«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perchè soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, nè di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perchè ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perchè non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”». (dal Vangelo di Luca 16,19-31)
Due notizie di questa settimana mi hanno colpito e mi sono rivenute in mente dopo aver letto questa pagina di Vangelo.
La prima è quella dei 40 miliardi di dollari promessi dalle Nazioni Unite per continuare la lotta alla povertà .
L’altra notizia è quella della “buona uscita” data all’amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo, che lascia l’amministrazione del colosso bancario con 40 milioni di Euro. Per dovere di cronaca va detto che ben 2 milioni di Euro andranno in beneficenza.
Non so quanto fosse lo stipendio e il reddito del ricco della parabola di Gesù e le cause della povertà di Lazzaro, ma non mi è stato possibile non fare un parallelo con le notizie di cui sopra. Sarà anche che mi ha suggestionato il numero “40”, che nella bibbia ricorre più di una volta (40 anni nel deserto per il popolo di Israele e 40 giorni di deserto per Gesù all’inizio della sua missione, tentato dal diavolo)!
Non voglio fare i conti in tasca a nessuno e nemmeno a questo signor Profumo e a tutti i top manager che guadagnano cifre simili, anche perchè fare i conti su quel che guadagnano ci impiegherei più di una vita. Faccio prima a fare i conti in tasca delle famiglie del Terzo mondo che devono vivere con meno di un dollaro al giorno, oppure fare i conti in tasca a quelle famiglie italiane che a causa della crisi (e dei fallimenti di tanti top manager) sono senza lavoro o con un magrissimo sussidio.
Il ricco della parabola ha la tavola piena di cose da mangiare, mentre il povero Lazzaro non si aspetta altro che briciole che cadono dal piatto del ricco. E’ rassegnato nella sua povertà , e non si aspetta certo che il ricco lo metta a tavola a condividere il cibo che basterebbe per 100 come Lazzaro.
Ad un primo ascolto, sembra che Gesù sia sfiduciato nel descrivere la situazione del ricco e di Lazzaro. Si ha l’impressione che Gesù voglia fotografare la situazione irrimediabile di chi è così soffocato dalla sua ricchezza che mai potrà accorgersi di chi sta sotto la sua tavola, e quando se ne accorge è troppo tardi!
-
Molti dicono che i 40 miliardi di dollari stanziati dalle Nazioni Unite sono delle briciole a confronto con i problemi della povertà crescente nei paesi del sud del mondo, paesi che stanno anche geograficamente ai piedi della nostro ricco emisfero nord. E sono anche briciole promesse che forse nemmeno cadranno, come molti sostengono. Tante promesse e pochi fatti.
Lazzaro non può aspettare il 2015 (data posta come obiettivo dall’Onu per dimezzare la povertà mondiale), ma nemmeno noi. Non possiamo aspettare di far diventare questo mondo un inferno di egoismo fatto di paure dell’immigrato, di guerra al terrorismo, di difesa della frontiere… Non possiamo aspettare a far sedere alla nostra mensa anche Lazzaro.
La condivisione e la giustizia sono le vere armi contro la povertà e le guerre.
Gesù non è sfiduciato, ma nello stesso tempo ci vuole scuotere con le parole dure di questa parabola.
Non possiamo non indignarci di fronte ai troppi soldi che cadono nelle mani dei ricchi e non possiamo non ascoltare il grido dei poveri. Dico queste cose sapendo bene che non ho in tasca i 40 milioni (meno 2 di beneficenza…!!) di Profumo, ma sapendo che ho molto di più che il misero dollaro dei poveri del Terzo Mondo. Non sono povero, ma non voglio, per quel che mi è possibile, essere troppo complice di questa diseguaglianza mondiale cristianamente incettabile.
Gesù me lo ricorda e mettendomi davanti l’inferno del ricco, mi invita ad agire e a cambiare concretamente vita.
Giovanni don
E’ un mondo alla rovescia!
E bisogna essere davvero liberi per riuscir a prenderlo all’incontrario!
C’è veramente da rifletterci su don Gio … gran bella verità e gran bella “botta” alla politica mondiale e cittadina. Sopratutto mette in crisi, come ti sei messo in crisi tu, tanti cristiani e sopratutto ci interpella nel pensare al MODO in cui intervenire…
i poveri sono sempre più poveri, le famiglie idem, con la beffa che sono sempre usate per la becera campagna elettorale politica di tutte le fazioni senza che i politici, purtroppo, si rendano conto che le famiglie non hanno colore, ma solo debiti. Quoziente familiare, equalizzatore familiare, sogni… sogni… sogni!!! con la grande soddisfazione, però, che le famiglie sono il vero ammortizzatore sociale che, pur avendo poco, o niente, trova lo stesso il modo di aiutare chi è addirittura messo peggio, poveracci invisibili ai politicanti planetari capaci di parlare, parlare e ancora parlare… Ma la giustizia non è di questo mondo dove i 40 ladroni spadroneggiano e devastano….. deo gratias!
“Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”
Questo lega l’antico testamento con in nuovo.
Gesù è venuto a dare compimento all’antico.
Per questo, se uno non segue i 10 comandamenti, non può definirsi nemmeno autenticamente Cristiano.
Anche questo commento fa meditare e scuotere. Anch’io parlavo del caso Profumo proprio ieri. Come dici tu anch’io so che non mi manca nulla, la Provvidenza mi aiuta. Ma c’è troppa disuguaglianza!! GRAZIE DON GIOVANNI, non ti scrivo spesso ma leggo i tuoi commenti che “profumano” di “ricchezza” divina!! GRAZIE. A presto!
Anche a me non manca nulla..GESU’ mi aiuta..aiuto mio figlio disoccupato e con moglie e due figli a carico,per� non ho preso una buon’uscita di 40 milioni di euro(80 miliardi di lire)
peccato don giovanni che tu abbia ridotto il commento a questa pagina del Vangelo solo ad un problema di soldi!!!!!!
Hai mai pensato che forse tanti ricchi di soldi di fatto sono i poveri Lazzaro che aspettano le briciole d’amore che tanti ricchi epuloni cristiani non sanno dargli????
perche non parla anche dei 23 milioni sequestrati allo IOR?
Ringrazio Dio per quello che mi concede ogni giorno con la sua provvidenza . Cerco per quello che posso di condividerla con chi ha bisogno (facendo anche scelte personali inprontate alla sobrietà ), sicuramente non pretendo di essere considerato giusto ma spero che Dio mi indichi la strada giusta da seguire e prego perchè sia luce anche per chi può fare di più per chi è nella povertà .
Grazie Don Giovanni per quello che fai
Parole…parole….parole…….intanto le coscienze sono anestetizzate e nessuno, se non chi si ispira al Vangelo, ha il coraggio di denunciare ciò che sta succedendo. I ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più miseri. Occorre far svegliare tutti da questo torpore cominciando ad educare le coscienze. Occorre, soprattutto, cambiare vita…….non ci vuole molto a capire come: doniamo quello che abbiamo senza piangere e non attacchiamoci ai nostri beni personali. E’ tutto molto semplice. E’ semplicemente perchè è ciò che chiede Gesù. Franco
Nella vignetta si ricorda che l’onu ha promesso 40 migliardi per i paesi poveri.
In questo articolo di avvenire, ci viene illustrato come questi soldi verrano impiegati
L’ONU reinveste sull’aborto
http://www.mpv.org/mpv/allegati/7311/093024ab.pdf
E noi cattolici che facciamo?
Nulla?!!!!
Siamo esattamente il ricco epulone, che non si cura del fratello che … presto verrà ucciso.
Aveva proprio ragione Gesù quando ci dice:
“Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti »
Abbiamo dimenticato il 5.ro comandamento?!
Ma così pure l’8.ro, fare verità , e via via perso o tollerato la perdita di tutti gli altri.
Se anche ora, che sappiamo che i nostri soldi verranno usati per uccidere anzichè aiutare a vivere, non ci indigniamo e non facciamo nulla per evitare che ciò accada. Cosa siamo?
La voce del Papa, sarà “voce di uno che grida nel deserto”.
Ebbene io voglio gridare con il Papa!
Ma veramente il Papa ha “gridato” nel deserto? Io c’ero ma non mi è
parso di sentirlo!
Forse perchè è rimasto seduto a quella “mensa” poco onorevole, piuttosto che fare passi concretissimi,comprensibili a tutti,ansi, se qualcuno dei suoi, per questi passi ci rimette la vita, (vedi d Puglisi) non è considerato quanto un prelato inglese,autore di non so quali opere di misericordia.
Questo è un gridare che non convince! E se c’è qualcuno che, da questo si lascia convincere, non rende un buon servizio a Cristo e alla sua chiesa!
Meditiamo, meditiamo!
Penso che la parte del ricco non si addice solo a Profumo, ma anche al Papa e alle alte gerarchie della Chiesa che per sprechi di soldi e sfarzo non sono seconde a nessuno.
Prima di guardare la pagliuzza nell’occhio degli altri impariamo prima iniziando da noi stessi a guardarci la trave che abbiamo nel nostro occhio. @luigi
Bella questa parabola
@dario
Solo per una iniziale… quale differenza?
Dario