recensione divina

Gesù è un pane che dona eternità alla vita. Mangiare Gesù significa che faccio mie le sue parole e i suoi gesti e li faccio entrare dentro le mie giornate e dentro le mie scelte vitali. E a dirmi che questo pane eterno è buono è Dio stesso che parla al cuore e alla mente. Mi devo fidare della recensione di Dio! (DOMENICA 11 agosto 2024 – XIX anno B) 

 

In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
(dal Vangelo di Giovanni 6,41-51)

 

Come si sceglie un posto, un ristorante o pizzeria, dove mangiare davvero bene? Ci sono dei posti esternamente molto belli e con nomi molto accattivanti, in un’ottima posizione e con una bella architettura, ma sappiamo bene che non è questo che fa la differenza. Anzi capita spesso di trovare certi ristoranti che si trovano in posti turistici centralissimi, difronte a monumenti famosi e sulle vie principali dei flussi turistici, che non sempre brillano di qualità. Il modo migliore per scegliere un posto dove mangiare bene è farsi consigliare da chi è del posto o da che ci è già stato. E anche in questo caso capita spesso che certi locali non centralissimi e magari esteriormente un po’ anonimi, in realtà offrono poi un pasto unico e inaspettato come qualità. È quindi fondamentale trovare la “recensione” giusta e sapiente per fare una buona scelta.

Gesù nel Vangelo si propone come “pane disceso dal cielo”, cibo spirituale che dona eternità alla vita. Lo ribadisce più volte, ma questo non riesce a convincere tutti i suoi interlocutori, specialmente le autorità religiose che continuano a dare una “recensione” negativa su Gesù. Per loro è solo il figlio di un falegname che non ha nulla di divino, ma avanza delle pretese assurde alle quali non bisogna credere.

E non hanno tutti i torti. Gesù così come si presenta ai suoi discepoli e al mondo, non ha nulla di divino. Si presenta con tutti i limiti di tutti gli esseri umani, e il principale dei suoi limiti è che è mortale. Non viene dal cielo, ma dalla terra come tutti noi. La mormorazione dei Giudei se ci pensiamo bene, è la stessa che abbiamo dentro quando pensiamo alla nostra religione e alle nostre tradizioni. Tutto alla fine è così umano e limitato. E più conosciamo la Storia della Chiesa e anche la nostra esperienza, più tutto questo “cielo” non lo sperimentiamo, anzi sperimentiamo il limite e la fragilità. In altre parole dentro la religione sperimentiamo più il peso della “carne” che la leggerezza dello “spirito”.

Ma è proprio Gesù ad insistere nel dire che è “mangiando” questa sua carne che si ottiene l’eternità di Dio. Per sperimentare Dio nella nostra vita dobbiamo passare proprio dalla concretezza e dal limite della vita umana, ma in sintonia con quella di Gesù, così come ci è raccontata.

Mangiare la “carne” di Gesù non significa solo mangiare la particola a messa, ma far entrare dentro la carne della nostra vita, dentro quello che siamo, quello che diciamo, dentro i nostri limiti personali e comunitari, la vita di Gesù, le sue parole e gesti. “Mangiare Gesù” è credere che possiamo essere come lui anche nella nostra vita, e senza aspettare di essere morti e nell’eternità futura.

Forse sentiamo anche ora la “mormorazione” dentro il nostro cuore e nella mente che ci fa pensare che questo è impossibile. Ma come viene detto proprio in questa pagina di Vangelo, è Dio stesso che ci “recensisce” nel cuore e nella mente che vale la pena mangiare il suo Figlio, che Gesù è il pane buono e vero che dona eternità, e che è meglio di tante altre proposte di felicità.

Magari dall’esterno la proposta cristiana sembra poco attraente e in qualche caso anche da rifiutare, ma se ascoltiamo davvero il cuore e se diamo un po’ di tempo alla preghiera vera, sentiremo che è Dio stesso che ci istruisce: “Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me”.

La recensione di Dio ci viene data anche da tanti fratelli e sorelle che prima di noi si sono fidati del Vangelo e hanno sperimentato che davvero Gesù “è il pane disceso dal cielo” e se lo mangi la tua vita diventa eterna.

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