cristiano: nonsoloparole…



DOMENICA 6 marzo 2011

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà  nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà  del Padre mio che è nei cieli.
In quel giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi? Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità !”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà  simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perchè era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà  simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
(dal Vangelo di Matteo 7,21-27)

La casa sulla roccia… la casa sulla sabbia.
Non c’è apparente distinzione tra le due costruzioni, sembrano uguali, anzi lo sono forse, viste dall’esterno o ad una rapida visita interna.
La casa rispecchia la famiglia che l’abita, ne è il simbolo. E anche le famiglie in fondo, viste dall’esterno, sono uguali a tante altre, come quelle della pubblicità , in un apparenza esterna che nasconde però profonde diversità .
Mi viene in mente un simpatico finto-spot in stile “pubblicità  progresso” dell’attrice comica Paola Cortellesi. In questo spot ironico sulla laicità  “nuovo flagello” che ammala la società  contemporanea, ad un certo punto vengono mostrate due foto di due famiglie numerose. All’apparenza sono identiche se non per i volti e i vestiti diversi. “Una di queste due famiglie è laica”, dice con voce seriosa la Cortellesi, “l’altra non lo è. Riuscite a distinguerle?”. Ovviamente la risposta è “no”. Con questo voleva far sorridere affermando ironicamente che i laici, “flagello” della società  non più religiosa, si stanno insinuando nella nostra società  e la ammalano di laicità .
Le due famiglie sono uguali e nessuno sa dire quale delle due è una famiglia cristiana e l’altra no. E’ forse dalle croci sul collo, dai quadri religiosi appeni in salotto o dalla frequentazione domenicale della messa che si può dire che la famiglia è profondamente religiosa? Uscendo dall’ironia del finto-spot, mi domando davvero che cosa fa delle nostre case delle case cristiane. E come pastore di una comunità  parrocchiale, mi domando che cosa rende la mia parrocchia una comunità  davvero evangelica secondo il progetto di Gesù. E infine chiedo a me stesso che cosa mi distingue da un laico, che cosa fa di me un vero discepolo che non solo si dice cristiano, ma lo è per davvero!
Non è certamente la gara a chi ha il campanile più alto, la processione più lunga o il maggior numero di messe domenicali a fare di una parrocchia una parrocchia esemplare rispetto ad un altra.
“Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà  nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà  del Padre mio che è nei cieli” dice con forza Gesù, al termine del suo lungo insegnamento sulla montagna delle beatitudini.
E aggiunge alla fine: “chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà  simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia…”.

    Queste parole che se messe in pratica sono come roccia per la propria casa, sono quelle del vangelo, sono le parole che non sono rimaste vaghe e rimbombanti negli orecchi, ma sono scese nella vita concreta di Gesù stesso prima di tutto.
    Lui per primo non è rimasto nei cieli, ma si è fatto carne, sangue, gesti e vita concreta! Gesù stesso ha scelto di fare la volontà  del Padre suo che è nei cieli, ed è diventato modello di vita saggia, solidamente ancorata alla roccia dell’amore, pronta al sacrificio che produce vita.
    Forse per molti contemporanei di Gesù la morte in croce è la prova che gli insegnamenti di questo maestro galileo erano instabili come la sabbia. Ma è vero il contrario. Questo ci insegna la fede, e su questa fiducia poggiamo la nostra casa, la nostra vita, le nostre famiglie e l’intera comunità  cristiana.
    Gesù ha mostrato la propria identità  e origine non tanto con le parole, dicendo: “Signore Signore… sono io!!”, ma lo ha mostrato pian piano nella concretezza delle sue scelte e nella decisione di non sottrarsi alla morte in croce, segno concretissimo di amore suo e del Padre. Gesù ha accompagnato indissolubilmente gli insegnamenti ai gesti, le promesse ai fatti… Non aveva un cartellino o una crocetta sul bavero della veste che ricordasse chi era, ma glielo si leggeva chiaro nella vita.
    Cosa mi distingue dunque da un non cristiano? Dalla roccia sulla quale poggio la mia vita, che è la scelta di far diventare vita concreta gli insegnamenti di Gesù, di fare come lui. Sento che è una scelta saggia, e conosco tanti che mi hanno testimoniato quanto sia saggio fare del Vangelo il programma di vita concreta, di oggi… di questo momento!

Giovanni don

Bella la preghiera che nella celebrazione della messa precede le letture, la colletta:
“O Dio, che edifichi la nostra vita
sulla roccia della tua parola,
fa’ che essa diventi il fondamento
dei nostri giudizi e delle nostre scelte,
perchè non siamo travolti dai venti delle opinioni umane,
ma resistiamo saldi nella fede. “

15 comments

  1. Ma se Gesù ci dice di mettere in pratica la sua Parola, perchè poi quando facciamo qualcosa di buono nel suo nome ci dice “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità “.
    Che dobbiamo fare? Perchè se professo nel suo nome opero di iniquità ?

  2. @Dario
    “Profetare” significa “parlare pubblicamente”. E parlare pubblicamente nel nome di Dio non mi sembra una cosa così iniqua, a meno che non si dicano delle castronerie. Anche lo scacciare i demoni in Suo nome non è una cosa buona? Allora gli esorcisti fanno un lavoro inutile? Secondo me è perchè Gesù non si accontenta, perchè dobbiamo fare qualcosa di più o perchè dobbiamo cambiare le intenzioni con cui mettiamo in pratica le Sue parole.

  3. Esaki,
    ancora una volta è un problema di traduzione. Il testo greco non dice “nel mio nome , ma “al mio nome , che si potrebbe tradurre come “con , cioè “utilizzando il mio nome .
    “Nel nome di Gesù significa assimilazione del suo messaggio, che è quello che Gesù ha chiesto. In questo caso il testo parla di persone che, utilizzando il messaggio di Gesù hanno effettivamente compiuto le opere che Gesù ha chiesto, ma solo grazie alla forza del messaggio stesso: sono stati dei “ripetitori del suo messaggio ma non hanno modificato il proprio atteggiamento interiore e la propria stessa vita nel senso dell’amore.
    Lo conferma bene Paolo nella prima lettera ai Corinzi, dove dice: “Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità , ma non avessi la carità (agape), non sarei nulla. Quindi è fondamentale fare proprio l’atteggiamento di amore e di dono che ci rende simili a Gesù, e non essere solo “ripetitori .

    PS: “Scacciare i demoni non ha niente a che vedere con gli esorcisti. In quella cultura “primitiva , i demoni rappresentavano ogni malattia fisica o psichica che ancora non riuscivano a spiegarsi (per es. c’era il demone dell’insolazione, quello della depressione, ecc…) e in generale ogni impedimento all’accettazione del messaggio di Gesù.

  4. @Daniele
    Grazie Daniele, ora mi è più chiaro 🙂
    Ma quindi se lo “scacciare i demoni” non era altro che guarire da malattie ancora sconosciute, allora Gesù non ha mai fatto un vero e proprio esorcismo, cioè non ha mai liberato una persona da un vero e proprio “spirito immondo”…forse solo nel caso in cui una legione di demoni ha implorato Gesù di essere mandati ad un gruppo di maiali. Solo in quel caso è chiara l’esistenza dell’indemoniato, nel vero senso della parola, perchè una volta che è stato liberato i demoni sono passati nei corpi dei maiali che hanno cominciato ad impazzire e precipitarono in un lago, affogando. Mentre per gli altri casi di esorcismi, quelli non erano altro che guarigioni alla stregua delle guarigioni di storpi e ciechi, perchè se l’indemoniato inveiva contro Dio in realtà era colpa della malattia psichica e non del servo di Satana entrato nel corpo.

  5. Esaki,
    mi rivedo qualche anno fa, quando anch’io ho cominciato a scoprire la ricchezza dei Vangeli, che credevo di conoscere e invece… quanto mi stavo perdendo…

    La spiegazione della Legione la trovi nella conferenza trascritta al link qui sotto. L’argomento sono i 10 “miracoli” del Vangelo di Matteo e, visto che è il Vangelo di questo anno liturgico, te ne consiglio la lettura integrale: non ne rimarrai deluso!

    http://www.studibiblici.it/conferenze/idiecimiracolidigesuinmatteo.pdf

  6. Caro don Giovanni,
    ho appena scoperto il tuo blog (arrivo sempre tardi!!)
    Volevo ringraziarti per le tue riflessioni e le stupende vignette, sono educatrice acr ed animatrice oratoriale ed il tuo aiuto “virtuale” mi sarà (anzi, CI sarà , perchè so che sarà lo stesso anche per tutto il resto dell’èquipe) di grandissimo sostegno! E sicuramente farà in modo che i ragazzi tornino a casa veramente arricchiti, dopo i nostri incontri.
    Grazie mille per tutto il lavoro che fai per noi internauti 😀

  7. @Daniele
    Conosco quel sito, ma è uno dei tanti che ti dicono che la traduzione è sbagliata. In una giungla come internet in cui ognuno ti dice una cosa differente è difficile capire chi è il vero dispensatore di verità . Ho letto comunque la parte riguardante la legione di demoni e l’ho trovato interessante, ma è un’interpretazione che è fondata, a detta di loro, su errori di traduzione e sulla fantasia dei traduttori cattolici.

  8. Il commento mi ha molto colpito…sto vivendo un periodo critico in cui mi vedo come una casa che appariva solida ma in realtà è costruita sulla sabbia. cosa fa la differenza tra la casa costruita sulla roccia equella edificata sulla sabbia? il Vangelo parla di persone che profetano nl Suo Nome, fanno miracoli e scacciano demoni nel Suo Nome, nel Nome di Gesù, ma Gesù dice di non conoscerli! Gia, la differenza è l’amore, anzi l’Amore! siamo costruiti sull’Amore di Dio e del prossimo, sul comandamento dell’Amore, oppure sull’amore di noi stessi? in ciò che facciamo, da quale amore siamo motivati, spinti, ispirati? è l’Amore di Cristo che ci spinge? L’inno alla carità parla chiaro: …se non avessi la carità , sono un nulla!
    anch’io sono un nulla se in tutto ciò che faccio e dico non ci metto amore vero, se non lo faccio e dico per Lui. ma posso anche illudermi di fare la Sua volontà ! posso anche illudermi di amare il mio prossimo, se alcentro di tutto ci sono io, non Dio! ultimamente ho moltissima difficoltà ad amare e perdonare il prossimo che mi ha offeso, mi sono allontanata dalla comunità nauseata e delusa, ho finito per allontanarmi anche da Dio,perchè il suo Vangelo viene spesso tradito. ma ora mi chiedo: io cosa ho fatto? perchè mi attendo di vedere che gli altri mettano in pratica il Vangelo, se io non lo metto in pratica per prima?mi aspetto il buon esempio, ma io non lo do! se il Vangelo non è rivoluzionario…? chi vuol essere il primo…?

  9. @Esaki
    Capisco le tue perplessità . Internet è effettivamente una giungla. Io ho avuto la fortuna di conoscere Alberto Maggi dal vivo (alla Cittadella di Assisi). Non solo, cercando di approfondire ho capito che esistono due grandi categorie di traduttori:
    1) il mondo dei “religiosi” che, a partire dalle “verità ” che hanno nella loro mente usano i “testi sacri” per trovare e proporre giustificazioni. La loro attenzione si concentra soprattutto sui testi dell’antico testamento (la Legge!!) mentre con il nuovo testamento la buttano sempre sulla morale o sul “teologico atratto”.
    2)il mondo degli studiosi (tipo Ecole Biblique di Gerusalemme per capirci) che, mentre sembra diviso su alcune questioni tecniche (ovvio ci sono diverse correnti di pensiero), dà per scontato tantissimi risultati ritenuti assai solidi di cui a noi popolo “profano” arriva poco o nulla.
    Il motivo dell’enorme distacco tra risultati ottenuti a livello scientifico e conoscenze arrivate ai fedeli stà essenzialmente nel fatto che, mentre i Vangeli sono un attacco fortissimo ad ogni forma di potere e un inno alla più profonda (e produttiva) libertà umana, il passaggio di conoscenza dagli studiosi alla gente è filtrato proprio da chi ha detenuto (e ancora oggi detiene) un potere assolutamente ingiustificabile.
    L’esegesi del Centro studi biblici di Montefano non fa altro che tradurre in linguaggio semplice risultati reperibili in letteratura scientifica internazionale. Pensa che addirittura Benedetto XVI, a Colonia nel 2005, ha dato l’interpretazione dei doni dei Magi formulata originalmente da Maggi stesso!
    Tutti i libri e gli scritti di Alberto Maggi (per dirne un autore, perchè è così per molti altri) sono passati al vaglio da commissioni vaticane le quali mai hanno fatto rilievi circa i contenuti. Le lamentele riguardano il fatto che, se esposte in maniera molto diretta, certe considerazioni possono destare perplessità nei fedeli che fino al giorno precedente si sentivano dire il contrario…
    D’altra parte, la necessità di ritornare allo studio fedele dei testi originari del NT è stata espressa fortemente dal Concilio Vaticano II, e un po’ alla volta porterà i suoi frutti, svecchiando certe strutture e mentalità davvero ormai anacronistiche…!

  10. A me sembra che il riferimento alle persone che “operano iniquità sia a quelle che “sfruttano il nome Suo per far passare le proprie idee. E come verificare se le idee proprie sono quelle Sue? Dai comportamenti, dalla corrispondenza tra le parole e i fatti.
    Facciamo una sottrazione.
    «Non chiunque mi dice: Signore, Signore…» MENO «molti mi diranno… non abbiamo forse…» RESTANO quelli che dicono Signore, Signore e fanno corrispondere alla preghiera le azioni. Quindi le due cose sono entrambe necessarie: Adorare e operare.
    Una domanda. Perchè è stato scritto “demòni e non “dèmoni ? C’è una differenza?

  11. Salve, io sono un altro Daniele, visto che qui c’è già il mio stesso nome e spero che non vi confondete, così aggiungo i numeri 82.
    Scrivo per poter esprimere un mio punto di vista, anzi due.
    1) E’ possibile che le domande “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?” vengono dette in maniera superba, in maniera vanitosa, e per questo in maniera non quiete.
    Per questo poi Gesù ha risposto che non conosce questo loro “strano” amore, perchè non lo trova identico all’amore di Dio.
    2) Forse la gente attraverso le queste domande hanno ingannato loro stessi credendo di aver fatto i miracoli… Col tempo le bugie hanno fatto credere agli autori delle bugie che fossero vere.

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