i magi cercano, si interrogano, si mettono in cammino, mentre i religiosi e i potenti di Gerusalemme sono bloccati da paure e sospetti. Noi come siamo? Stiamo davvero cercando Dio? Lui con la sua stella ci invita a guardare in alto, oltre le nostre chiusure… e ci vuole stupire.
(SABATO 6 gennaio 2024 – Epifania del Signore)
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
(dal Vangelo di Matteo 2,1-12)
La Hollywood Walk of Fame (lett. “Passeggiata della fama di Hollywood”) è un percorso di due lunghi marciapiedi dove per terra si trovano delle stelle con incisi i nomi famosi di attori, registi, scenografi, musicisti, tecnici… che hanno fatto grande il mondo del cinema. Avere la propria stella su quei marciapiedi è una delle forme più alte di riconoscimento del proprio lavoro in quel settore, al pari del premio Oscar che si assegna ogni anno sulla stessa via.
La stella sulla Walk of fame viene assegnata quasi sempre quando la persona è in vita, e anche dopo che è scomparsa rimane come segno della sua carriera “stellare”.
Anche gli antichi credevano nelle stelle come segno di importanza, ma non su un marciapiede ma proprio in cielo. Ogni stella del firmamento aveva un suo significato per la terra e corrispondeva a qualche personaggio famoso che è venuto al mondo.
“Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo…” dicono i magi giungendo a Gerusalemme dal lontano Oriente. Come dei turisti venuti da oltreoceano a Los Angeles in cerca delle stelle di Hollywood, così i magi cercano il personaggio vivo di quel segno in cielo. Lo vogliono incontrare anche se lo conoscono poco, anche se hanno qualche notizia vaga e da lontano.
L’evangelista Matteo mette a confronto il loro entusiasmo che li muove da lontano con la diffidenza e la falsità di chi vive vicino a Betlemme. Da una parte il coraggio di mettersi in viaggio e la totale disponibilità a qualsiasi cosa troveranno, e dall’altra il calcolo, la prudenza paralizzante dei religiosi e la doppiezza di Erode che non vuole adorare ma eliminare un possibile concorrente al suo potere.
Dei magi sappiamo poco o nulla, se non qualcosa della loro ricerca e del loro mettersi in cammino. Non conosciamo il loro passato ma ci viene presentata la loro domanda: “Dov’è colui che è nato…?”.
Cercano vita, una vita al suo sbocciare, piena di promesse e di futuro. Non sono mossi da paure e da difese ma dalla curiosità di una vita nuova.
In questi magi ci siamo tutti, e non solo noi che ascoltiamo questa pagina celebrando la nostra fede con la comunità, ma anche coloro che si dichiarano credenti ma non frequentano e che spesso giudichiamo invece di invitare. Questa ricerca è dentro ogni essere umano, anche quello che si proclama ateo, cioè che non crede in Dio. Ma Dio è una stella anche per loro, solo che magari non hanno mai provato ad alzare di più lo sguardo, e non hanno trovato vicino qualcuno che indicasse loro come guardare al cielo.
Tutti cerchiamo Dio, perché la sua stella brilla nel cuore ogni volta che cerchiamo il bene per noi, per gli altri e per il mondo. Tutti cerchiamo Dio quando vogliamo liberarci da oscurità dell’animo, da tristezze e sofferenze. Magari non attribuiamo il nome “Dio”, ma la ricerca della felicità, del bene e della pace, è sempre ricerca di Dio.
E Dio ci guida all’incontro, non con un’unica stella in cielo, ma con tante stelle lungo il marciapiede della vita che sono le persone che abbiamo accanto, sono le parole che possiamo leggere nella Bibbia, le esperienze di amore che facciamo, i fatti che ci indicano la sua presenza nel mondo.
E anche noi stessi, tutte le volte che viviamo secondo il Vangelo, diventiamo una stella che porta qualcun altro a incontrare Gesù.
Giovanni don