…”. Ratzinger contesta proprio la ragione della visita e non con la ragione dell’adorazione, o della preghiera.
Che l’Eucaristia sia Rendere Grazie nella liturgia eucaristica non è affatto una invenzione, ci mancherebbe. Ma se è un ringraziamento, viene ragionvole chiedersi: qualcuno ringrazia qualcun altro. Chi è il qualcuno? Chi è il qualcun altro? Bene! Per saperlo bisogna conoscere le preghiere liturgiche del celebrante. Non sono conoscenze mie magari!!!): mi è stato detto da un Teologo che parla di Dio a nome della Chiesa con l’autorizzazione della Chiesa (e non da uno che parla di Dio a nome proprio, come siamo io e tanti altri).
@Chiara
Chiara … non pensare che la vignetta è stata commentata superficialmente.
Come vedi dai commenti, qui sono tutti molto preparati e poco superficiali.
I superficiali, guardano e passano … chi scrive (pro o contro) ci mette il cuore e la mente nel dire la sua idea in modo da poter (SI SPERA) AIUTARE il Don nel fare vignette migliori.
Migliori, per me vuol dire, che possano con il mezzo dell’ironia o della leggerezza, trasmettere la Verità di Fede che ci è stata Rilevata.
La l’ironia e la leggerezza devono essere MEZZI e non FINI.
Per questo non possiamo far passare qualunque cosa con la scusa “ma si … è solo una battuta”.
Se in quella battuta vi sono messaggi che ridicolizzano la nostra fede allora NO.
Io ho dato il mio contributo indicando i 3 messaggi che vengono veicolati.
Tu ne leggi uno:
“Finchè si resta solo a guardare il Corpus Domini, anche se la si chiama Adorazione, resta un gesto sterile..”
Ma che tu vuoi leggere, forse per il bene che vuoi al Don, .. e che anche io avrei voluto leggere, MA CHE NON E” STATO DETTO.
Dove mai la vignetta dice “Finchè si resta SOLO”?
No, ad esempio:
– dalla vignetta chi ti dice che quella Mamma non sta andando a fare adorazione, prima di andare poi al CAV ad aiutare una mamma in difficoltà ?
– O, per usare i tuoi esempi, chi ti dice che poi escano da li e siano dei razzisti?
La vignetta non lo dice! Non c’è nessun segno razzista o che lasci pensare a questo.
No, purtroppo la Vignetta dice che l’adorazione è una perdita di tempo. In se!
E questo, comprenderai bene. Non è accettabile!
Francesco
Il dibattito scaturito dalla vignetta non sta favorendo la riflessione e la meditazione della PAROLA e sta impedendo di ruminare la PAROLA. Mi sembra di trovarmi in una scuola di dotti, dove ogni partecipante cerca di portare avanti il proprio ” pensiero”. Gesù ci dice di “rimanere nell’amore”e nello stesso tempo ci dice di ” andare” per portare agli altri l’Amore, come Maria.
se don Giovanni non crede nella presenza reale di Gesù nell’Eucarestia allora perchè mette il fumetto proprio a partire dall’Ostia consacrata?…eheh
Notate!
Mi pare stia capitando più volte, un pò come capitò ai Fiorentini al tempo di Pier Capponi, ma in senso, direi, contrario.
Appena mi affaccio dal mio balcone e ascolto il suono delle Campane proveniente da destra dal Campanile della Chiesa Universale , dalla Loggia a sinistra risuona la tromba soffiata dal Grande Oriente.
Notate anche voi?
@Giovanna
“Il dibattito scaturito dalla vignetta non sta favorendo la riflessione e la meditazione della PAROLA e sta impedendo di ruminare la PAROLA.”
Mi pare che non sia proprio così. A me pare che “Il dibattito scaturito dalla PAROLA non favorisce la riflessione e la meditazione sulla vignetta”
E poi.
La vignetta oltraggia l’Eucaristia e non si sta discutendo di Parola.
A don Giovanni Berti.
Avrai di certo notato come il dibattito si sia incentrato sulla vignetta e non sull’Omelia.
Valuta il rapporto tra l’immagine e le parole, considera il peso del sintetico rispetto a quello dell’esteso, osserva lo sforzo che comporta il testo rispetto all’immagine, vaglia gli impegni che causa l’immagine rispetto al testo, e stabilisci se veramente è “una battuta” o è un mezzo che promuove idee, nonostante poi, a volte, sono già contraddette dalla tua stessa Omelia, e vedi se ne vale la pena.
Penserei che sarebbe appena il caso di valutare il rapporto che intercorre tra l’immagine e le parole, considerando il peso del sintetico rispetto a quello dell’esteso, ponendo lo sguardo sullo sforzo che comporta il testo rispetto all’immagine. Forse potrebbe essere indicativo vagliare gli impegni che causa l’immagine rispetto al testo per stabilire se veramente è “una battuta” o è un mezzo che promuove idee, nonostante, poi, a volte sono già contraddette dalla tua stessa Omelia, e ti inviterei a vedere se ne vale la pena.
Fraternamente.
ho seguito lo svolgersi dei commenti e vorrei proporre una considerazione che mi sta interrogando: mi sembra che riflettiamo quello che a volte per tempi tanto lunghi succede nelle comunità cristiane; partiti con intenzioni di sincera ricerca di chiarimenti ci lasciamo prendere la mano esclusivamente dal mettere ‘in ordine’ (secondo quali criteri? e applicati come?)spesso rimaniamo ‘arenati’ nel ‘vivere’ discussioni interminabili su chi ha ragione e torto nel ‘tradurre’ (> lat. tradere) in parole/immagini/atteggiamenti l’esperienza della fede con le sue tante sfaccettature, ma mi sembra che ci coinvolgiamo meno nell’ascolto vero dell’uomo o della donna che ha detto delle cose, sicuramente le ha soppesate, forse è in un cammino serio con il Signore Gesù e compromesso/a con Lui nella propria vita, magari sta pagando di persona, magari è davvero un discepolo o una discepola del Signore con tutto il cuore… che ne sappiamo noi? perchè occupare ‘tutto’ lo ‘spazio’? Chiara B
@Chiara
Chiara, condivido quanto scrivi.
Secondo me il problema ha vari aspetti da considerare:
– uno è il limite dello scrivere su un blog. Si vorrebbero dire molte cose. Bisogna essere concisi. Non si può esprimere tutto. A volte esponi un pensiero e ne taci mille altri…
– secondo: comunicare può già essere molto difficile di persona, a quattr’occhi, figuriamoci su un blog, dove puoi presuppore un interesse comune, ma chi ti legge è un estraneo: non puoi soppesare l’atteggiamento dell’altro, la sua reazione, la sua emozione, i movimenti del suo corpo, le sue pause, i suoi scatti…
– terzo: coscienti di tutto questo bisognerebbe seguire e rispettare un codice di educazione, di galateo anche nella comunicazione.
Non tutti sono capaci di esprimere se stessi senza imporre, senza giudicare, senza pregiudizio, senza insulti, senza prevaricazioni, senza presunzione…
Se tutto questo non è scontato di per sè, figuriamoci parlando di argomenti così intimi e profondi come la propria religiosità , la propria interiorità …
non tenere conto di tutto questo vuol dire essere rigidi, chiusi, cattedratici.
Saluti
@Dario
Come ti ha scritto il DON
“Ti ringrazio Dario della grande partecipazione al dibattito e della grande preoccupazione che hai nei confronti della Chiesa e dei suoi insegnamenti.”
Anche io ti ringrazio e ringrazio TUTTI quanti per i contributi che dimostrano la nostra “grande preoccupazione che hai nei confronti della Chiesa e dei suoi insegnamenti”.
Come dicevo in qualche post fa con il contributo anche critico ma motivato ha come scopo:
“Poter (SI SPERA) AIUTARE il Don nel fare vignette migliori.
Migliori, per me vuol dire, che possano con il mezzo dell’ironia o della leggerezza, trasmettere la Verità di Fede che ci è stata Rilevata.”
Ebbene, la vignetta successiva è migliore ed il tuo post Dario, che tanto l’ha colpito riflette la tua indicazione!
Infatti il DON è rimasto colpito da: “Valuta…, considera…, osserva…, vaglia…, stabilisci…, e vedi…
WOW una raffica di imperativi”
Imperativi che poi sono riassumibili nella virtù cardinale della prudenza.
[http://it.cathopedia.org/wiki/Prudenza]
Ma soprattutto io noto il grande affetto e bontà con il quale hai scritto gli imperativi ma sempre imperativi sono.
Ebbene la vignetta successiva mostra Gesù che parla (con affetto) usando un IMPERATIVO!
Ecco quindi che forse il DON ha riconosciuto lo stesso stile 🙂
La vignetta infatti ha più messaggi ma in particolar modo ne leggo 2:
– gli “imperativi” di Gesù danno VITA e spesso parla con imperativi.
Infatti Gesù all’inizio della sua predicazione, ed in continuità con i precedenti profeti come Giovanni Battista, predicava con un imperativo: CONVERTITEVI!
– Il secondo tema di cui la vignetta ne fa APOLOGIA! è il tema dell’OBBEDIENZA!
Che è un voto che il DON ha fatto [http://it.cathopedia.org/wiki/Voto_di_obbedienza].
Ebbene la vignetta dice che OBBEDIRE a Gesù da VITA.
Poi fa sorridere perchè ci ricorda che i giovani di oggi non obbediscono molto volentieri ai genitori per andare a scuola.
Eppure l’andare a scuola è un ricevere un DONO. Il dono dell’istruzione.
Anche Gesù ci indica degli imperativi, … per darci dei DONI!
Siamo noi che non obbediamo … e ce li perdiamo!
Ripensando a me … anche io quando ero alle medie (ma anche qualche anno dopo) non avevo molta voglia di andare a scuola.
Ma ora, che sono ingegnere, con i tempi che corrono….
sono davvero molto felice di aver obbedito agli imperativi che mi dicevano di andarci e di studiare.
🙂
Temi non facili da trattare caro DON:
Gli “imperativi” di Gesù e l’obbedienza …
ma con questa vignetta compi un opera di grande testimonianza alla verità .
Ecco perchè cerco sempre di motivare le mie critiche.
Sia per renderle accettate e possano costituire una occasione di miglioramento.
Inoltre cercherò sempre più di impegnarmi in questo (che ora dico), ma chiedo anche l’aiuto di tutti voi per aiutarmi ad essere migliore su questo punto:
SIA per seguire questa indicazione del Papa:
“l’arrabbiatura è un insulto contro il fratello, è già qualcosa che si dà nella linea della morte , “lo uccide . Ha quindi osservato che, specie nella tradizione latina, c’è come una “creatività meravigliosa nell’inventare epiteti. Ma, ha ammonito, “quando questo epiteto è amichevole va bene, il problema è quando c’è l’altro epiteto , quando c’è “il meccanismo dell’insulto , “una forma di denigrazione dell’altro .
http://www.news.va/it/news/il-papa-no-alla-denigrazione-dellaltro-seguiamo-la
Può interessare?
http://www.losai.eu/lindagine-di-papa-francesco-sul-piu-grande-miracolo-della-storia-recente/
vorrei sottolineare un pensiero di don Giovanni che mi ha molto colpito “Adorare l’Eucarestia è importante se ci aiuta ad arrivare a quello che è veramente nella volontà di Gesù……..La volontà è unica e fa COMUNIONE e UNITA’.Nel Padre nostro noi chiediamo “sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.Grazie don Giovanni che mi hai ricordato il progetto d’amore di Dio per ogni uomo.
@Giovanna
Vorrei evitare un equivoco che sorge, forse, dal fatto che lo scritto si legge in un modo diverso da come si ascolta il parlato.
Senza giri di parole, io penso di dire la stessa cosa se scrivessi: “Adorare l’Eucaristia è importante PERCHE’ ci aiuta ad arrivare a quello che è veramente nella volontà di Gesù….”.
Padre Nostro che sei nei Cieli, SIA santificato il tuo nome, VENGA il tuo regno e SIA FATTA la tua volontà come in Cielo così in terra. DACCI oggi il nostro pane quotidiano e RIMETTI a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e NON CI INDURRE in tentazione ma LIBERACI dal male.
VENGA, SIA FATTA, DACCI, RIMETTI, NON CI INDURRE, LIBERACI: tanti preghierativi tutti insieme non li avevo mai sentiti prima.
NON PUBBLICARLA, GRAZIE
Su questa terra si è pellegrini e lo sguardo ,anche se a volte con fatica, è rivolto verso la meta. IL cammino , alla sua sequela di Gesù , non è personale e individuale ma comunitario .Ci sono altri fratelli che ci stanno accanto ed è per me un’esigenza durante il viaggio avere un confronto , condividere gioie e dolori , chiedere consigli nei momenti di dubbio e partecipare agli altri ciò che la PAROLA mi dice. Scrivere su questo sito è per me un momento di dialogo , chiarimento , condivisione e testimonianza del Signore.
@Giovanna
Sinceramente pensó che il cammino è essenzialmente personale,come il mangiare,come l’Amore.
Nessuno puó mangiare o amare al posto nostro.
I fratelli accanto,credenti o no, sono un “banco di prova” del nostro Amore per Dio.
“Se non ami il fratello che vedi,come puoi amare Dio che non vedi?”,ci ricorda San Paolo.
La Chiesa è formata da tutte quelle persone che cercano il Regno di Dio.