In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perchè dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità , in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perchè io vado al Padre».
(dal vangelo di Giovanni 14,1-12)
Ultima cena… Gesù è con gli amici più stretti e sta consegnando loro gli insegnamenti definitivi prima del grande segno della morte in croce, che senza quegli insegnamenti risulterà incomprensibile.
L’evangelista Giovanni riserva molto spazio ai discorsi dell’ultima cena, proprio a sottolineare l’importanza di quelle parole che Gesù pronuncia. E ad aprire ogni discorso, compreso quello che ascoltiamo nel frammento proposto in questa domenica, Gesù compie il gesto della lavanda dei piedi (inizio del capitolo 13).
E’ uno dei gesti più significativi che Gesù compie. In se stesso non ha nulla di miracoloso, anzi è umile e quasi squalificante per uno che si autoproclama Maestro e Signore. Con questo gesto Gesù consegna ai suoi lo stile di tutto il suo operato in terra e anche la chiave di lettura della croce.
Mi sembra davvero importante ricordalo per ben comprendere le parole di Gesù quando dice “io solo la via, la verità e la vita”. A Tommaso che non riesce a capire quale sia la strada che unisce Dio all’uomo, la libertà del cielo alle durezze della terra, Gesù indica se stesso come via. Ed è la via del servizio, della vita donata per amore, del piegarsi a terra per donare se stesso all’altro…
Questa è la via di Gesù, questa è la via che porta a Dio, e non la via trionfale del potere economico, politico e militare, non la via del potere religioso che si autoesalta e si separa dalla vita umana, non la via della paura del castigo divino (“non abbiate timore” continua a ripetere Gesù ai suo)…
La via di Gesù è quella dei piedi, una via che tutti possono percorrere, e che passa soprattutto fuori dai luoghi di culto e delle liturgie. E’ la via della vita di tutti i giorni, che abbiamo davanti e che ci fa incrociare le vie delle persone che vi vivono accanto. In questa via quotidiana possiamo fare come Gesù, secondo la sua parola (“Da questo sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”, Giovanni 13,35).
Se di tanto in tanto ci fermiamo a pregare e a celebrare la messa, non è perchè solo in quel momento percorriamo la via di Gesù, ma è perchè nella preghiera e nelle parole del Vangelo troviamo le indicazioni per non perdere la strada. Ma se pensiamo che la strada di Gesù passi solo tra i banchi della chiesa, allora non abbiamo ascoltato bene quello che Gesù ha insegnato ai suoi discepoli e amici. Gesù è via sempre, ovunque siamo noi. La sua via è la nostra via ogni giorno e in ogni luogo dove siamo.
In questo modo scopriamo che la strada per incontrare Dio Padre, il padre di Gesù, non è così difficile da trovare e così difficile ed esclusiva per pochi fortunati. La via che porta al cielo è ben segnata e percorribile anche qui in terra, la dove siamo e dove siamo chiamati a vivere la vita cristiana.
Credo proprio che Maria, la mamma di Gesù, ha il compito di indicarci la strada, se mai la perdessimo, troppo distratti e presi dai nostri affari e problemi. Mi piace l’immagine di Maria in diverse icone nelle quali è rappresentata con Gesù in braccio. Con una mano regge il bambino, e con l’altra indica Gesù. E’ come quando chiediamo indicazioni stradali ad uno del posto che meglio conosce la strada e ce la indica. Così è Maria, e a lei ci rivolgiamo perchè meglio di tutti conosce che Gesù è la vera e unica via che porta al cielo.
Giovanni don
Gesù è invisibile, ma si può percepire la Sua presenza. Lui ha bisogno degli esseri umani visibili che ci aiutano a percepire la Sua presenza.
Non credo più che Gesù abbia bisogno di un altro essere invisibile che ci aiuti a percepire la Sua presenza.
La risposta ripetitiva “perchè è la mamma di Gesù non mi digerisce più!
Buon cammino da parte di un stolto!
Ho appena letto l’omelia di domenica 22 maggio e prima di altre considerazioni, me ne è venuta una alla quale non posso concedere il tempo per le altre.
«La via di Gesù è quella dei piedi, una via che tutti possono percorrere, e che passa soprattutto fuori dai luoghi di culto e delle liturgie.», dici tu; e io ti chiedo: Perchè la Comunione deve essere in alternativa, quasi in contrapposizione, con la Missione? Non è forse che una sostiene l’altra?
Secondo me nel culto e nella liturgia si è perso il Sacro, e perciò tra culto, liturgia e missione si è creata una spaccatura.
Il sacro però si è perso per la forma della liturgia e non per la sostanza.
La forma secolaizzata, secondo me, fa capitare ai celebranti, (e di conseguenza al popolo), quello che Eduardo De Filippo fa dire al “guardaporta” capiti al matrimonio con il passare del tempo e con l’abitudinarietà , nella commedia “Questi fantasmi”.
Questo è il filmato con la scena della commedia di De Filippo.
http://www.youtube.com/watch?v=I7YUGY5404o
La secolarizzazione provoca …”l’abbundanzia di sazietà “…
La lettura del libro di don Nicola Bux «Come andare a messa e non perdere la fede!» può aiutare.
Dario
Gesù è la via, la verità e la vita. Quando mi sento incapace difronte ad una situazione cerco aiuto, seguo delle indicazioni, ma quando mi sento sola e angustiata ricorro a Lui per avere delle indicazioni e sempre trovo la pace e la consolazione e il perdono. Il Signore mi ama e non mi lascia ai briganti a meno che io non lo voglia.
Mi colpisce, anche se al momento mi crea qualche difficoltà , il tuo riferimento a Maria come tom-tom spirituale. A questo proposito ricordo un’altra immagine di Maria che dà un messaggio molto forte, arrivando per un’altra via allo stesso risultato: quella di Maria Madre della Fiducia venerata presso il Seminario Romano Maggiore.
In questo caso è il Bambino che, guardando verso di noi, col dito indica la Mamma, quasi a volerci dire, come spiegava ai giovani un ex Rettore: “Io sono piccolo, tu quando hai un problema dillo a Mamma” (con la fiducia dei bambini). La spiegazione del quadro continuava con la citazione di un brano del Vangelo: vari anni dopo, alle nozze di Cana, “la madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà »”
Dovremmo pregare di averne ancora abbastanza di fiducia!
“La via di Gesù […] passa soprattutto fuori dai luoghi di culto e delle liturgie”
?????
Davo per scontato che Don Giovanni fosse cattolico, ma una frase del genere la può pronunciare solo un protestante che non crede che nell’eucarestia ci sia Gesù.
“Se di tanto in tanto ci fermiamo a pregare e a celebrare la messa, non è perchè solo in quel momento percorriamo la via di Gesù, ma è perchè nella preghiera e nelle parole del Vangelo troviamo le indicazioni per non perdere la strada. ”
… davvero l’eucarestia è del tutto ininfluente dunque!
Un semplice cattolico non direbbe mai che la messa è solo preghiera ed ascolto del Vangelo.
Mentre un pastore protestante si.
Ecco, se solo lo si ascoltasse davvero tutto quel Vangelo …. magari se ci si fermasse di più ad ascoltarlo con attenzione e non “di tanto in tanto” si potrebbero scoprire i passi in cui Gesù implora di mangiare il suo Pane…
Scommetto che non cantate mai:
Verbum Panis factum est.
@Francesco
Stai trascurando che don Giovanni ha scritto “… SOLO in quel momento…”.
Non pensi che potesse riferirsi a quanti si ritengono cristiani SOLO perchè vanno a Messa e poi non vivono la fede nella quotidianità e non tengono conto del fatto che Cristo, ricevuto nell’Eucarestia, chiede d rimanere con loro anche fuori dalla Chiesa (edificio)?
Ti posso assicurare che casi simili non sono rari e c’è anche chi per non tradire la sua fede non uscirebbe mai dalla Chiesa (sempre edificio)!
@Francesco
Se c’è una cosa che non sopporto, è quando si buttano giudizi addosso alle persone (“è un protestante”). A che serve? Potrai anche non essere d’accordo con quel che scrive, ma inserire l’autore in categorie (spesso fittizie) è superficialità .
Visto che il Concilio ha riaffermato la centralità della Parola nella vita della Chiesa, è stato “protestante” anche il Concilio??
“Lo si ascoltasse davvero tutto quel Vangelo” si leggerebbe anche che Gesù è presente anche nel pane (spezzato), ma anche in chi dà adesione a lui: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23)
Ci si accorgerebbe che il Padre di Gesù non vuole nessun culto (sulla strada già indicata da Isaia e Osea) se non la misericordia. Nel vangelo di Giovanni, l’unica volta in cui compare la parola “culto” è in questa frase: “viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio” (Gv 16,2). Lapidario, vero?
L’Eucarestia infatti non è in nessun modo un culto, ma una esperienza concreta e vitale: i Vangeli la dipingono come il momento in cui il Signore fa sedere i suoi collaboratori e passa a servirli, li rinfranca e li ricarica. Con il pane spezzato ma anche con il pane della Parola (identificazione tipica dei Padri della Chiesa).
Paolo poi ammonisce severamente se l’Eucarestia diventa un culto staccato dalla vita e non una reale condivisione di ciò che si possiede (1Cor cap. 11).
Infine, secondo i testi originali greci dei sinottici e anche di Paolo, ripeto anche a te che nell’espressione “prese il pane” … “questo è il mio corpo”, “pane” è maschile, “questo” è neutro, perciò NON può riferirsi (solo) al pane. Il corpo di Cristo perciò è tutto il processo: prendere, riconoscere che tutto quello che abbiamo è ricevuto dal Padre, condividerlo, che tutti prendano e mangino (cioè assimilino nel profondo Gesù come modello, di cui il pane è segno) e siano disposti a farsi a loro volta “pane” per gli altri. Tutta questa dinamica è “Corpo di Cristo”, quindi di fatto, come conferma Paolo, “Corpo di Cristo” è la comunità dei credenti che pratica l’amore insegnato dal Maestro. E questo riguarda più la vita che la liturgia!
@Clotilde
Sono d’accordo con te: è questione di coerenza!
Ci sono cristiani che vanno solo a messa e poi non vivono la fede nella quotidianità : embè! ci vogliamno meravigliare che ci sono i peccatori? ci vogliamno meravigliare che c’è il peccato?
La liturgia però dovrebbe aiutare a non “distrarci” e a riuscire a portare Cristo fuori se lo si è incontrato dentro.
E’ la liturgia alLa “TRALLALLERO” la distrazione più profonda dal Cristo di dentro a quello di fuori, perchè la “baldoria” rende uguale tutto, il dentro e il fuori. Finiamola di STRIMBELLARE, di APPLAUDIRE, di DIMENARCI, di SCHIAMAZZARE.
Una mia amica non credente mi ha dato una grande lezione: mi disse che a volte entra in chiesa per sentire quella Pace che non sa da dove viene e, proseguì: “la Pace richiede pacatezza”. E’ proprio così, ha ragione l’atea. Dobbiamo essere più PACATI nella liturgia. Questo fa la differenza che ci resta in mente quando andiamo fuori, e ci aiuta ad essere più coerenti.
Se c’è qualcuno di fede protestante che legge queste pagine internet gli vorrei chiedere scusa per aver dovuto sentir chiamare la sua fede una “categoria”: perchè a me seccherebbe se qualcuno chiamasse così la fede cristiana, di più se … cristiano.
Mi seccherebbe, ma comunque… non mi meraviglierebbe…
Dario
Mi ha fatto piacere leggere le vostre repliche.
Soprattutto quella di Daniele, così ben preparato che anche nel “contestarmi” non dimentica mai di dare all’eucarestia il giusto valore (che è immenso) … e se vogliamo era proprio questo il mio intento, dare il giusto (immenso) valore al miracolo della transustanziazione che spesso viene dimenticato … e mi faceva molta tristezza nel non vederlo ricordato, non da un cattolico qualunque, ma dal Don!
Provocatoriamente facevo notare che per i protestanti, l’eucarestia non è veramente corpo di Cristo (e quindi Gesù avrebbe mentito?)
Se nella messa noi vediamo solo parola e preghiera e ci dimentichiamo dell’ospite d’onore che ha dato la Vita per noi… beh c’è qualcosa che non funziona.
Io voglio essere in piena sintonia con il Magistero e quindi con il Concilio e vi ringrazio per le vostre risposte, perchè (come pero possano essere lette le mie) sono quella “correzione fraterna” che se fatta nella verità è carità verso i propri fratelli per un corretto cammino nella fede.
Penso che nessuno si possa sentire un “arrivato” da non doverne avere bisogno.
Nemmeno un prete.
http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-c-unaltra-emergenza-preti-1958.htm
@Clotilde
Scrive “Ti posso assicurare che casi simili non sono rari e c’è anche chi per non tradire la sua fede non uscirebbe mai dalla Chiesa (sempre edificio)!”
Possibile, … ma è questo il fenomeno più diffuso? Il rischio maggiore che corrono le anime dei cattolici è quello di essere troppo ortodossi o “bacchettoni”? Viviamo in una società troppo “bacchettona”?
Oppure il fenomeno più diffuso può essere un altro?
Ti riporto un pezzo di questo articolo:
http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-cos-la-new-age-si-insinuanella-vita-dei-giovani-1974.htm
“Nella vita dei giovani si insinua inconsciamente, come un grande fiume che scorre attraverso molti canali, la New Age, che si presenta come una tipica forma di sensibilità religiosa contemporanea, […]
Non si tratta di un movimento religioso, di una religione o di una setta nel senso sociologico,…”
“La New Age accusa il Cristianesimo di carenza in esperienze di vita, di sfiducia rispetto alla mistica, di incessanti esortazioni morali e di esagerata insistenza sull’ortodossia della dottrina. Il movimento insegna, inoltre, che il fondamento della vera religiosità è più l’esperienza e il sentimento che la ragione e l’autorità . Esso offre, infine, tecniche, cammini e modi di avvicinamento alla divinità . ”
Sono convinto che il termine New Age non sia più di moda e nessuno si riconosce in questo nome.
Ma sui principi? sulla dottrina New Age?
In quanti rischiano di perdersi perchè ritengono una verità assoluta che:
“… il fondamento della vera religiosità è più l’esperienza”?
Ora un post (o omelia) fatta da un Don che inneggia a interpretare la Parola (proprio quella in chi Gesù ci annuncia che è LUI la Via) come addirittura nel senso opposto al contenuto del testo ovvero che la via è “soprattutto fuori dai luoghi di culto e delle liturgie.”
Ebbene … direi che non sta certo remando contro alla dottrina New Age.
Ad ogni modo l’articolo si conclude con:
“È per questo che è necessario dare una formazione solida, nelle famiglie e nei centri educativi in generale, perchè i giovani abbiano la capacità di discernimento e possano resistere ai tanti e così vari inviti che si presentano solitamente in modo molto seducente. Occorre al contempo offrire ai giovani delle nostre comunità un’autentica esperienza religiosa perchè possano essere veri testimoni del Vangelo.
”
Questo è anche il mio augurio!
Che possiate essere veri testimoni del Vangelo.
C’è ne’ un gran bisogno.
Francesco
Caro don ho letto con piacere la tua omelia e volevo raccontarti quello che mi e’ successo questa settimana a proposito di “La via di Gesù è quella dei piedi, una via che tutti possono percorrere, e che passa soprattutto fuori dai luoghi di culto e delle liturgie. E’ la via della vita di tutti i giorni, che abbiamo davanti e che ci fa incrociare le vie delle persone che vi vivono accanto”. Io per lavoro faccio molta strada e l’altro giorno passando per un paesino perso nel cuore della sicilia ho incontrato un donna che chiedeva un passaggio, per istinto e diffidenza e paura sono andato oltre,dopo cento metri ho cominciato a parlare con gesu’, gli ho chiesto se dovevo fermarmi se correvo qualche rischio…gli ho chiesto aiuto e forza per vincere le mie paure…sono tornato indietro! E sono felice di averlo fatto! Ho incontrato gesu’ che in una donna povera con quattro bambini mi chiedeva un passaggio! Chissa’ quante volte mi sono perso questa occasione? La mia vita (dono di Dio) e’ inevitabilmente intrecciata con le vite dei fraTelli e delle sorelle che il Buon Dio mi ha posto vicino. Io prego il Buon Dio che mi dia la Forza e il Coraggio di vincere la tentazione del demonio che mi vuole solo lungo la via che percorro…magari mentro prego e non agisco! Grazie Gesu’ per tutte le volte che ho un dubbio che tentenno perche’ solo cosi’ posso affidarmi veramente a te come gesu’ in braccio alla Madonna! Caro don buonanotte.
@Francesco
Dici di apprezzare le critiche, ma poi dimostri di ignorarle completamente.
Parli di “miracolo” della “transustanziazione” ignorando che nessun vangelo parla di miracoli, ma di segni (la differenza è enorme, i miracoli eccezionali li cerca chi non è ancora capace di percepire e capire i segni).
Citi un canto in latino in cui si dice che il Verbo si è fatto pane, ma la transustanziazione non dovrebbe essere il pane che si fa Verbo? O l’una o l’altra…
Non si capisce se con “eucarestia” intendi un rito, un segno o l’ostia consacrata. Se intendi l’ostia (il pane) che diventa veramente corpo di Cristo, allora dovresti spiegare come conciliare questa affermazione col fatto che secondo i vangeli “questo corpo” non si riferisce a “pane”.
Dovreste anche spiegarmi perchè io e tutte le persone che conosco quando facciamo la comunione sentiamo gusto di pane e non di carne, di vino e non di sangue.
(Non citatemi Lanciano. Dove il pane è diventato davvero carne, invece di ascoltare Gesù che ha detto “prendete mangiate” si è optato per “mettere in mostra”)
Come fai a dire che l’interpretazione del post è “addirittura nel senso opposto al contenuto del testo”?. Ti rubo le parole: “se solo lo si ascoltasse davvero tutto quel Vangelo”, vedresti che nei luoghi di culto Gesù è stato rifiutato, nei luoghi di culto è stata decisa la sua messa a morte. Con le persone di culto (scribi, farisei) Gesù ha avuto i conflitti più duri e INSANABILI. Gesù non ha proposto riti, culti o liturgie, ma esperienze di vita! Se Giovanni riporta i discorso di Gesù appena dopo l’ultima cena in cui NON racconta del pane, ma della lavanda dei piedi, come puoi tu interpretare il discorso di Gesù in ottica di CULTO e LITURGIE e non in ottica di OPERE? Neanche il fatto che si parli di OPERE per ben 3 volte in 3 righe ti aiuta a capire qual’è il senso del brano (e dell’intera vita di Gesù)?
Invece di interessarti di New Age, ti consiglio di interessarti della figura di Gesù che traspare dai Vangeli: quella è la cosa fondamentale per chi vuole essere cristiano.
Ti accorgerai che è proprio Gesù a dare importanza all’esperienza, a proporre esperienze di vita, ad evitare le incessanti esortazioni morali, a smontare ogni pretesa umana di ortodossia della dottrina, a partire dall’esperienza, a smuovere il sentimento, a usare la ragione ma a diffidare da chi pretende di essere autorità . Gesù stesso si offre, infine, come cammino e modo di avvicinamento alla divinità .
Nessun apprezzamento per la New Age, ma solo messaggio di Gesù.
Infine Gesù non ha chiesto di remare contro a nessuno (zizzania e grano crescono insieme e guai a chi vuole estirpare la prima danneggiando il secondo),ma di rafforzare la Vita autentica, che passa obbligatoriamente per l’amore concreto che, come dice Clotilde, ha spesso poco a che fare con culti e liturgie, dove si rifugiano molti che di amore concreto sono incapaci.
Sei preoccupato per i preti che (anche in modo sbagliato, ti do ragione) denunciano il male del Potere. Gesù è stato durissimo contro ogni forma di potere e buonissimo con i peccatori, gli ultimi, gli esclusi. Dovresti essere molto più preoccupato per i grandi prelati che col Potere hanno avuto rapporti davvero scandalosi. Ne sanno qualcosa il “Beato” Enrico De Pedis e il “Beato” Augusto Pinochet per dirne due… E non sono pratiche dismesse purtroppo…
Ripartire da Gesù e dal Vangelo bisognerebbe…
Perdonami Daniele ma questa volta hai voluto un po’ “strafare” con la correzione fraterna
🙂
Sei sicuro non non essere tu ad aver frainteso il Magistero?
Per rispondere alla tua prima domanda:
“Dovreste anche spiegarmi perchè io e tutte le persone che conosco quando facciamo la comunione sentiamo gusto di pane e non di carne, di vino e non di sangue.”
Domanda facile facile a cui qualunque buon cattolico deve (o dovrebbe) saper rispondere.
Puoi leggere:
http://it.cathopedia.org/wiki/Transustanziazione
Transustanziazione è un termine che indica il mutamento della “sostanza” del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo durante la celebrazione dell’Eucarestia.
Nella Messa avviene infatti che, pur restando invariate le determinazioni esteriori delle specie del pane e del vino (colore, sapore, ecc., definiti in filosofia “accidenti”) si trasforma tuttavia la “sostanza”, ossia l’elemento essenziale per cui tali oggetti siano quelli e non altri. Sicchè dopo la consacrazione avviene che, nonostante le apparenze del pane e del vino, questi sono essenzialmente diventati Corpo e Sangue del Signore.
@Francesco
Io vorrei sperare che NESSUN cattolico accetti acriticamente come oro fuso tutto ciò che esce dal Magistero, senza fare uso della propria razionalità . Un Magistero che in 2000 anni non è riuscito ad impedire ENORMI scandali nella Chiesa, anzi a volte li ha anche sostenuti e giustificati (la strage degli indios d’America, i roghi delle streghe per dirne due…).
Io credo che a nessun discepolo di Gesù sia consentito di abdicare alla propria razionalità e alla propria coscienza in favore di alcuna autorità esterna, qualunque essa sia. (Questo non significa IGNORARE il Magistero)
A me alcune cose sembrano buffe…
Non avevo capito che la Transustanziazione è un doppio miracolo: riuscire a tramutare la sostanza del pane (primo miracolo) senza modificarne le determinazioni esteriori, o “accidenti” (secondo miracolo)… molto astruso…
Come dire che io potrei essere stato tramutato in un UFO mantenendo inalterato il mio aspetto (o i miei “accidenti”)…
Oppure si scopre un altro doppio miracolo: Gesù prima di essere crocefisso aveva un corpo fisico visibile, poi dopo risorto ha mantenuto il suo corpo fisico (primo miracolo), ma esso non è più visibile (secondo miracolo).
Mi rattrista sapere che sul monte Tabor (dove c’è scritto poi che era il Tabor non si sa… infatti “Il Monte” è un luogo simbolico che torna spesso in Matteo, ma pazienza… viva i pellegrinaggi sul Tabor…) i 3 apostoli hanno ottenuto un supplemento di vista, mentre tutti quei comuni mortali che prima della sua sepoltura vedevano il corpo fisico di Gesù, dopo neanche 3 giorni han tutti avuto un deterioramento della vista… Me compreso, visto che il corpo fisico di Gesù non lo vediamo pur avendocelo davanti…
D’altra parte, mi consola il fatto che neanche S.Paolo l’aveva capita questa storia, infatti scrive “Così anche la risurrezione dei morti … è seminato corpo animale, risorge corpo spirituale.” (1Cor 15,43-44)
Insomma, io proprio non capisco se per essere cattolici ci è richiesta la fede o la creduloneria…
La cosa che capisco molto bene, invece, è che la vita e il messaggio di Gesù hanno davvero una marcia in più rispetto a tutte queste elucubrazioni…
Con simpatia,
Daniele
Per Francesco.
Mi sembra che la spiegazione di 1Cor 15,43-44 si possa trivare in 1Cor 15,1-42 e in 1Cor 15,45-58.
Il testo può essere zoommato… ma… anche quel famoso monaco iniziò la traduzione della Bibbia da “In diebus illis…” e dopo “Nel giorno” con cui tradusso “In die”, si fermò a “busillis” al quale non seppe dare alcun significato.
La fisica teorica sta dimostrando l’inesistenza del tempo per come noi lo intendiamo comunemente: il fisico teorico Julian Barbour ha scritto “la Fine del Tempo” nel quale dimostra che la raltà è ATEMPORALE.
Il sito del fisico è http://www.platonia.com/
Buon divertimento!
Dario
Daniele, sono lieto di aver avuto modo di diffondere il significato di Transustanziazione.
Ora che ci siamo chiariti sul significato, occorre fare un passo successivo.
E’ un dogma di fede?
Cioè è una verità rivelata dallo Spirito Santo nella Chiesa di Cristo oppure no?
Ricordiamoci sempre che la Chiesa Cattolica discende da S.Pietro, roccia sulla quale Gesù ha fondato la Sua Chiesa. E che San Paolo volle consultare San Pietro prima di iniziare la sua predicazione per “non correre in vano”.
Se è dogma, un cristiano cattolico deve riporre in esso la sua fede, se non ci crede … non è un cattolico.
Resta pur sempre un cristiano, … ci sono un’infinita di confessioni (protestanti) usciti dalla Chiesa Cattolica, che scelgono di non credere ad una parte più o meno ampia del Magistero.
Possiamo non aderire alla Chiesa Cattolica, ma non possiamo aderirvi senza credere che in essa ha agito (ed agisce tutt’oggi) lo Spiriti Santo.
Questo non toglie o non impedisce che singoli personaggi possano causare grave danno (al prossimo ed in generale alla Chiesa) non comportarsi da cristiani.
Ma occorre tenere ben disti i due aspetti.
Concordo solo in parte sul fatto che queste siano solo “elucubrazioni”.
Posso anche capire che per un giovane immerso nella società secolarizzata è difficile che da esse si arrivi a Dio.
Ma è pure vero (ed è questo il mio caso) che si arrivi ad esse, dopo aver incontrato e riconosciuto Gesù nella propria vita.
Una sorta di “risposta d’Amore” che ti porta a voler conoscere sempre meglio Gesù e la Sua Chiesa che ha voluto donarci per aiutarci a conoscerlo.
Francesco
Giusto per dare qualche riferimento (per il concetto della transustanziazione è servito!)
Non per foggio stilistico ma perchè (come ci insegna il Papa nella sua ultima enciclica) solo nella Verità si può fare vera Carità .
http://it.cathopedia.org/wiki/Dogma#I_Dogmi
Il dogma (dal greco δογμα, dògma, proveniente a sua volta dal verbo δοκω, doko del greco antico) è una verità di fede insegnata dalla Chiesa come rivelata da Dio. Può essere un insegnamento proposto in maniera costante ed universale dal Collegio episcopale, successore del collegio apostolico, in comunione con il papa, nel qual caso si parla di Magistero ordinario; oppure può trattarsi di insegnamenti definiti in forma straordinaria da un Concilio ecumenico in comunione con il papa o dal solo papa che si avvale del suo potere d’infallibilità , e in tal caso si parla di Magistero straordinario.
Rileggendo lo scritto di Daniele, una domanda mi sorge spontanea: alzi la mano chi crede nella resurreziuone di Cristo!
Grazie, Dario
Chiaramente ho il difetto di scrivere troppo, e le parti di ciò che scrivo che ritengo più importanti vengono puntualmente ignorate. Perciò, prima di continuare la discussione, vorrei i vostri pareri circa le seguenti 2 questioni.
1)Riguardo alla resurrezione (che NON è la rianimazione di un cadavere!): muore un corpo animale (o fisico o materiale che dir si voglia), cioè finisce definitivamente quella che i vangeli chiamano BIOS (vita biologica) mentre non conosce la morte fine la ZOE (o vita spirituale). Dopo la morte non c’è più il corpo materiale, ma continua ad esistere quello spirituale. Di quest’ultimo può esserne percepita (ma non vista con gli occhi) la presenza! Nel NT si distingue sempre, mediante l’uso di due verbi diversi, la vista fisica dalla vista interiore, il “vedere” dal “percepire”. La presenza di Gesù risorto è certamente reale e completa, ma non è (e non è mai stata) materiale. Infatti correttamente si dice “fare esperienza del Risorto”, non “vedere il Risorto”. Così non si deve tanto “credere” alla resurrezione di Gesù, ma “farne esperienza”, “percepire” la sua presenza viva in mezzo a noi!
2)Per quanto riguarda il pane consacrato: nessuno mi ha ancora detto come conciliare il fatto del pane che diventa miracolosamente corpo di Cristo col fatto che nei vangeli e in S. Paolo non è il pane ad essere definito “corpo di Cristo”. Infatti, ripeto, nell’espressione greca “questo è il mio corpo” il termine “questo” è neutro mentre “pane” è maschile.
L’impressione mia è che la Chiesa Cattolica, avendo usato per 1500 anni le traduzioni latine, nell’elaborare le sue “Verità rivelate” non abbia potuto accorgersi di quel dettaglio…
Daniele quello che tu metti in discussione non è affatto un dettaglio.
E non capisco come tu possa avere dei dubbi.
Non voglio entrare nei dettagli perchè io non ho ne avuto modo di leggere i testi originali dei vangeli ne’ conosco il latino o il greco o l’aramico …
La mia è una fede apostolica, deriva da ciò che fedelmente ci hanno insegnato gli apostoli ed i loro successori da Pietro in poi.
(Per questo si definisce Cattolica APOSTOLICA Romana)
Ma se io tengo in mano un oggetto e dico “questo è un iPhone 4”.
C’è forse un dubbio su cosa sia quell’oggetto perchè la parola “questo” è neutra?
Mi ricorda un po’ la questione del dito che indica la luna …
Grazie, Signore! Perchè mi hai fatto leggere, capire, ragionare e cercare spiegazioni prima di inondarmi di fede in Te.
Grazie, Signore! Perchè per la fede in Te non sento di dover leggere, dover capire, dover ragionare, dover cercare spiegazioni.
Grazie, Signore! Perchè con la fede in Te non mi hai fatto smettere di leggere, di capire, di ragionare, di cercare spiegazioni.
Ti chiedo perdono per la forte intemperanza di carattere: cerco di dare testimonianza della mia fede e di come mi ha inondato gratuitamente per ringraziarTi. Prima della conversione leggere il Vangelo “per cercarvi la fede non mi è servito; dopo la grazia leggo il Vangelo “con la fede, e mi illumina.
Dario
@Francesco
“Chi cerca conferme le trova sempre” (Popper)… Quindi stai dicendo che gli autori di 3 Vangeli + SPaolo erano scrittori grossolani. Ti sfido a trovare un solo biblista serio e aggiornato disposto a sostenere tale tesi.
Ripeto: è un dato oggettivo, “questo” non può riferirsi al pane, può solo riferirsi a tutto il processo: ringraziare, spezzare, dare, ricevere, assimilare. Cioè un processo di profonda condivisione, che parte dal Padre e si diffonde tra gli uomini. Questo è Corpo di Cristo, ben più di pezzetto di pane azzimo! (Dove sta scritto poi che era azzimo?!? boh…)
Entrambi poi parlate di fede come qualcosa di statico, ricevuto dall’alto. Chi dagli apostoli romani, chi direttamente dal Signore.
A me piace molto la definizione di fede come “risposta degli uomini all’offerta incessante d’amore del Padre”. Una risposta che, nella vita, cresce e si forma a mano a mano che uno approfondisce la conoscenza di questo Padre.
Ma la conoscenza del Padre passa esclusivamente attraverso il Figlio (Dio nessuno l’ha mai visto, il Figlio ne è la rivelazione…), e la figura del Figlio passa obbligatoriamente attraverso i Vangeli.
Perciò è la Parola che guida la fede, non viceversa! Fare il contrario significa piegare la Parola (e la volontà ) di Dio alle proprie esigenze. Ma questa è la pratica perversa che caratterizza tutta la storia di tutte le religioni, ed è stata sempre denunciata dai profeti e ancor più da Gesù!
Quanti crimini sono stati commessi nella storia utilizzando a giustificazione proprio la Parola di Dio, piegata e sformata per il proprio tornaconto?
Per questo mi stupisco dell’ingenuità con cui si dice che la fede in Gesù ci è stata trasmessa “fedelmente” dagli apostoli e dai loro successori… Gesù che era Figlio di Dio ha accettato di morire per fedeltà alla sua missione, i suoi “fedeli” successori hanno messo a morte migliaia di presunti eretici, giustificato la morte di milioni di indios “senza anima”, taciuto su tremendi stermini di poveracci anche nell’ultimo secolo, perchè fatti dal potere “amico per fermare la forza oscura di un presunto comunismo, senza aver orecchie per sentire un disperato anelito di libertà gridato dai troppi schiavi popolavano (e che tuttora popolano) il sud del mondo.
Questa non è fedeltà , è vergogna.
Per cui, Francesco, potrei scrivere un libro raccogliendo tutti i sistemi che i “successori” degli apostoli hanno escogitato per tradire il messaggio di Gesù e fare i loro comodi, sfruttando il concetto di Sacro, rafforzando le gerarchie e i meccanismi di potere, anche i più subdoli, che Gesù aveva categoricamente escluso (Non così fra voi. Mc 10,43) e sottomettendo in nome di un dio falso i Figli del Dio Vivente nel mondo.
Niente di cui stupirsi, sia chiaro, Gesù ci aveva già messo in guardia… Più dell’astuzia degli uomini di potere (anche religioso) infatti, stupisce l’ingenuità del gregge.
Aveva ragione Dostoevskij, purtroppo: “giacchè nulla è mai stato per l’uomo e per la società umana più intollerabile della libertà !”
Caro Daniele,
mi sa che ci fermiamo qui.
Come ti dicevo (ricordando il nostro Papa) si può fare vera carità solo nella verità .
Io uso Benedetto XVI tu Popper, va bene, usiamo Popper: “Chi cerca conferme le trova sempre .
Ebbene ma non ti sembra di essere proprio tu che per attaccarmi devi mettermi in bocca cose che non ho detto?
Quando mai avrei detto che “Quindi stai dicendo che gli autori di 3 Vangeli + SPaolo erano scrittori grossolani”.
Per rinnegare il dogma della Transustanzianzione non stai proprio tu stesso (uso le tue parole) “Fare il contrario significa piegare la Parola (e la volontà ) di Dio alle proprie esigenze”?
Per non parlare dei soliti attacchi che porti alla mia (a questo punto non so se sei cattolico) Chiesa, alla sua Storia.
Il tutto senza fare Verità , senza distingue i peccati della Chiesa, frutto delle piccolezze e debolezze umane, dalla Santità della Chiesa che deriva dal suo Sposo, Nostro Signore Cristo Gesù.
Ed infine, proprio a proposito di libertà : sai quanti cristiani, ogni anno, vengono uccisi oggi a motivo della loro fede?
Ecco un articolo per rispondere a questa domanda.
http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-cristiani-uccisi-uno-ogni-5-minuti-2095.htm
Pensiamoci, penso che anche tu sia cristiano.
Ecco quindi, troviamo ciò che ci unisce.
Preghiamo per questi nostri fratelli, che hanno dato la Vita per Amore di Cristo.
Francesco
Lunedì 13 giugno 2011.
Il Papa Benedetto XVI:”Se gli uomini dimenticano Dio è anche perchè spesso si riduce la persona di Gesù a un uomo sapiente e ne viene affievolita se non negata la divinità . Questo modo di pensare impedisce di cogliere la novità radicale del Cristianesimo, perchè se Gesù non è il Figlio unico del Padre allora nemmeno Dio è venuto a visitare la storia dell’uomo. L’incarnazione, invece, appartiene al cuore del Vangelo!”
… e la divinità ha parlato “al tempo” nell’eternità .
Per il discorso completo
http://magisterobenedettoxvi.blogspot.com/
Dario
Francesco,
appartengo a pieno titolo alla tua stessa Chiesa e sono convinto che dimostri di amarla maggiormente chi sa metterne in luce i limiti rispetto a chi, nascondendosi dietro presunte Verità , è incapace di criticarla nel profondo.
Se la sposa è adultera, non puoi dire che è santa perchè ha un marito santo. Dirai che il marito è santo e che la sposa è adultera: questa è verità . Chiesa (ecclesia) significa “chiamati”, e sono convinto che la chiesa dei “chiamati” è santa. Ma le gerarchie, i poteri esercitati in nome di Dio che tacciono o giustificano oppressioni, chi crea dogmi e superstizioni utili per poter comandare meglio, beh, quella non è chiesa semplicemente perchè non ha risposto alla chiamata del Padre.
Non ti metto in bocca niente che non hai detto. Ti ho fatto notare che grammaticalmente i Vangeli + SPaolo sono in contrasto con la teoria della Transustanziazione (nata più di MILLE anni dopo Gesù), tu sfuggi la questione dicendo che han usato il neutro per indicare il maschile, cioè (questo è un passaggio logico) hanno tutti commesso il medesimo errore di grammatica.
Io non devo rinnegare un bel niente, perchè appunto il dogma è successivo a Cristo di più di 1000 anni. Caso mai sei tu, visto che al dogma vuoi crederci a tutti i costi, a dover darti da fare per giustificarne (in modo serio, lasciando perdere il dito che indica la luna…) la validità di fronte agli stessi vangeli che non sembrano giustificarlo. Il mio interesse è solo suscitare riflessioni.
La Chiesa sta divenendo per molti l’ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l’ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo. (sai chi l’ha detta quest’ultima??)
Dario,
noto che sei abile a rispondere in maniera vaga a domande precise. Attendo ancora risposte precise…
Continui a postare grandi discorsi che significano tutto e niente. L’ultimo ne è un esempio.
Chi nega la divinità di Gesù? Questa è una questione banale. Più interessante sarebbe ragionare sul concetto di “divinità “.
Cosa intendi per divinità ? Il soprannaturale, i miracoli inspiegabili, ciò che è impossibile agli uomini comuni? Se è così, allora capisco la tua necessità di credere che il pane diventa corpo ma resta pane all’aspetto, tranne a Lanciano dove si è “dimenticato” di mantenere gli “accidenti” del pane (quindi un miracolo a metà rispetto a quelli di tutte le altre Eucarestie…)
O piuttosto Gesù ci ha mostrato che, nella contingenza di questa vita e di questo mondo, la Divinità coincide con la vera Umanità ? Che il Figlio di Dio e il Figlio dell’Uomo sono un’unica identità ? Che Dio agisce nella storia dal basso, smuovendo i cuori e le menti e rinunciando a creare folle osannanti di spettatori davanti allo spettacolo di un mago da circo?
In questo sta quell’unica porzione di Perfezione del Padre che noi possiamo capire ed applicare: la misericordia. Quella dote veramente umana che crea vicinanza, sostegno tra le persone, che sa girare il male in bene, che genera vitalità !
Frase bellissima di Enzo Bianchi: “Dio si è fatto uomo affinchè giunga ad essere veramente Uomo”.
Daniele dici di essere cattolico:
Ma ora con semplici passaggi di pura logica (non occorre nemmeno scomodare la teologia) ti dimostrerò il contrario.
TESI:
La tua tesi, è che lo Spirito Santo non agisce nella Chiesa e quindi Vale solo Gesù e non tutto ciò che la Chiesa ha detto dopo di lui.
DIMOSTRAZIONE:
Se vai a messa:
Pronunci il credo?
Leggi i Vangeli?
Ebbene tutte queste cose sono dopo Gesù:
Nel credo ci sono molti aspetti che sono stati chiariti solo successivamente in virtù dell’azione dello Spirito Santo.
(Come ad esempio: Generato non Creato … ecc.)
I Vangeli stessi, sono stati scritti dopo Gesù, Gesù non ha mai scritto alcun Vangelo.
Ecco allora che espressioni come le tue del tipo:
“La Chiesa sta divenendo per molti l’ostacolo principale alla fede” o ” crea dogmi e superstizioni utili per poter comandare meglio”.
Sono comprensibili solo da chi si crede ancora Cattolico ma non sa di non esserlo più.
Da chi si crede superiore ai vari Santi della Storia ed al Magistero della S.S. Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
Ora sta a te: Abbracciare il Cattolicesimo o fondare il Danielesimo.
Sei liberissimo di fare l’una o l’altra o non fare nulla.
La conversione è una cosa personale, non posso farla io per te.
E molto probabilmente queste mie parole non ti aiuteranno … perchè:
“Il TUO interesse è solo suscitare riflessioni”, non riflettere!
Francesco
Daniele,
questa volta si che hai suscitato una riflessione:
… tranne a Lanciano dove si è “dimenticato di mantenere gli “accidenti del pane (quindi un miracolo a metà rispetto a quelli di tutte le altre Eucarestie…)
Davvero interessante: attraverso un prete che dubita, il miracolo avviene solo a metà .
🙂
«Entrambi poi parlate di fede come qualcosa di statico, ricevuto dall’alto. Chi dagli apostoli romani, chi direttamente dal Signore.
A me piace molto la definizione di fede come … »
Permettimi, permettetemi!
Io non ho potuto scegliere! E nemmeno ho potuto scegliere la definizione! E neppure so se mi può piacere, se mi deve piacere!
A me è successo un “fatto , un fatto reale, che è successo nella mia storia, nella Storia: Cristo mi si è rivelato tramite la “mia ragione, il mio ragionare. Ed io sono “cambiato ed anche questo è un “fatto che non è descritto solo da me per come io mi senta con me stesso, ma è descritto dagli altri che mi stanno intorno e vicino, per come io mi sento con loro e loro si sentono con me. La GRAZIA della FEDE mi si è riversata addosso inaspettatamente, senza la mia volontà , senza me, malgrado me, nonostante me, tutti i “me che ero prima.
Quindi, permettimi e permettetemi: non è un “onore , non è un “privilegio , nè tantomeno una “particolarità mia la mia Fede. Ma NON È statica perchè è nella vita, nella vita vissuta, ed è stata… sì… Sì… SI’… ricevuta dall’alto, proprio dall’ALTO, e non come “qualcosa , ma come GRAZIA, GRAZIA VIVA, GRAZIA DI VITA!
Aiutatemi a trovare le parole che non trovo!
Una Grazia così non è per niente statica, è un ribollire di tutta la vita precedente vissuta nella DISPERAZIONE, rivista, riesaminata, rivissuta, rimaneggiata, reinterpretata alla luce della FEDE. La Fede venuta così non è per niente statica e non è nemmeno acritica: mi si sta rivelando conforme a quello che già pensavo, pur non pensando niente di “religioso perchè completamente ignorante di “religione . Non è la religione, non è stata la religione a cambiarmi, perchè la ignoravo completamente. La disperazione annidava proprio lì: nella differenza tra come la pensavo e quello che sentivo che io fossi! L’unione tra il “come la pensavo e “quello che ora ho capito io sia ha fatto “dissolvere la mia disperazione: e QUESTO E’ UN FATTO SUCCESSO che io non ho deliberatamente scelto!!!
Sì, ho fatto tutte operazioni libere, non sono stato “costretto da nessuno e da niente, ma non le ho fatte con l’intento della “conversione , anzi la “temevo e posso dire in verità che prima avrei voluto proprio “evitarla : incredibile ma vero! Ecco perchè credo che si possa chiamare una “Rivelazione nel senso letterale del termine: Cristo mi si è rivelato.
Io non ho potuto scegliere! E nemmeno ho potuto scegliere la definizione! E neppure so se mi può piacere, se mi deve piacere!
E così prego per voi!
Dario
@Daniele
La mia non è abilità a rispondere in modo vago, la mia è ignoranza che mi fa rispondere per come mi riesce.
Se mi ponessi esplicitamente le domande, una per una, ed in modo che in una domanda non ci fosse il contenuto di un’altra, forse ti potrei raccontare il mio pensiero, per quel che possa valere, come pensiero, e per quel che possa dargli come testimonianza.
Dario
Francesco, davvero simpatica quest’ultima!!
Per il resto noto con dispiacere le difficoltà che abbiamo nel capirci.
Ancora una volta commetti molti errori: ti ho detto che credo nella Chiesa “chiamata” (ed in essa VEDO lo Spirito agire in maniera forte e chiara!), ma non riconosco come fedeli allo Sposo (e alla sua proposta) molte strutture di potere che pretendono non di servire ma di mettersi a capo della Chiesa stessa. Gesù ha detto di essere Lui il pastore e ha invitato i discepoli ad essere “pescatori”, non pastori…
Ovvio che anche i Vangeli sono successivi a Gesù. Ma non tutto quello che è venuto dopo Gesù è stato in linea con Gesù!! E non è sostenibile la tesi che le divergenze siano state dovute solo a singoli errori di singole persone. L’intera “struttura” della Chiesa ha sbagliato molto. Ma non c’è da vergognarsi, c’è solo da impegnarsi per migliorare!
Ti avevo anche avvertito che la frase “La Chiesa sta divenendo per molti l’ostacolo principale alla fede, ecc. non è mia: dovevi metterci molta più cautela nel giudicarla, perchè l’ha pronunciata l’allora card. Ratzinger nel 1968. Lo conosci?? Forse anche lui a quel tempo era convinto di essere cattolico ma non sapeva di non esserlo più… (scusa per il trabocchetto, ammetto di averlo fatto di proposito…)
Secondo te, Gesù oggi appoggerebbe in pieno il Cattolicesimo così come lo presenti tu? Se rispondo sì, sei tu che idolatri il Magistero…
Nessun Danielismo, solo necessità continua (anche da parte del nostro Cattolicesimo) di convertirsi al Cristianesimo, cioè a Cristo, cioè a Gesù!
PS: “Quanto è difficle convertire un Cattolico al Cristianesimo…!!” (tranquillo questa non è di un Papa!!)
«Ti avevo anche avvertito che la frase “La Chiesa sta divenendo per molti l’ostacolo principale alla fede, ecc. non è mia: dovevi metterci molta più cautela nel giudicarla, perchè l’ha pronunciata l’allora card. Ratzinger nel 1968.»
Si può leggere questa frase nel libro di Josef Ratzingher “Introduzione al cristianesimo. Lezioni sul Simbolo Apostolico (Edito 1969, 1986, 1974, 1996, 2003, 2005 FONTE http://www.mare magnum.com)
Il libro è scaturito dalle lezioni tenute dall’Autore a Tubinga nel semestre estivo del 1967, ad uditori di tutte le Facoltà . L’impresa compiuta in quella stessa Università quasi mezzo secolo prima da Karl Adam, con il suo famoso corso intitolato L’essenza del Cattolicesimo, andava tentata nuovamente allo stesso modo pur nelle condizioni del tutto diverse della nostra generazione. Ne è risultato un [leggi tutto …] libro magistrale di riflessione teologica e di orientamento in un tempo di fermenti e di inquietudini. FONTE http://www.unilibro.it
Ora, estrapolare questa frase da tutta una serie di lezioni sul “Simbolo , mi sembra eccessivo: le si può dare un qualsiasi significato.
Sia quello che dice Enzo Bianchi nell’agosto 2009 costatando un “problema , (fonte http://www.aclitrentine.it/acli/images/aste/vita_cristiana/UN%20CAMMINO.pdf)
sia quello che dice Nicola Bux nel 2010 nel libro “Come andare a Messa e non perdere la fede. , rilevandone le cause.
A chi ha letto il libro di Ratzingher chiederei se il pensiero di Daniele coincide con quello di Josef.
Io ho letto il libro di Bux e il motivo per cui la “Chiesa sta diventando per molti un ostacolo alla fede sta nella Liturgia spettacolo … alla carlona, con la quale ci si illude di attrarre ed invece si respinge!!! Sta nella secolarizzazione strisciante.
Dario
@Daniele, ammetto di essere caduto nel tranello che mi hai posto.
Sei (o potresti essere) un abile giocatore di scacchi.
Devo ammettere che era davvero molto bel congegnato.
Hai estratto una frase di Ratzingher:
“La Chiesa sta divenendo per molti l’ostacolo principale alla fede, ecc.
che era stata detta in un certo contesto.
E l’hai posta esattamente nel contesto opposto!
Il contesto di Ratzingher era quello che ci ha raccontato Dario, in particolare si riferiva alla lettura nell’ermeneutica della discontinuità con la Tradizione del Concilio Vaticano II.
Da cui scaturì il famoso “Rapporto sulla fede”.
Ed è proprio (anche) in virtù di quel rapporto che iniziai questi post criticando l’eccesiva “libera interpretazione” del Don sulla parola. (vedi che sono capace di critica!)
Infatti in quelle parole Ratzingher, intende proprio la Chiesa che vorresti tu, quella che lotta contro se stessa, quella che si allontana dal Magistero, che arriva (ma non è per fortuna il caso del nostro DON) a rinnegare i dogmi.
Ebbene quella frase ora tu l’hai presa ed usata proprio nel senso opposto a quello per chi Ratzingher l’aveva pronunciata. L’hai fatto per farmi un tranello, o per sostenere le tue tesi… ma se devi ricorrere a questi mezzi per sostenere le tue tesi … qualcosa non ti suggerisce che forse sono le tesi ad essere errate?
Come vedi, io sto con il Papa!
Proprio perchè cerco di mostrarti che forse tanto cattolico non sei.
Infatti, se leggerai:
http://it.cathopedia.org/wiki/Eresia
Scopri che:
Di per sè, l’eretico non rinnega l’intera fede cristiana, ma rifiuta di essa una determinata verità di carattere divino e cattolico e pertanto si può affermare che resta pur sempre un credente.
La teologia oggi distingue :
– un’eresia materiale quando si aderisce ad un’eresia oggettiva, senza per altro avere coscienza di essa
– un’eresia formale quando di aderisce ad un’ eresia oggettiva, conoscendone i fondamenti
e quindi si distingue tra
– Peccato di eresia quando si conserva per sè l’errata comprensione o la negazione di un dogma senza farne pubblica confessione
– delitto di eresia quando si manifesta oggettivamente l’appartenenza a comprensioni errate o eterodosse.
Pensaci.
Gesù diede a Pietro (e non tenne per se) il potere di legale e di sciogliere.
Ti conviene porti contro Pietro?
Francesco
“Non esistendo dunque niente di più grande, di più salutare, di più santo, di più divino dell’incruento sacrificio della Messa, per mezzo del quale, attraverso le mani dei Sacerdoti, viene offerto e immolato a Dio, per la salvezza di tutti, lo stesso corpo, lo stesso sangue, lo stesso Dio e Signore Nostro Gesù Cristo, la Santa Madre Chiesa, dotata dell’inesauribile tesoro del suo divino Sposo, mai tralasciò di circondarlo di cura e di attenzioni, perchè un così grande Mistero fosse compiuto da Sacerdoti con cuore grandemente puro e mondo, e venisse celebrato con un apparato esteriore di cerimonie e di riti tale da rendere il culto espressione della grandezza e della magnificenza del Mistero, in modo che i fedeli potessero essere stimolati alla contemplazione delle realtà divine racchiuse in un così ammirevole e venerando Sacrificio.
”
AMANTISSIMI REDEMPTORIS (Lettera Enciclica di Sua Santità Pio P.P. IX)