In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
(dal Vangelo di Giovanni 1,35-42)
“Che cosa cercate?”
Cosa cerchi tu che stai leggendo in questo momento le mie righe di commento?
Fermati un attimo…
Cosa cerchi? Quali sono le tue attese?
Mi piacerebbe essere li con te in questo momento per dirci l’un l’altro le nostre attese, perchè anch’io sto cercando qualcosa…
Cosa cerco io? Solo qualcosa da scrivere per riempire la pagina?
Sto cercando anch’io qualcosa che forse è la stessa di te che leggi: capire il messaggio di questo Vangelo, conoscere qualcosa di più di Gesù, trovare una parola di conforto e di incentivo alla vita cristiana…Alla fin fine sto cercando dove abita Gesù, per stare con lui…
La domanda che Gesù fa ai due discepoli del Battista, che si sono messi a seguirlo per strada, è il punto di partenza del nostro cammino di cristiani, ed è anche la domanda che non ha mai risposta definitiva e chiusa.
Se si spegne questa domanda, si interrompe anche il cammino di fede.
Se nella vita cristiana cerchiamo solo delle buone e definitive regole di comportamento per stare bene noi e la società , alla fine troveremo forse solo regole e leggi. Ma tutto questo non è il cuore dell’essere cristiani e dell’essere Chiesa.
I discepoli interrogati da Gesù (“che cercate?”), non rispondono domandando regole e insegnamenti, ma rispondono con la ricerca di stare con Gesù, il Messia, e abitare con lui…
“Maestro, dove abiti?”. I discepoli cercano una relazione, e perciò trovano una amicizia, un luogo dove stare con questo Maestro che sa indicare loro la via della vita e la via di Dio.
-
Mi colpisce in questa pagina la continua “mediazione” che c’è nell’incontrare Gesù. Sembra che nessuno lo incontri direttamente, ma sempre mediato da qualcun altro che l’ha incontrato e conosciuto prima: i due discepoli vanno dietro Gesù, perchè Giovanni il Battista li ha spinti; Simon Pietro a sua volta arriva a conoscere Gesù (che gli cambierà la vita… iniziando proprio dal nome) perchè gli fa da apripista il fratello Andrea (“…e lo condusse a Gesù”).
Questa è la Chiesa. Questo è il motivo per cui i cristiani sono chiamati a testimoniare la propria fede. Essere Chiesa significa aiutarsi gli uni gli altri a incontrare Gesù come risposta alle proprie domande più profonde.
Il mio compito di discepolo è quindi quello di indicare Gesù a chi cerca la pace, la solidarietà e l’amore nella propria vita.
Se dunque devo esser sempre attento a quello che cerco io, ricordandomi di non spegnere mai la domanda nel cuore, allo stesso tempo non devo mai dimenticarmi che anche altri attorno a me sono pieni di domande e cercano qualcosa di grande nella loro vita. E da qui il mio compito che è quello di fare come Andrea, cioè portare i miei fratelli e sorelle a conoscere Gesù, a stare con lui, a conoscerlo come amico, maestro e Signore…
Giovanni don
“….Mi piacerebbe essere li con te in questo momento per dirci l’un l’altro le nostre attese, perchè anch’io sto cercando qualcosa…”
E’ vero, siamo sempre in cerca, e forse senza accorgercene, affolliamo così tanto Dio delle ns domande da non sentirLo più e crederLo assente. Così smettiamo di cercare. Invece dovremmo tener ben presente che noi cerchiamo Uno che già esiste e ci precede…. E’ forse l’unica domanda che possa aver senso è la stessa dei due discepoli: “Dove abiti?” – “Venite e vedrete”
Per Ri-trovarlo,occorre andare, mettersi in cammino, vedere e non soltanto guardare…
Un’attesa importante è quella di sicurezza … anche economica.
Ma in questo mondo che appiattisce tutto sul piano del denaro è imporante chiedersi cosa ci aspettiamo, dove abita Gesù.
E’ vero quel che dici, la fede non è leggi e regole, ma un lungo cammino di ricerca,un sentiero verso il monte, che a volte percorriamo soli ed a volte in compagnia: l’importante è sempre continuare a cercare.
Grazie don Giovanni,
questa settimana mi porterò dietro la domanda:Sono momento d’incontro per quelli che incontro con Gesù?
È stupendo riuscire ad incontrare Gesù… Anche per me c’è una persona speciale che me lo ha mostrato: è un don che stimo tantissimo sin da ragazzina… E ogni volta che parlo con lui riesce sempre a farmeLo vedere più nitidamente di cm lo vedevo un minuto prima!
E’ vero, don Giovanni. La Fede non è un agglomerato di leggi e di regole, ma un continuo cammino, una continua ricerca. E noi dovremmo essere contemporaneamente sia ricercatori instancabili di Dio sia veri e propri “mezzi” per agevolare la ricerca di Dio dei nostri fratelli. Ma questo “doppio ruolo” deve vincere il perenne conflitto con la nostra fragilità umana, sempre tendente al peccato e all’egoismo. Che il Signore ci dia la forza per continuare sempre a cercarLo, per continuare sempre a tempestarLo di domande come hanno fatto i discepoli. Insomma, per risultare sempre vincitori nel nostro quotidiano conflitto contro le nostre debolezze.
Bella vignetta!!!!
🙂
“…
il mio compito che è quello di fare come Andrea, cioè portare i miei fratelli e sorelle a conoscere Gesù, a stare con lui, a conoscerlo come amico, maestro e Signore…”
Caro Don, non è solo un tuo desiderio ma lo è anche il mio desiderio, la mia vocazione che mi rende felice: Amare l’Amore (Dio è Amore) e la Vita.
Infatti, io sono prima di tutto Amato da Gesù.
A questo amore non posso che corrispondere con un mio amore verso Gesù.
(…e Lui è persino morto per amor dell`amor mio)
E portare i fratelli a conoscere Gesù, a fare esperienza di lui, a riconoscere le opere del Signore nella loro vita, trovo sia un modo per amarlo ed amare i miei fratelli è quindi, quando posso, quando le condizioni lo permettono, ovvero (in definitiva) quando è volontà del Signore, cerco di cogliere l’occasione… pur nei miei limiti.
Ed è proprio perchè ho dei limiti che occorrono delle regole.
Ecco La Fede non è un agglomerato di leggi e di regole, la fede è una storia di Amore di Dio verso di noi e di noi verso di Lui.
Ma anche l’Amore ha le sue leggi e le sue regole 🙂
Tanto per fare un esempio, io amo anche mia figlia e proprio per questo le do delle regole, che forse ora non comprendere, … ma non giocare con le prese elettriche è sicuramente un NO detto per il suo bene.
🙂
Ma sarebbe riduttivo dire che il mio amore per lei si ferma al darle delle regole, o il suo amore per me nel seguirle.
“Cosa cerchi tu che stai leggendo in questo momento le mie righe di commento?
Fermati un attimo…”
Cerco te quando guardo Cristo negli occhi.
Dario
Sono d’accordo con Francesco B.
L’unica regola del Cristianesimo è questa: amare DIO al di sopra di tutto, sapendo che tutto ciò che succede, anche le cose èiù raccapriccianti, sono Opera Sua, è DIO che prende su di Sè il /vero-unico/ peccato del mondo: l’autonomia da LUI-
Senza certe prove noi non lo capiremmo mai, e fileremmo all’inferno convinti di essere stati “buoni”.
“In quel giorno Mi diranno: Signore, abbiamo mangiato alla Tua mensa, ABBIAMO FATTO MIRACOLI NEL TUO NOME”; ma IO risponderò loro: non vi conosco, allontanatevi da ME,operatori di iniquità ” (LUCA XIII,27)
HAPPY DAYS
John Coltrane,
che mi dici della parabola del buon Samaritano?
Forse non amava Dio al di sopra tutto il Sacerdote, che per restare puro davanti al suo Dio condannava a morte sicura un uomo? Non amava Dio sopra a tutto il levita?
C’è forse scritto che il Samaritano amava Dio sopra a tutto? Eppure Gesù paragona la sua azione a quella di Dio stesso: avere compassione! (saprai ovviamente che “avere compassione”, diversa da “provare misericordia”, era una azione esclusivamente divina, vero?)
Questa è la domanda: lo scopo ultimo è conoscere/amare Dio o, piuttosto, conoscendo e amando il Padre, partecipare alla sua OPERA CREATRICE e SALVIFICA con le nostre stesse OPERE?
Penso sia opportuno rassicurare qualche occasionale lettore: non è vero che tutto ciò che succede, che le cose raccapriccianti sono opera di Dio!
Ma come si può amare un Dio del genere, come si può amare un Dio che acconsente al male, anche se per fini di bene, ma no!
Perlomeno nel cristianesimo Opera di Dio è l’amore, perche l’amore è da Dio, si legge nella prima lettera di Giovanni, l’amore è da Dio. Il male non è da Dio, il male è dal mondo, fa parte della connessione interumana, Dio stesso ne è travolto ma alla fine….
@DANIELE
Non sono sicuro di comprendere cosa tu intenda affermare.
Dunque “se” capisco correttamente, rispondo; certissimamente il sacerdote che condanna a morte un uomo pe resta “formalmente” puro, legalisticamente “puro”, non ama DIO al di sopra di tutto.
Gesù viene mandato a morte da persone formalmente religiosissime: ti dice niente?
“Non chi dice ‘Signore, Signore0, entrerà nel Regno dei Cieli, ma chi compie la Volontà del Padre Mio”-
E la Volontà di DIO è una sola: essere conosciuto.
Va da sè che chi vive per conoscere DIO rispetta la Sua Presenza in ogni creatura, e conseguentemente si comporta con altruismo, senza giudicare, senza condannare:
“Perchè vedi la pagliuzza nell’occhio del fratello e dimentichi la trave che porti nel tuo?”.
Non mi pare difficile.
Buona giornata.
Penso sia opportuno rassicurare qualche occasionale lettore: CERTISSIMAMENTE TUTTO CIO’ CHE SUCCEDE è OPERA DI DIO:
“Nemmeno un passero cade a terra se il PADRE vostro non lo vuole”.
Penso sia opportuno rassicurare qualche occasionale lettore: affermazioni come “DIO stesso è travolto dal male del mondo”, sono fuori dal Cristianesimo.
Consiglio la lettura di “Contro le eresie”, di Ireneo da Lione, II secolo.
Infine: la Conoscenza di DIO non è un “mezzo”, ma il fine della nostra vita:
CONOSCERETE LA VERITA’ ED ESSA VI FARA’ LIBERI” (GV VII,32).
Una buona e santa domenica a tutti.
@Dele
Molte grazie Dele per rassicurarci.
Ma allora le cose che succedono sono opera di Chi?
Io sinceramente mi sento piú sicuro sapendo che sono nelle mani di Dio e che tutto è opera sua. Tu no?
a risentirci…
john coltrane,
ci siamo capiti sul fatto che il rispetto e l’attenzione per ogni uomo è condizione NECESSARIA per essre cristiani.
Formalmente però compi un errore di logica: “Va da sè che chi vive per conoscere DIO rispetta la Sua Presenza in ogni creatura”. Che significa? Se vivi per conoscere Dio significa che non lo consci già , ma allora come fai a dire che è presente in ogni creatura?
Ti garantisco poi che moltissimi che credono di mettere Dio al primo posto, non rispettano la condizione NECESSARIA di farsi prossimi (cioè vicini) a ogni altra creatura… Non è un caso se Gesù ha messo in guardia da questo rischio con insistenza…
Io posso anche essere d’accordo che “conoscere Dio” è fondamentale, ma per essere più chiaro e comprensibile direi che, se non sai amare ogni uomo qualunque sia la sua condizione, ecc., sicuramente non puoi nè conoscere nè amare Dio. Allora sarebbe chiaro che la strada per la conoscenza di Dio passa OBBLIGATORIAMENTE per l’amore verso ogni uomo!
“chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio”: più chiaro di così…!!
Infine ti invito ad approfondire i tuoi studi biblici: dove sta scritto che “Nemmeno un passero cade a terra se il PADRE vostro non lo vuole ? Te lo dico io: in nessun Vangelo… Perchè Luca e Matteo dicono “Nemmeno un passero cade a terra SENZA il Padre vostro”! Significa che il Padre è con noi SEMPRE, che dobbiamo avere immensa fiducia in Lui, ma che sia Lui a volere che uno cada… proprio no!
Prima di leggere un testo del II secolo è meglio leggersi un bel testo che riassuma il cristianesimo con un linguaggio semplice; rimaniamo in ambiente cattolico…ce ne sono tanti… consiglio “Credere” di Bernard Sesbouè. Non è un libro spirituale, ma una chiara sintesi dei concetti teologici di base del cattolicesimo, rientra nella categoria del sapere. Se ci mettiamo a leggere testi antichi l’equivoco è dietro l’angolo. Un esempio, S.Agostino parla di predestinazione, concetto che è stato poi scartato dalla chiesa.
Affermare che Dio stesso è stato travolto dal male del mondo è esatto nel cristianesimo: Gesù, vero Dio e vero uomo, è stato assassinato dal mondo, crocifisso come un malfattore. Ma poi è risuscitato, dirà qualcuno….è certo, ma il risorto è il crocifisso, nelle “apparizioni” Gesù porta i segni della croce, la croce non è cancellata.. Il nucleo centrale del messaggio cristiano è questo paradossale annuncio di liberazione dall’eccesso del male e del peccato con un eccesso di amore.
L’ amore è più forte della morte.
Hai perfettamente ragione, Fran.
Tutto è opera di DIO; scandalizza?
“Beato chi non si scandalizza di ME”, dice il Signore.
Nella parabola del povero Lazzaro e del ricco Epulone, vediamo, nell’aldilà -cioè nella Vita Vera- il giudizio di DIO:
“Lazzaro ha accettato da DIO i suoi mali, per questo è ricompensato con la Vita Eterna”.
Il problema è che x molti Cristiani è difficile accettare e riconoscere che l’unico vero “male” sia la dannazione terna, l’impossibilità eterna -cioè- di conoscere DIO e di poter quindi rimanere alla Sua Presenza.
Un caro saluto.
@fran
io mi sento sicuro sapendo che Dio mi ama, mi è Padre premuroso e mi starà accanto dandomi la forza di superare le difficoltà . Lui stesso si è rivelato non come un Dio onnipotente che ci tira fuori dalle onde pericolose, ma come un Dio misericordioso che ci dà coraggio dentro le tempeste.
Tantomeno si è rivelato come il creatore del male, ma come colui che lo annienta prendendolo su di sè in tutta la sua violenza.
Opera di Dio è il mondo della creazione, attività di un Dio buono che ha creato un mondo di paradiso per l’uomo. Questa è la volontà di Dio, il giardino dell’Eden non è rimpianto ma progetto, non è nostalgia ma impegno per l’uomo.
Le cose brutte che succedono, il male ed il peccato, sono l’evolversi di situazioni naturali e atti di libertà fondamentale dell’uomo.
Scusa DELE, quando parli del male come “un evolversi di situazioni naturali”, vuoi dire che DIO è “sorpreso” da ciò che succede sulla Terra?
Ad esempio, il terribile tsunami di Santo Stefano 2004, ha colto di sorpresa il buon DIO?
E Gesù che dice “nemmeno un passero cade a terra se il Padre non lo vuole”, come te lo spieghi?
E la terribile morte in Croce del DIO/Uomo, cosa ti fa pensare?
Un saluto.
@Daniele
“…il rispetto e l’attenzione per ogni uomo è condizione NECESSARIA per essere cristiani.”
NON E’ COSì!
La condizione necessaria per essere cristiani e’ il Battesimo!
La tua affermazione è la stessa del Fariseo nel tempio che giudicava il pubblicano!
Non ci sono condizioni per essere cristiani! Ci sono comportamenti per essere giudicati? Sì! Ma chi è il giudice?
@Daniele
“Allora sarebbe chiaro che la strada per la conoscenza di Dio passa OBBLIGATORIAMENTE per l’amore verso ogni uomo!”
E anche qui non è così! E’ il contrario!!!
E’ l’amore verso ogni uomo che passa obbligatoriamente per la conoscenza di Dio!
La conoscenza di Dio passa attraverso la RIVELAZIONE, non è umana!
AMICI,grazie per aiutarmi in questa valle di lacrime.
Ora tengo qualcosa su cui meditare:”poche idee,ma confuse”,del resto il dubbio e la contraddizione sono strumenti di crescita.
Amare o conoscere,qual vá prima?
I primi apostoli che seguirono Gesú,sapevano chi era Gesú,lo conoscevano,lo amavano?Cosa videro in Lui?
“Se non ami il fratello che vedi come puoi amare Dio che non vedi?”.
Amare con tutto se stessi?Dio è amore.”amatevi come io vi ho amato”.
Santagostino dice “ama e fai quello che vuoi”,suggerendo un cammino.
Sembra facile;ameró e faro quello che voglio e mi piace,cosà alla fine della vita entreró in Paradiso per aver molto amato.
Di questo si tratta,una grande storia di Amore.O no???
@Dele
Agostino non parla di predestinazione…
@fran
Sembra facile amare, ma potrebbe rivelarsi molto difficile, addirittura disumano se parliamo dell’amore per i nemici, per chi ci fà del male (Lc 6,27). Questo penso sia il vertice dell’amore cristiano, il perdono amorevole. Ma dove c’è amore c’è Dio, stiamo naturalmente parlando non di eros ma di agape. Tra moglie e marito nel matrimonio e nel rapporto coi figli, tra i membri della comunità nell’eucaristia. Ora, noi cristiani sappiamo tutto questo grazie a Gesù, la conoscenza della buona notizia ci rende consapevoli della relazione d’amore tra Dio e l’umanità .
Amare è già essere in paradiso, ora e per sempre.
@john coltrane
Perchè, tu pensi che quello tsunami sia stato opera di Dio? e che la morte in croce di Gesù sia la volontà di Dio? E chiami Dio buono? non ti sembra ci sia qualcosa che non quadra, santo cielo?
Il discorso dei passeri te lo ha già spiegato Daniele, ciao
@agostino
A proposito della predestinazione.
Ecco una notizia che farà felice ogni buon cattolico:
Il reverendo Gladfelter, metropolita e massima autorità della chiesa anglo-luterana cattolica americana ha scritto in questi giorni a Mons.Edward J.Steele, vescovo anglo-cattolico della della Florida, riportando queste parole: «La Chiesa Anglo-Luterana cattolica (ALCC) ha inviato una lettera al Cardinal Kasper, Presidente del Pontificio Concilio per la Promozione dell’Unità dei cristiani, scrivendo: “desideriamo annullare gli errori di Martin Lutero e ritornare all’Unica, Sola e Vera Chiesa Cattolica stabilita da Nostro Signore Gesù Cristo attraverso il benedetto San Pietro ».
Dario,
viene prima l’amore per ogni uomo o la conoscenza di Dio?
Risolviamo la questione come fa Barbour: se viene prima uno (per me) e viene prima l’altro (per te), l’unica soluzione che mette d’accordo le due visioni è che non c’è un prima e un dopo! Sei d’accordo se diciamo che la conoscenza di Dio e l’amore incondizionato sono lo stesso processo?
Non c’è l’una senza l’altra! Perseguendo una, anche senza averne coscienza, si persegue sicuramente anche l’altra.
Senza rinnegare niente di quel che ho affermato, ti do ragione anche sulla condizione necessaria per essere cristiani: il Battesimo! Che non è un rito, ma, come dice il termine, una IMMERSIONE nella logica di amore del Padre!
Cristiano è uno che assomiglia a Cristo nel comportamento, mica è per forza un Cattolico iscritto ai registri dei battezzati perchè ha ricevuto un sacramento quando non era ancora capace di intendere e di volere…
Come dice Fran, “Di questo si tratta, una grande storia di Amore”!
@Daniele
“Ti garantisco poi che moltissimi che credono di mettere Dio al primo posto, non rispettano la condizione NECESSARIA di farsi prossimi (cioè vicini) a ogni altra creatura… Non è un caso se Gesù ha messo in guardia da questo rischio con insistenza…”.
… e tu ti senti interrogato da Lui?
Io sì.
@agostino
Agostino parla di doppia predestinazione, chi alla salvezza chi alla dannazione.ciao
… e poi, come dire, in questa specie di gioco a “nascondino” che potrebbe essere la vita, a nascondersi dietro i propri peccati, debolezze, ipocrisie, dal proprio nascondiglio si può vedere dove sono nascosti gli altri e riconoscere i loro nascondigli più di quanto riconosciamo il nostro. E chi ha “contato” è quello che deve scovarci per poter poi nascondersi lui mentre “conta” un altro.
Ma mentre noi ci “nascondiamo” e “contiamo” alternativamente, c’è Uno che sta “contando” per tutti e ci scova tutti dietro i propri peccati, debolezze ed ipocrisie.
E mentre Lui “conta” un Altro, alla fine, ha già fatto… SALVE PER TUTTI.
@john coltrane
Anche nel post 16 a mio avviso stai fraintendendo, ti prego di riflettere sul significato dello scandalo. Prendiamo il vangelo del lebbroso dell’altro post, è chiaro il fatto che nella mentalità ebraica la lebbra era opera di Dio, era un castigo divino…ci siamo?…lo scandalo di Gesù è l’annunciare che non è vero, non vi è nessun castigo, nessuna differenza tra puri e impuri agli occhi di Dio. Lo scandalo è la croce, un Dio che si rivela onnipotente soltanto nell’amore, per il resto è onnidebole, è la kenosi di Dio.
Anche San Paolo nella sua predicazione è molto attento a rimanere nella debolezza dell’umiltà e dell’amore: “Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perchè dimori in me la potenza di Cristo. 10Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà , nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte. 2 Cor 12,9
Questo era scandaloso e lo è ancora oggi!
@DELE
Condivido, ma il problema era un altro, e cioè la tua affermazione che “i fatti raccapriccianti” non sono opera di DIO.
Il “male”, però, non è questo, o meglio, questo è un male necessario perchè l’uomo si salvi dal vero unico definitivo male: la dannazione eterna.
Ci siamo?
Un caro saluto.
@Daniele
grazie Daniele.
intravedo la veritá nelle tue parole:”la conoscenza di Dio e l’Amore incondizionato sono lo stesso processo”.Il primo e secondo comandamento di Gesú sono Uno,perchè lo dice Gesú:”…e il secondo è simile al primo.amerai il prossimo tuo…”,senza condizioni fatti prossimo di chi incontri nel cammino
Molto bene,alcuna idea confusa sta venendo alla luce.alleluiah
Quindi con un solo comandamento semplifica tutta la legge di Mosè,la ritualitá ortodossa farisaica e ci ridá le ali dell’Amore.
Condivido il termine IMMERSIONE, nella Logica del Padre o Amore Universale,perchè Dio è Amore.
Non condivido quando dici che “anche senza averne coscienza”,entri in questo processo? No amico, non è possibile pensare Dio,cercare la sua Logica inconsciamente,perchè Dio è Veritá.
Dall’inconscio non puó nascere l’Amore incondizionato,ma solo egoismo mascherato.Che molti chiamano amore…
Concludo con le parole di una celebre canzone che conosci sicuramente:
“dai diamanti non nasce niente,dal letame nascono i fiori”.PERCHÉ?
Saluti ai viandanti dell’Assoluto.
@Daniele
“Cristiano è uno che assomiglia a Cristo nel comportamento, mica è per forza un Cattolico iscritto ai registri dei battezzati perchè ha ricevuto un sacramento quando non era ancora capace di intendere e di volere…”
Tu confondi Cristiano con Santo!
DELE, mi accorgo solo ora del tuo post 24, dove scrivi /tra l’altro/.
“Perchè, tu pensi che quello tsunami sia stato opera di Dio?”.
Ma perchè, tu pensi che DIO non sia il Signore della storia, di ogni momento umano?
(“Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati” (LUCA XII,7).
Ma allora perchè non rispondi alla domanda che ti avevo fatto:
“dunque DIO è sorpreso dallo tsunami?”.
Perchè non hai detto una parola su questa domanda?
Davvero devo pensare che tu ti immagini un DIO che dice: “toh, uno tsunami, ma guarda”:
spero ti renda conto che ragionamento assurdo questo sarebbe.
Non so dove Dario mi abbia risposta sul passo di Gesù: “nemmeno un passero cade a terra se il PADRE non lo vuole”. Nè come lo si possa interpretare diversamente da ciò che dice Gesù.
Davvero non credi che DIO abbia voluto la Morte in Croce di Gesù?!
“Ma affinchè il mondo sappia che IO amo il PADRE e faccio quello che il Padre mi ha comandato, andiamo” (GV XIV,31).
Permettimi: i tuoi scritti sono molto lontani dal Cristianesimo.
Saluti cristiani.
@john coltrane
Non mi pare di averti risposto direttamente sul passo di Gesù “nemmeno un passero cade a terra se il Padre non lo vuole”, ma forse ho dimenticato qualche mio precedente intervento. Puoi ricordarmelo? Grazie!
Dario
@john coltrane
Non posso che invitarti ad informarti meglio, anche io lo farò, ma per ora le mie fonti, cattoliche, mi danno ragione.
Per risponderti al fatto della sorpresa di Dio dello tsunami, ti racconto una storia ambientata in un altro momento storico nel quale il silenzio di Dio è intollerabile. Elie Wiesel, sopravvisuto di Auschwitz, narra nel suo libro La notte un incidente mostruoso: le ss impiccarono 2 ebrei e un giovane alla presenza di tutti gli internati. Mentre i due uomini morirono immediatamente, il giovane lottò con la morte mezz’ora. Passavano i minuti e il giovane si dibatteva ancora, tormentato dal cappio che gli toglieva il respiro. E un tale disse “dov’è Dio, come può permettere tutto questo?”. Allora sentii in me una voce che rispondeva “Dov’è? E’ qui…è appeso alla forca…!
Moltmann, teologo protestante, scrive su queste parole “ogni altra risposta sarebbe bestemmia, nè esiste altra risposta cristiana…Parlare di un Dio impassibile significherebbe tramutare Dio in un demonio. Parlare di un Dio assoluto significherebbe ridurlo ad un nulla che annienta. Parlare di un Dio indifferente significherebbe condannare gli uomini all’indifferenza.
Daniele nel post 14 ha spiegato il fatto dei passeri, proprio come dice Gesù.
@Daniele
Dici: “Risolviamo la questione come fa Barbour: se viene prima uno (per me) e viene prima l’altro (per te), l’unica soluzione che mette d’accordo le due visioni è che non c’è un prima e un dopo!”
Intanto Barbur NON fa così. Il fatto che il tempo non “esista” come entità fisica non vuol dire che non esista un prima ed un dopo, nell’esperienza umana.
E poi la contemporaneità nella durata è una cosa, la simultaneità degli istanti all’eternità è un’altra cosa.
Quindi io e te per essere d’accordo dobbiamo mettere la stessa cosa nello stesso punto, altrimenti non siamo d’accordo.
Tu leggi Barbur (e non solo) immerso nel relativismo, invece la “Fine del Tempo” che sostiene Barbur tutto è tranne che relativo. Ed infatti se hai letto il libro avrai anche letto che la sua teoria unisce le teorie (fisiche) della relatività e quella quantistica, dove il tempo sparisce dalle formule, non dalla vita.
Vedo che sei ben consolidato nel metodo di approccio alle letture.
Prosegui: “Sei d’accordo se diciamo che la conoscenza di Dio e l’amore incondizionato sono lo stesso processo?”
Non sono d’accordo perchè tu scrivi (e forse pensi) le cose con un minimalismo imprssionante: come se nienti fosse scrivi: … la conoscenza di Dio!
Ueh! Ma ti rendi conto di quello che scrivi: la CONOSCENZA di DIO!?!
E poi, come se non bastasse riesci anche a fare paragoni tra la CONOSCENZA DI DIO e un’altra cosa (in questo caso l’amore incondizionato).
Tu, tu, proprio tu, Daniele!! CONOSCI DIO?? E da quando? E come?? E com’E’?
Sì ti chiedo:COM’E’ DIO?
Io non ho mai parlato di conoscenza di Dio ma di AMORE A DIO, ADORAZIONE DI DIO, GLORIFICAZIONE DI DIO.
Amore, Adorazione, Glorificazione PRIMA che per l’amore per l’uomo, il prossimo, il vicino. Ma prima non in termini temporali, ma in termini di percorso dello Spirito che raggiunge il prossimo passando per Nostro Signore.
Non sono due cose distinte da mettere una prima ed una dopo.
Un’ultima considerazione. Non abbiamo mai avuto occasione di partecipare alla stessa Sacra Liturgia perciò ti invito a rispondermi come se avessmo avuto questa opportunità . Nel recitare il Credo durante la liturgia, tu reciti “… credo “la” Chiesa Cattolica, o questo pezzo lo… bypassi?
Da un intervento del prof DeMattei a Radio Maria:
“Come insegnano san Tommaso e sant’Agostino, nell’universo non accade nulla che non sia voluto, o almeno permesso, da Dio per precise ragioni.”
Preciserei solo che gli insegnamenti di san Tommaso e sant’Agostino sono veri perchè confermano gli insegnamenti del MAESTRO (“Non date a nessuno il Nome di ‘Maestro’, xchè Uno solo è il vostro Maestro, il CRISTO” -Matteo XXIII,10).
E afferma, ancora, il Signore: “Beato è chi non si scandalizza di ME” (Matteo XI,6).
“Beato” è colui che cammina, che cammina verso-, verso la Conoscenza di DIO.
Negare la paternità di DIO su un solo avvenimento, significa essere fuori dal Cristianesimo, cioè fuori dalla Realtà .
Pace e bene a tutti.
DELE scrive:
“Parlare di un Dio indifferente significherebbe condannare gli uomini all’indifferenza.”
Non so a cosa (a chi) ti riferisca.
Perchè DIO, che è AMORE ASSOLUTO, operi certe cose, lo si capisce dall’approfondimento della MORTE in CROCE di CRISTO:
“Mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani” (1Cor 1,22-23).
Da ciò che scrivi, si direbbe che tu sia scandalizzato, dalla Croce.
Mah.
“Nemmeno un passero cade a terra se il Padre non lo vuole”: forse la sai più lunga di Gesù, che ti devo dire?
@DARIO . Non so, in un post DELE afferma che tu mi avresti risposto su questo versetto.
Per finire ricordo che già tramite ISAIA il Signore dice:
“Isaia 45,7
Io formo la luce e creo le tenebre,
faccio il bene e provoco la sciagura;
IO, il Signore, compio tutto questo.”
PACE E BENE A TUTTI.
Amici,buon giorno.
In questa disputa di argomentazioni mi viene alla mente un antico proverbio popolare,che vale piú di 1000 teologie,del resto “GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI…”,ci ricorda Gesú.
Dice il detto popolare che “non muove foglia che Dio non voglia”.¨
É la saggezza della vecchietta analfabeta,che illuminata solamente dalla fede in Dio Creatore,entra nel cammino verso la vita eterna dialogando con il suo Maestro,riflettendo su quello che il Creatore sta facendo nella sua povera esistenza terrena quotidiana.
Un’immagine poetica quanto vera!
E poi,un’altra immagine,di un mio amico,uno studioso in queste cose di cui stiamo parlando,che mi diceva con ragione:
SE UN SOLO GRANELLO DI SABBIA IN TUTTO L’UNIVERSO NON FOSSE VOLUTO DA DIO,
DIO CESSEREBBE DI ESISTERE. forte no?
grazie per la interessante conversazione.
@fran
Vecchiette analfabete…ma diciamo anche anziane persone alfabetizzate, vivono una fede “vera”? Voglio dire, la mia esperienza è che queste persone vivono un rapporto con Dio non evangelico, ma legale. Tante persone, anche non troppo anziane, sono abituate ad un Dio che pretende un certo comportamento, soprattutto nel rituale, e chi non esegue i precetti è un peccatore, destinato all’inferno (e cosa pensano sia l’inferno!terrificante punizione di Dio, ma cosa si può mai fare per meritare una punizione eterna…). Purtroppo alla fede è subentrata la scaramanzia, faccio questo così non mi accade qualcosa di brutto. Preghiere, rosari, processioni, riti, tutto per placare l’ira di Dio onnipotente, per far sì che non li metta alla prova con qualcosa di terribile, un incidente, una malattia…
Personalmente la saggezza popolare la considero con cautela.
Ma tu pensi che la morte di un bambino per una brutta malattia sia voluta da Dio?
@Dele
“Ma tu pensi che la morte di un bambino per una brutta malattia sia voluta da Dio?”
E tu pensi veramente, ma veramente, ma VERAMENTE, di conoscere la risposta?
E chi sei, il fratello di dio…
@Dele
… e poi… qual’è secondo te il modo migliore ed il tempo migliore in cui Dio avrebbe dovuto stabilire la morte?
Senza malattia, senza dolore, senza sofferenza? Così, insomma, come dire, sul più bello! Zac! Mi sto divertendo tanto e… ZAC! Sono in crociera e… ZAC!
Oppure da vecchio? Ho superato l’età stabilita… ZAC!
Dai, sù! Consolati! Leggiti almeno di Marco Aurelio “A me stesso”, se porprio non vuoi credere a Gesù (nessuno conosce il tempo in cui il ladro verrà in casa…)
Chiedo scusa a Fran se rispondo(anche) io alla (solita) domanda di DELE.
Visto che le Parole della Scrittura non ti convincono (ma dovresti allora spiegare perchè DIO ha voluto farci arrivare certe parole, e soprattutto come possa tu definirti cristiano cattolico se non credi alle Parole dell’Antico e Nuovo Testamento), ti chiedo: ma perchè Gesù è morto in Croce?
Perchè per salvarci (o meglio: per darcene la possibilità ) dal nostro peccato è stato necessario un’avvenimento del genere?
Se non comprendiamo la CROCE, nulla comprendiamo del Cristo, e dunque niente intendiamo dell’agire di DIO.
Buona domenica a tutti.
@Dele
Sicuramente per Dio è piú prezioso un bambino che un passero o un capello.
Gesú pensa e dice chiaramente che tutto è voluto da Dio.
Il credo della Santa Chiesa cattolica crede in Dio Padre onnipotente Creatore di TUTTE LE COSE VISIBILI E INVISIBILI.
Io penso che sia logico pensare in Dio come Principio di tutto,e noi recettori del suo messaggio,che puó essere piacevole o no,ma carico del suo Amore.Anche nella morte,nella malattia,Dio sta operando per renderci capaci di portare la sua Veritá.
Noi non sappiamo cosa sia meglio per noi…”Dio vede e provvede.”
La saggezza popolare,la sacra scrittura,tutto l’Universo ci convoglia a dialogare con Dio ogni cosa ad accettare da Lui ogni avvenimento,perchè Lui è il solo Maestro che puó dirci il PERCHÉ di tanto male, sofferenza e malattie in questo mondo perfetto.
Accettare da Dio ogni cosa e non “scandalizzarsi” di Lui è l’inizio,il primo passo di quel cammino verso la vita eterna che Gesú ci propone.
Buona domenica.
@Dario
le mie riflessioni non partono dal considerarmi fratello di Dio, ma suo figlio, Dio mi è padre amorevole….
@john coltrane
riguardo alla morte di Gesù, conosci la teologia dell’espiazione di Anselmo di Canterbury?
@Dele
… e allora perchè giudichi le cose che di Lui non capisci?
@DELE
No, conosco la teologia di Gesù Cristo.
Anyway, cosa dice il nostro Anselmo dell’indispensabilità , x la salvezza, della Croce?
Come commenta Isaia 45,7?
Fammi sapere.
PAX.
Anselmo di C. nel medioevo si era preoccupato di spiegare l’opera di Cristo, mostrando indiscutibilmente come tale opera dovesse compiersi proprio così come di fatto si è compiuta. A grandi linee il suo pensiero era il seguente: a causa del peccato dell’uomo, un atto di ribellione verso Dio, l’ordine della giustizia è stato infinitamente ferito e Dio infinitamente offeso. Ora, il diritto in tal modo violato doveva essere ripristinato, perchè Dio è Dio dell’ordine e della giustizia, anzi, la giustizia stessa. Ma corrispondentemente alla misura dell’offesa era necessaria una riparazione infinita, e l’uomo si trova nell’incapacità di offrirla. L’uomo può si offendere infinitamente, ma non è in grado di riparare all’offesa. E’ Dio stesso quindi che lava l’ingiustizia, subentrando al posto nostro; l’infinito stesso si è fatto uomo, ma in possesso della forza capace di infinita riparazione offre la richiesta espiazione. Ecco la redenzione, che avviene interamente per grazia, il Cristo muore in croce per l’espiazione dei peccati degli uomini.
Egli è l’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.
@fran
il credo della chiesa cattolica và compreso correttamente, io sono rimasto sorpreso, anzi sconcertato, quando ne ho letto una spiegazione. Ma siccome la spiegazione è di Ratzingher, Joseph, la prendo per buona (ma sono anche andato a verificarla confrontandola con altre, lo ammetto).
Comunque, Dio è prima di ogni altra cosa Padre; questo dice ordine alla cristologia, collega direttamente il primo articolo di fede al secondo, connettendo così le due parti tanto da far sì che quando si dice di Dio risulti perfettamente comprensibile solo guardando al contempo al Figlio. Perciò cosa significhi l’onnipotenza cristianamente lo si comprende solo davanti al presepio e alla croce. Qui nascono un nuovo concetto di potenza e di sovranità : il supremo potere dimostra tutta la sua forza nel rinunciare totalmente alla sua potenza. La vera e unica onnipotenza è nell’amore. La sovranità è l’abbandono senza riserve.
La parola “creatore manca nel testo originario romano.
Non vi è un perchè di tanto male, il male è il non senso assoluto, il non Dio.
Il messaggio cristiano è bene assoluto, è amore assoluto.
ciao
“Non vi è un perchè di tanto male”.
Dele, il male vero e unico è la dannazione eterna.
Qui siamo solo di passaggio, tutto il ‘male’ terreno è necessario, indispensabile, perchè l’uomo alzi gli occhi a DIO.
Cristo spiega tutto, soprattutto il motivo del male nel/del mondo.
“Domandate e vi sarà risposto”: tu non credi che Gesù sia una Presenza con cui dialogare ogni cosa?
PAX
@Dele
buon giorno.
Sono daccordo che non è possibile dire Padre senza pensare a un figlio,e viceversa.É il segno usato da Gesú per avvicinarci al concetto di Trinitá,che certamente riprende il credo Cattolico romano.Dio,essere Unico,tre persone distinte…
Non vedo l’Onnipotenza di Dio precisamente nel Presepio e nella Croce;vedo un uomo che nasce povero fino a morire solo, su una croce,abbandonato da Dio a dagli uomini.Nel primo secolo i pagani dicevano che i cristiani adoravano un asino (incontrarono graffiti su tombe cristiane),perchè effettivamente non sembra il successo di un dio onnipotente in terra la sua misera morte in croce.Sembra piú il fallimento di un pover’uomo ispirato da Dio.
Daccordo,c’è il tema della Risurrezione,per chi ci crede…
Però se davanti al presepe e alla croce,accetto questi come Volontá di Dio per la mia salvezza,la cosa cambia.
Ma come,Dio stesso si fa carne e decide di morire atrocemente per mano nostra,PER MANO MIA?non è questa la fede cristiana?
Se interrogo Dio,se non mi “scandalizzo” della sua opera,forse Dio mi fará capire l’Amore che impregna la crocifissione,trasformando questo “male” di cui parli in salvezza per l’umanitá,in “amore assoluto” come lo chiami tu giustamente.
-La comprensione della logica di questa “ingiustizia divina”, che è Amore di Dio per la sua creatura, trasforma il male in bene,fa fiorire giardini nel deserto,accende una speranza.
Ma tutto questo attraverso la conoscenza,la comprensione dell’opera di Dio per noi.
E il primo passo è accettare quello che “apparentemente” è male dalle mani di Dio,come fece il grande Giobbe dell’A.T.Accettó tutti i mali dalle mani di Dio,come Lazzaro il mendico,come Gesú che sudando sangue:”se è possibile passi da me questo calice,peró che sia fatta la tua,non la mia volontá.”
E qui parlava come uomo,come noi.
Gesú appeso alla croce dice ad ognuno di noi:”CAPISCI QUELLO CHE IO TI HO FATTO”?
c’è qualcuno impegnato in questo?
Nessun commento sulle idee assurde di Anselmo?
Pensare cha hanno segnato negativamente la teologia della croce fino a tempi molto recenti, probabilmente ancora oggi molte persone pensano che Dio abbia voluto la morte di Gesù….
….Gesù non “decide” di morire, ma “accetta” di morire pur di portare a termine la volontà di Dio. E’ in questi termini che và compresa la volontà di Dio: è il messaggio d’amore, il vangelo, la volontà di Dio. Non la croce, la croce ne è una terribile conseguenza, che Gesù avrebbe evitato volentieri. Infatti prega il Padre perchè allontani da lui quel calice, ma ormai i giochi si sono conclusi: o la fuga o la morte. La fuga sarebbe significata il vero e definitivo fallimento del vangelo; la morte come martire era il segno definitivo della verità d’amore che annunciava, era il seguire la volontà del Padre (di amare fino alla fine)….
…non accetta tutti i mali dalle mani di Dio, ma dalle mani degli uomini; e come Dio e con Dio lui non fà altro che amare. Tutto questo è la nostra salvezza, perchè di fronte ad un amore simile, ad un Dio simile, il nostro cuore è chiamato alla conversione…
Dele, mettiti d’accordo con te stesso: prima dici che DIO non vuole la Croce, poi che accetta di morire pur di portare a termine la volontà di DIO.
Citi la frase di Gesù “prega il Padre perchè allontani da lui quel calice” senza aggiungere cosa dice subito dopo: “MA NON LA MIA VOLONTA’ SIA FATTA, MA LA TUA”.
Non puoi prendere dalla Scrittura solo che quello che ti fa comodo x sostenere la tua tesi, che infatti è un miscuglio di confusione.
Gesù, poi, prega “se possibile allontana da ME questo calice”, come Uomo, lo fà xchè EGLI prende su di SE’ ogni situazione umana, ogni paura, ogni terrore, ogni scandalo.
E ci insegna come se ne esce: accettando tutto dalle mani di DIO, altro che “dalle mani degli uomini”:
“IO formo la luce e creo le tenebre,
faccio il bene e provoco la sciagura;
IO, il Signore, compio tutto questo.” (ISAIA 45,7)
Il vero peccato è quello di credersi giusti, di non capire che siamo tutti (ognuno di noi singolarmente) responsabili della Morte di CRISTO.
Ti auguro di non avere pregiudizi e di comprenderlo per/nella tua vita: questo significa essere Cristiani; al di fuori di ciò, c’è solo il nostro ego perso nella propria soggettività : proprio quella soggettività da cui è venuto a salvarci CRISTO.
PAX
Sottolineiamo la differenza che c’è tra il volere e l’accettare. Il volere è il desiderare, l’accettare è il sopportare (nel nostro ambito). Per seguire un valore si può ben accettare anche quello che non si vuole fare, come ha fatto Gesù ( non la mia volontà sia fatta…..ripeto, non si riferisce alla croce ma al vangelo!).
Ovviamente non sono d’accordo con te riguardo alla confusione delle cose che scrivo, probabilmente non hai ancora chiari alcuni concetti importanti: visto che mi citi Isaia ad esempio la differenza tra il Dio dell’AT ed il Dio che Gesù rivela.
Non metterei tanto l’accento sulla responsabilità universale degli uomini di tutti i tempi di avere crocifisso Gesù….certo sono stati gli uomini al potere ad assassinarlo; Questo è interessante, non sono stati gli uomini cattivi a crocifiggere Gesù, ma le persone religiose…ma tu non mi hai scritto che Gesù accetta la morte dalle mani di Dio, altro che dalle mani degli uomini, come avevo scritto io?
Secondo te Dio ha desiderato la morte atroce di Gesù, probabilmente a questo punto anche la sua passione, sangue e dolore, ma i responsabili sono gli uomini, ed ognuno singolarmente. Abbi pazienza, ma dove stà la confusione?
Comunque tra poco i vangeli della Pasqua ci saranno commentati anche su questo blog, vediamo che dirà don Giovanni……ciao
Ti chiedo un’ultima cosa, stò discutendo con un cristiano cattolico?
con amicizia Dele
“non si fatta la mia volontà , ma la Tua”: DELE scrive che “non si riferisce alla Croce, ma al Vangelo”.
Sono tentato di arrendermi: mi è impossibile seguire la tua logica.
Anyway, x qualcuno che fosse interessato: quale sarebbe la “la differenza tra il DIO dell’AT ed il DIO che Gesù rivela”?
In soldoni: “IO faccio il bene ed IO provoco la sciagura” valeva fino all’avvento del CRISTO, poi si cambia?!?
Cosa vuoi dire? E soprattutto: cosa ci dice il Signore con quelle Parole di Isaia?
Un tuo commento continuo a non vederlo.
Che DIO abbia voluto la Morte di CRISTO, significa che per la nostra salvezza questo era necessario; perchè?
Affinchè acquisissimo la consapevolezza di avere (ognuno di noi singolarmente) ucciso il Pensiero di DIO (il Figlio di DIO) in noi.
“In noi “, comprendi?
E’ x questo che tutti abbiamo le mani lorde del Sangue Divino.
Il concetto di DIO che “prende su di Sè il peccato del mondo” è foriero di meditazioni interessanti: mi xmetto di consigliartele.
In sostanza: DIO scrive “fuori”, nel mondo materiale, ciò che avviene tra la nostra anima e LUI.
Nessuno di noi è migliore di chi LO ha inchiodato materialmente: “chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra”; è Parola Sacra x me e x te.
Concludo: era mia intenzione porti lo stessa domanda: discuto con un Cristiano cattolico?
PAX
@Dele
“….Gesù non “decide di morire, ma “accetta di morire pur di portare a termine la volontà di Dio. E’ in questi termini che và compresa la volontà di Dio: è il messaggio d’amore, il vangelo, la volontà di Dio.”
Dele, scusa la domanda forse ingenua ma… determinante: quello che affermi è valso anche … prima di tutti i secoli dei secoli?
Io penso (e, naturalmente lo penso con le stesse conoscenze della donna Prassede manzoniana che faceva coincidere la volta celeste con quella del suo cranio)che più Dio ha deciso, più Dio è amore, più Dio ha subito, meno è amore!
Ma ti chiedo di illuminarmi con la luce che c’è tra la volta del mio cranio e la volta del cielo.
Sono un cristiano cattolico?…..boh!
Posso chiederlo a don Giovanni, sono un cristiano cattolico? Sò che non rispondi sul blog, mandami una mail….si o no. Se la cosa si può sintetizzare così.
Perchè veramente non lo sò. Sò soltanto che Dio non ha ucciso suo figlio sulla croce per mettere in noi un senso di colpa; che Dio non provoca la sciagura affinchè noi ci rivolgiamo a lui. Che nel vangelo l’amore di Dio stà nel subire, non nel decidere.
Ma queste idee me le ha messe in testa Ratzinger nel suo libro “introduzione al cristianesimo”, e Sesbouè in “credere”, e Rahner, e Forte, Maggi, Ronchi, Bianchi…..: tutti cattolici. Condivido anche ciò che scrive don Giovanni Berti, cattolico. Ma anche Anselmo di Canterbury era cattolico…..e chi scive cose che non condividosu questo sito , è cattolico.
Quindi…boh..la soluzione facile di qualcuno è “obbedisci al magistero” e sei cattolico; ma per me non è così semplice…
Due parole sul Dio dell’ AT e del NT: è Gesù che definitivamente traccia i lineamenti di Dio, Gesù “corregge” ciò che nell’AT era sbagliato, un’idea di Dio non ancora purificata. In molti salmi e passi dell’AT bisogna tenere ben presente questo: ciò che è in sintonia con Gesù è da tenere, ciò che contrasta con Gesù da scartare. Ripeto, Dio è lo stesso, Gesù ne purifica e definisce l’essenza.
Va bene, DELE, credi quello che vuoi.
Le tue idee su “lo tsunami non lo vuole DIO, la Croce meno che mai”, mi sembrano molto simili a quelle dei simpatici T di Geova.
Per fortuna c’è il Vangelo con la Sua Parola oggettiva
Chi ama la Verità trova in Esso la soluzione -spiegazione di tutto.
Dunque, come si dice? contento te, contenti tutti.
PAX
Concilio Vaticano II, Gaudium et Spes, capitolo 1, punto 13. Il peccato.
“….l’uomo, se guarda dentro al suo cuore, si scopre inclinato anche al male e immerso in tante miserie, che non possono certo derivare dal Creatore, che è buono.”
Non si tratta di credere quello che voglio, ma di conoscere, riflettere, lasciarsi guidare dallo Spirito seguendo indizi autorevoli….
Va bene, DELE, segui gli indizi auterevoli che ritieni nigliori.
Personalmente il mio “indizio autorovole”, x esprimersi come te, è il Maestro DIO/Uomo, che tra l’altro afferma:
“NON DATE A NESSUNO IL NOME DI MAESTRO, PERCHE’ UNO SOLO E’ IL VOSTRO MAESTRO, IL CRISTO”.
Ma visto che il Signore afferma che tutto è opera Sua, non credo che a te interessi molto il Suo Messaggio.
No problem: è pieno di gente che si inventa la propria religione, il proprio “Cristianesimo” non in base all’oggettività della Parola Sacra, ma in base ai propri desideri.
Contento te, contenti tutti.
PAX
LUMEN GENTIUM
21 novembre 1964
CAPITOLO I
IL MISTERO DELLA CHIESA
La Chiesa è sacramento in Cristo
1. Cristo è la luce delle genti: questo santo Concilio, adunato nello Spirito Santo, desidera dunque ardentemente, annunciando il Vangelo ad ogni creatura (cfr. Mc 16,15), illuminare tutti gli uomini con la luce del Cristo che risplende sul volto della Chiesa. E siccome la Chiesa è, in Cristo, in qualche modo il sacramento, ossia il segno e lo strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano, continuando il tema dei precedenti Concili, intende con maggiore chiarezza illustrare ai suoi fedeli e al mondo intero la propria natura e la propria missione universale. Le presenti condizioni del mondo rendono più urgente questo dovere della Chiesa, affinchè tutti gli uomini, oggi più strettamente congiunti dai vari vincoli sociali, tecnici e culturali, possano anche conseguire la piena unità in Cristo.
Disegno salvifico universale del Padre
2. L’eterno Padre, con liberissimo e arcano disegno di sapienza e di bontà , creò l’universo; decise di elevare gli uomini alla partecipazione della sua vita divina; dopo la loro caduta in Adamo non li abbandonò, ma sempre prestò loro gli aiuti per salvarsi, in considerazione di Cristo redentore, « il quale è l’immagine dell’invisibile Dio, generato prima di ogni creatura » (Col 1,15). Tutti infatti quelli che ha scelto, il Padre fino dall’eternità « li ha distinti e li ha predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinchè egli sia il primogenito tra molti fratelli » (Rm 8,29). I credenti in Cristo, li ha voluti chiamare a formare la santa Chiesa, la quale, già annunciata in figure sino dal principio del mondo, mirabilmente preparata nella storia del popolo d’Israele e nell’antica Alleanza [1], stabilita infine « negli ultimi tempi », è stata manifestata dall’effusione dello Spirito e avrà glorioso compimento alla fine dei secoli. Allora, infatti, come si legge nei santi Padri, tutti i giusti, a partire da Adamo, « dal giusto Abele fino all’ultimo eletto » [2], saranno riuniti presso il Padre nella Chiesa universale.
Missione del Figlio
3. È venuto quindi il Figlio, mandato dal Padre, il quale ci ha scelti in lui prima della fondazione del mondo e ci ha predestinati ad essere adottati in figli, perchè in lui volle accentrare tutte le cose (cfr. Ef 1,4-5 e 10). Perciò Cristo, per adempiere la volontà del Padre, ha inaugurato in terra il regno dei cieli e ci ha rivelato il mistero di lui, e con la sua obbedienza ha operato la redenzione. La Chiesa, ossia il regno di Cristo già presente in mistero, per la potenza di Dio cresce visibilmente nel mondo. Questo inizio e questa crescita sono significati dal sangue e dall’acqua, che uscirono dal costato aperto di Gesù crocifisso (cfr. Gv 19,34), e sono preannunziati dalle parole del Signore circa la sua morte in croce: « Ed io, quando sarò levato in alto da terra, tutti attirerò a me » (Gv 12,32). Ogni volta che il sacrificio della croce, col quale Cristo, nostro agnello pasquale, è stato immolato (cfr. 1 Cor 5,7), viene celebrato sull’altare, si rinnova l’opera della nostra redenzione. E insieme, col sacramento del pane eucaristico, viene rappresentata ed effettuata l’unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo (cfr. 1 Cor 10,17). Tutti gli uomini sono chiamati a questa unione con Cristo, che è la luce del mondo; da lui veniamo, per mezzo suo viviamo, a lui siamo diretti.
Dele! Posso capire l’interesse dottrinale per capire se è Dio che ci manda le disgrazie o è l’Uomo che le subisce a causa dei propri errori, ma non capisco a te cosa cambi nell’uno e nell’altro caso?
Cosa cambia sapere se il maremoto l’ha mandato Dio o è l’uomo che non doveva costruire vicino al mare, se è Dio a mandare la leucemia al bambino o è l’uomo che lo ha inquinato con le sostanze radiattive, se è Dio ad aver permesso l’olocausto degli ebrei o è l’uomo ad aver sterminato dei propri simili nei campi di concentramento? Cosa cambia in te, cosa cambia di te, cosa ti cambia nel tuo modo di essere, di agire, di vivere, nella tua essenza di uomo e di cristiano? Cosa? Cosa cambia?
Sarai tu in un modo o in un altro a seconda che è Dio a mandare disgrazie o è l’uomo a sbagliare?
Questa cosa può cambiare la tua morale, la tua filosofia, la tua vita, la tua fede?
CONCILIO VATICANO II – COSTITUZIONE PASTORALE “GAUDIUM ET SPES” 7 dicembre 1965
N. 43 “[…] Non si crei perciò un’opposizione artificiale tra le attività professionali e sociali da una parte, e la vita religiosa dall’altra. Il cristiano che trascura i suoi impegni temporali, trascura i suoi doveri verso il prossimo, anzi verso Dio stesso, e mette in pericolo la propria salvezza eterna. […]”
Dele! Comunque l’agire del singolo nella sua propria attività è dovere verso Dio, oltre che verso il prossimo! Comunque devo valutare dove costruire, devo evitare di inquinare, devo adoperarmi per evitare stermini, comunque!
DARIO, anche se ti rivolgi a DELE con la tua osservazione (“cosa cambia in te(…)se è Dio ad aver permesso l’olocausto degli ebrei o è l’uomo ad aver sterminato dei propri simili nei campi di concentramento?-ecc), mi intrometto per dirti che, sì, cambia TUTTO-
Poichè è DIO il Signore della storia, poichè “nemmeno un passero cade a terra se il Padre non lo vuole” (questo vale x chi crede nel Vangelo, cioè x un Cristiano), sapere che è DIO l’operatore di tutto, bene e male, delizia e sciagura, elimina il senso di colpa che rischia di chiudere l’uomo nei fantasmi del proprio io: in a room full of mirrors, dove vede solo sè stesso.
Naturalmente ci libera da queste colpe esterne (dal pensiero di odio all’omicidio vero e proprio), x farci capire che EGLI ha soltanto preso su di Sè il peccato del mondo, che è il vero peccato di ogni singolo uomo:
l’uccisione del Figlio di DIO in noi. DIO lo esteriorizza.
Noi Lo facciamo fuori pensando a noi stessi, ragionando come se il nostro io fosse autonomo da DIO.
Questo è il vero grande unico peccato, quello che ci impedirebbe, se il CRISTO non si fosse incarnato, non avesse parlato, non fosse Morto e Risorto, ci impedirebbe, dico, di accedere eternamente alla Presenza di DIO.
Anche così, ovviamente, la salvezza non è automatica: bisogna credere nell’opera di salvezza del Figlio di DIO, comprendere il senso della Sua Morte in Croce.
In caso contrario, Sangue Divino sparso invano.
Insomma: cambia tutto, caro amico.
PAX
@john coltrane
Non per polemizzare ma per tentare di capire meglio.
Ma così come dici tu non c’è il rischio che per l’uomo diminuisca la sua responsabilità , si affievolisca la sua libertà , e si vada verso una visione predestinata della sua storia e della sua salvezza?
Non so come dirlo ma io intravedo la questione da due punti: quello mio e cioè che ho la responsabilità del male che faccio perchè ho la libertà di non farlo e ho la gioia del bene che faccio perchè ho la libertà di farlo.
Quello del piano di Dio nel quale la differenza del bene e del male non avviene secondo i miei criteri ma secondo i Suoi che io non conosco.
D’altra parte se in Dio male e bene avessero lo stesso valore positivo, Cristo avrebbe ripetuto la sua passione continuatamente nella storia. Invece nella storia Cristo ha vissuto la sua Passione una sola volta, eternamente al Presente nell’eternità , ma non eternamente ripetuta nella storia.
E poi il “male” caratteristica negativa dell’uomo è quantitativamente “finito”, limitato, circoscrivibile, mentre il bene caratteristica positiva dell’Uomo, è anche qualità di Dio e perciò quantitativamente infinita: perciò in Dio bene e male non si equivalgono.
Se “nemmeno un passero cade a terra se il Padre non lo vuole , non sinifica che debba sterminare tutti i passeri e prendermela con Dio.
Scusami se ti rispondo con questo tipo di argomenti, ma così superficialmente… ma esprimerti così questi miei pensieri è il mio modo per ringraziarti dell’attenzione che mi rivolgi e per chiederti chiarimenti.
DARIO: il rischio non è che “si affievolisca la nostra libertà “; la nostra libertà (x come solitamente la intendiamo) SPARISCE PROPRIO.
Mica x niente CRISTO dice: “conoscerete la Verità ed Essa vi renderà liberi” -in antiche traduzioni è detto: “vi affrancherà “: dunque prima della Conoscenza di DIO liberi non siamo.
L’obiezione classica: “allora non siamo colpevoli” non tiene conto del fatto che ognuno di noi riceve (quando/come lo sa DIO, ecco xchè non dobbiamo giudicare nessuno)la proposta di DIO: “mettiMi prima di tutto”.
E’ in quel (solo) punto lì che noi siamo liberi: liberi di rispondere sì -e allora cominciamo il cammino verso la Conoscenza totale=Libertà totale, o di rispondere ‘no’, e allora ci imprigioniamo progressivamente.
La Passione di CRISTO è rivelatrice di quanto avviene tra la nostra anima e DIO.
La Sua Passione si ripete in ogni ingiustizia, in ogni sofferenza innocente: per ogni ricco epulone che pensa a sè stesso, c’è un povero Lazzaro che soffre x salvarlo (come si evince dal Vangelo, ciò non è automatico: ecco il rischio grande-unico-terribile: la dannazione eterna).
Confesso di non comprendere bene quando dici: “Se “nemmeno un passero cade a terra se il Padre non lo vuole , non significa che debba sterminare tutti i passeri e prendermela con Dio.”.
La frase di Gesù è x ricordarci che non muove foglia che DIO non voglia: non comprendo xchè tu pensi che dovresti sterminare i passeri, creature del Signore.
Per concludere, sono io che ringrazio te x la possibilità di parlare di queste cose.
Là dove non ci sono pregiudizi, il Signore è sempre con noi, fino alla fine del mondo.
Buona giornata.
PAX