DOMENICA 18 febbraio 2018
prima di quaresima
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».(dal Vangelo di Marco 1,12-15)
In Italia siamo entrati in piena campagna elettorale. Tra poche settimane sapremo (forse) a chi andrà in mano il governo nella nostra nazione. E così assistiamo ad un aumento dei proclami, promesse, presentazioni da parte di chi vuole essere eletto, il tutto accompagnato ovviamente da critiche agli “avversari” politici e scambi più o meno feroci di accuse reciproche. Tutto questo per portare gli elettori a decidere chi mettere alla guida del Paese.
Gesù possiamo dire che a suo modo è pure in campagna elettorale. Ovviamente non sto pensando a quella italiana di oggi, ma all’inizio della sua missione di predicatore, così come ci è presentata dall’evangelista Marco. In questo Vangelo, il racconto di Gesù nel deserto tentato da Satana (che sempre si legge all’inizio dei quaranta giorni della quaresima) è ridotto all’osso ma con gli elementi essenziali che ne sottolineano l’importanza. E’ l’Amore di Dio Padre, lo Spirito Santo, che lo spinge a fare questa esperienza così particolare con un tempo ben preciso. I 40 giorni richiamano inevitabilmente i 40 anni nei quali il popolo di Israele sperimenta la liberazione dall’Egitto e il cammino lungo e difficile nel quale impara ad essere popolo con Dio al comando. Dio nei 40 anni dona a questa massa di fuggitivi senza terra e senza meta un obiettivo e una legge, e soprattutto dona Sè stesso come eterna guida spirituale sopra ogni altra guida terrena e idolo. Gesù inizia da qui la sua missione, sperimentando prima di tutto lui stesso, come uomo, la fatica di seguire Dio nel deserto ma anche la forza e la guida di Dio che nasce dentro e che permette di superare ogni tentazione di mollare e ogni fatica umana.
Dopo questa esperienza nel deserto, parte la sua “campagna elettorale” per il Regno di Dio. Dio è candidato a essere eletto come guida del cuore di ogni uomo, perchè il suo regnare non è solo nei cieli in un lontano futuro, ma inizia qui sulla terra, ora, in mezzo alla vita concreta dell’umanità . Gesù propone un vangelo, cioè una “buona notizia” (è il significato letterale della parola vangelo), che è di Dio. Gesù parla non per sentito dire, ma ha sperimentato lui direttamente che stare dalla parte di Dio significa davvero superare anche il deserto più faticoso della vita, e addirittura sperimentare dentro quel deserto il servizio degli angeli, cioè l’amore di Dio, la forza della vita e la felicità vera. Il Vangelo che proclama Gesù non consiste in una serie di leggi e obblighi da rispettare, pena quale sanzione o punizione, ma è una proposta di vita dove la carità è al centro, la speranza è sguardo nuovo verso il futuro, e la fede è l’atteggiamento quotidiano di base. Il Vangelo è la buona notizia che Dio non è distante ma vicino, bisogna quindi convertirsi a partire dal cuore, cioè fare la scelta di fondo di fidarsi e accogliere i suoi insegnamenti, così come Gesù mostra nella sua stessa vita. E il tempo per questa conversione del cuore è questo, è arrivato, non sta quindi in un tempo lontano e futuro. Non è prevista l’astensione nelle “elezioni” del Vangelo. Disinteressarsi di Gesù, non coltivare la fede, lasciare in disparte l’appello di conversione, è già una chiara presa di posizione, che ha il concreto rischio di non far eleggere Dio al governo del nostro cuore e della nostra vita.
Il 5 marzo, giorno dopo del giorno delle elezioni politiche, sapremo chi avrà in mano le sorti della nostra nazione. Se andare a votare è un obbligo morale di chi ama la propria nazione e si sente corresponsabile della vita civile comune, votare per eleggere o no Dio nel cuore è una necessità alla quale non possiamo sfuggire.
La predicazione/”campagna elettorale” di Gesù per Dio è già iniziata e continua per tutta la quaresima. Ma già fin da adesso possiamo votare Dio e far si che la nostra vita personale e comunitaria entri a far parte del suo Regno.
Giovanni don
Un applauso alla qualità artistica.
La prima coppia di Gesù Diavolo potevi fare copia ed incolla … ed invece li hai ridisegnati!
E ti sono venuti veramente molto simili, anzi al secondo Diavolo hai modificato l’espressione.
Davvero bravo Don!
La vignetta è troppo carina.
Le tentazioni sono difficili da vincere. Non c’è dubbio che l’affidarsi a Dio è la soluzione vincente, ma non è poi così facile affidarsi del tutto a Dio. Forse è più difficile di quanto si possa pensare.
In ogni caso io mi chiedo sempre perchè Dio abbia spinto Gesù nel deserto ad affrontare lo scoglio delle tentazioni. Dio è buono, ma allora perchè permette le tentazioni che di per sè sono cattive e possono produrre il male?
Mi piacerebbe avere una risposta, se possibile.
A me è piaciuta l’omelia che ho sentito su questo punto. E schematicamente diceva:
E’ il Diavolo che tenta (non Dio)
Il Divolo tenta i buoni (i cattivi sono già dalla sua parte non ne ha bisogno)
Dio permette la nostra libera scelta
Sta a noi accettare la tentazione oppure no. Scegliere il male oppure il bene.
Quindi non è tanto un “affidarsi” cieco. Ma un scegliere il bene. E’ la nostra volontà che decide se cadere meno … noi possiamo Chiedere un aiuto a Dio per far si che la nostra volontà non ci faccia cadere.
Le tentazioni sono sempre “un occasione da non perdere”. … oppure “un occasione (di peccato) che ti perde”.
🙂