DOMENICA 9 luglio 2017
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perchè hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perchè così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».(dal Vangelo di Matteo 11,25-30)
La libertà insieme all’amore è la realtà più ricercata dagli uomini.
Essere liberi è in fondo il desiderio di tutti, mentre la privazione della libertà è la condanna peggiore per ogni uomo.
Libertà di essere sè stessi, libertà di dire quello che pensiamo, libertà di muoversi e di decidere della propria vita, libertà di amare…
Mi ha colpito la testimonianza di un giovane sposo che ha voluto introdurre la celebrazione delle nozze con una lettera indirizzata a tutti gli invitati, con la quale spiegava il significato del suo essere li e cosa lo portava a sposarsi con la sua fidanzata.
La sua lettera inizia così: “Libero…Quel giorno, come tutti quelli di quel periodo, non desideravo nient’altro che essere libero. Facevo tutto in funzione di quello, avevo persino comprato la vespa dal mio amico. Da cosa volessi liberarmi non lo sapevo nemmeno io…” e poi prosegue raccontando il giorno in cui accompagnato da quella ragazza appena conosciuta attraverso amici, compie in moto un giro del lago. Voleva solo essere una giornata spensierata con una nuova amica, ma chilometro dopo chilometro si accorge che qualcosa lo lega alla sua passeggera che gli sta dietro sul sellino della vespa. Il viaggio prosegue più lungo del previsto e il legame provvisorio con lei da quel giorno cresce e si trasforma in fidanzamento e poi matrimonio, per sempre.
La lettera si conclude con queste parole: “…entusiasta di progettare una vita, di vivere emozioni, di viaggiare, di avere una famiglia, di fare qualsiasi cosa se al mio fianco ho lei. Io oggi sono felice, Io oggi sono libero…”
Gesù ai suoi amici, e a tutti gli uomini di ogni tempo propone un legame forte che nella parola usata che troviamo sul Vangelo sembra tutt’altro che positivo. Infatti Gesù dice: “Prendete il mio giogo sopra di voi…”, e non posso non pensare agli animali da tiro che sono costretti a tirare faticosamente aratri e carri con un legame che non ha niente di felice e libero.
Gesù però propone un legame dolce e leggero, e propone se stesso come modello, lui che ha scelto di legarsi agli uomini in maniera così profonda da rinunciare anche all’essere come Dio, sicuro e onnipotente in cielo. Gesù è umile e mite, cioè completamente votato all’amore per gli uomini a tal punto da farsi uomo e morire per amore.
Ma Gesù si propone proprio in questo modo come l’uomo totalmente libero: libero di amare fino in fondo, libero da una idea di Dio che opprime l’uomo, libero da tutte quelle regole (anche religiose) che rendono l’uomo piccolo e incapace spesso di amare.
Gesù è libero veramente anche sulla croce, pur se inchiodato come un condannato, perchè proprio da lì ama fino in fondo e si mette dalla parte degli uomini più piccoli e dimenticati. Gesù è libero e propone la libertà nella fede, propone una strada che ci libera anche da quei egoismi che spesso ci bloccano nell’essere quello che veramente possiamo essere, cioè capaci di amare.
La parola religione indica proprio nel suo significato “legare, osservare scrupolosamente…” e spesso nella storia tutto questo non ha fatto del bene all’uomo e anche alla fede cristiana stessa.
La nostra fede è una religione sì, ma nel significato di questo vangelo di oggi, cioè di un legame che libera e non opprime, che ci porta a realizzare il desiderio di essere liberi proprio nel legarsi con amore all’amore di Dio.
Sarebbe bello che ogni volta che ripensiamo alla nostra fede e a quello che Gesù ci insegna di vivere, anche quando ci costa e ci impegna a cambiare, possiamo alla fine dire come quello sposo nel giorno del suo matrimonio “io oggi sono felice, io oggi sono libero”, con Gesù.
Giovanni don