la rete gettata nel mare della vita

domenica 27 luglio 2008
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In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà  alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà  pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
(dal Vangelo di Matteo 13,44-52)

Gesù nelle sue parabole, usa immagini e simboli legati alla cultura del suo tempo e in particolare delle persone che ha davanti. Chissà  quali immagini userebbe oggi per parlare a noi di Dio, chissà  quali storie e parabole userebbe con me in particolare…
Le riflessioni come questa che scrivo sono pubblicate sul mio sito internet (più precisamente si chiama blog personale) e proprio questo mi ha fatto associare l’immagine della rete gettata in mare con la rete internet. Penso che nella nostra cultura la parola “rete” richiama più quest’ultima del computer che quella del pescatore.
Ecco allora che l’immagine del Regno di Dio come una rete gettata in mare, mi fa pensare ad internet che davvero è una rete gettata nel mare della comunicazione. E’ una rete che negli anni è diventata sempre più vasta e che ha coinvolto sempre più persone nel mondo. E’ una rete dove trovi di tutto, davvero di tutto: dal materiale religioso al materiale più materialistico e antireligioso, dalla cultura seria all’informazione più stupida… E’ una rete unica dove si può navigare dal un sito all’altro, di link in link e arrivare ovunque. E già  da tempo c’è chi grida all’allarme, condannando spesso la rete come fonte di immoralità  e pericoli, perchè permette a tutti di vedere tutto senza filtri e giuste censure. Eppure in certi paesi dove davvero c’è censura e limitazione della libertà  di espressione e di informazione, la rete è l’unica porta aperta per conoscere e comunicare.
La rete internet è davvero piena di ricchezze e contraddizioni, ma a mio avviso prevale l’aspetto positivo perchè rimane uno strumento di libertà  e di dialogo, proprio perchè ampia e sostanzialmente libera.
L’unico modo per “proteggersi” dagli eccessi della rete non è certamente quello di chiuderla ed evitarla, ma di crescere come utilizzatori e pian piano imparare ad usarla nelle sue potenzialità .
Ok, non voglio fare una riflessione globale su internet, ma vorrei solo immaginare che Gesù oggi avrebbe usato questa rete per parlare del Regno di Dio.

    E la rete internet mi rimanda alla rete di relazioni che ogni giorno getto e vivo nel mare della mia vita quotidiana. Come su internet, passo di pagina in pagina , di link in link, perchè mi ritrovo in momenti diversi con persone diverse con le quali ho a che fare per ministero, per amicizia, per legami famigliari.
    E’ la rete che sono contento di gettare e che non posso chiudere ed evitare. So che non tutti i rapporti saranno fruttuosi e che non tutto è bello e buono, ma non devo giudicare subito ed non devo evitare le situazioni e le persone. Il Regno dei cieli per me abita proprio in questa rete che affronto e che spesso è causa di ansie, di sofferenze, ma anche di gioia e di crescita. Tutto quel che vivo non è programmabile in anticipo, come se potessi prevedere esattamente cosa è buon e cosa è sbagliato ancora prima di viverlo.
    La mia vita è gettare con coraggio e con la consapevolezza una rete, e in questa esperienza sono istruito e assistito da Dio che mi aiuta a trovare cose buone anche in mezzo tante cose negative ed inutili.
    Gesù venendo in mezzo agli uomini ha gettato la sua rete e ha racconto di tutto. Solo con il tempo si è capito cosa c’era di buono e cosa di negativo. E con sorpresa quello che sembrava il pesce cattivo (secondo il giudizio dei suoi nemici) si è rivelato il pesce buono del regno dei cieli.
    Ogni giorno gettiamo la nostra rete…e cadiamo in quella di Dio


Giovanni don

7 comments

  1. DOMENICA XVII DEL T.O. (A)
    A giudicare dalle fatiche dei cercatori di tesori interrati e sommersi o quelle dei polinesiani addestrati alle lunghe apnee nei mari del sud, pare proprio che la fatica da fare per trovare il tesoro nascosto nel campo o le ostriche perlacee sia tanta. Basterà una vita per arrivare all’obbiettivo? Ma forse è proprio tutta la vita quel terreno da dissodare, o quei numerosi fondali da esplorare fino a che non si ha la certezza di aver fatto centro.
    Forse la scoperta è alla fine di un cammino, non all’inizio, all’inizio c’è solo paura, insoddisfazione, vuoto, bisogno di vita piena, desiderio di felicità duratura. All’inizio si fanno tante sciocchezze si vive da pesci troppo piccoli per essere buoni o cattivi.
    Ma al di là del contingente una certezza: nel desiderio più autentico, cioè nella ricerca di Dio iscritta in ogni anima dallo Spirito, “tutto concorre al bene” e ogni esperienza è moneta buona per salire un gradino verso l’incontro sempre più intimo e appagante con l’amico “tesoro”.
    fr angelo (da http://www.preticattolici.it)

  2. Le parabole del Vangelo di oggi,belle e facili a prima vista,hanno invece una difficoltà intrinseca,almeno per noi deboli esseri umani.Richiedono una disponibilità totale a lasciare ciò che già abbiamo,ma che non ci soddisfa,per acquisire un “tesoro” di cui ancora non comprendiamo appieno il valore o che almeno ci sembra fuori della nostra portata. Solo il trascorrere della nostra esistenza,e quindi la nostra maturazione nel tempo,tra accadimenti piccoli e grandi,tra bellezze e meschinità ,ci porterà -credo e spero- a comprendere ed apprezzare il regno di Dio,contribuendo nel contempo alla sua realizzazione.

  3. Mi piace pensare alla rete della parabola di oggi anche come a quella dell’equilibrista che non imprigiona ma protegge: è la salvezza che Cristo ci offre di fronte alle cadute della vita.

  4. C’è qualcun altro allora cui non piacciono i cartelli con i disegnini appesi fuori dalle chiese: pantaloncini canottiere, ecc con su una croce rossa, una didattica visiva esplicita e spiccia così poco in sintonia con le opere d’arte che spesso poi si vanno a vedere dentro le chiese, con buona pace dei tanti Adamo, Eva, San Sebastiano, san Rocco, sant’Agata, ecc. L’abbigliamento essenziale del turista spesso offende la sensibilità del non-turista, che va in chiesa durante le celebrazioni. Allora credo che sia sufficiente impedire le visite turistiche durante le celebrazioni, come è giusto e già si fa. Forse degli inviti scritti anzichè cartelli…

  5. la bibbia è una rete piena di pesci “loschi” un continuo incesto, avarizia, prostituzione, omicidio….a volte tragicamente comico e a Dio pare non dare alcun fastidio anzi pare dimorarci volontariamente nei luoghi più oscuri e torbidi…io spesso mi accorgo di preoccuparmi di far emergere una bella immagine o in preghiera di domandare aiuto inteso come forza contro le mie debolezze invece questo Gesù che non ha posto dove poggiare il capo si presenta seduto su un puledro d’asina in assoluta debolezza…spero di lasciarmi pescare nella rete tutta intera e non soltanto nei pezzi che credo che possano piacere a Dio o agli altri…

  6. COMPLIMENTI DON , NON PERDI MAI IL TUO UMORISMO!!! IL TUO SITO, RIGOROSAMENTE NEI PREFERITI, E’ FORTISSIMO . TI VEDO SEMPRE LO STESSO, COME QUANDO ERI DA NOI AD ALBAREDO. AVANTI COSI!!!

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