domenica 6 gennaio 2008
EPIFANIA del Signore
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Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perchè così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele” ».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perchè anch’io venga ad adorarlo».
Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finchè giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
(dal Vangelo dell’Epifania, Matteo 2,1-12)
Ogni tanto mi ritrovo a parlare con persone che si autodefiniscono lontane dalla Chiesa e dalla religione. Le incontro spesso in occasioni informali non legate al mio ministero sacerdotale, può esser una chiacchierata durante una cena, un incontro con amici comuni o semplicemente per caso in strada o in treno, ecc. I motivi che hanno portato queste persone ad allontanarsi dalla fede e dalla pratica religiosa sono davvero molto vari e diversissimi tra loro. C’è chi si è allontanato perchè non ha mai ricevuto una forte educazione religiosa dalla propria famiglia e così la vita, il lavoro e i vari spostamenti di abitazione e di frequentazioni, lo hanno portato a non avere legami duraturi con il nostro mondo religioso e parrocchiale. C’è chi pur avendo vissuto un’infanzia legata alla parrocchia (catechismo e tappe sacramentali varie come Comunione e Cresima…), poi si è staccato perchè non ha più trovato stimoli e interessi umani e religiosi e anche la frequentazione alla Messa domenicale, che forse era un po’ abitudinaria e non motivata, alla fine è venuta a mancare. C’è anche chi si è allontanato perchè in qualche sua scelta di vita si è sentito rifiutato e giudicato da parte dei rappresentanti della comunità cristiana e così si è trovato a rifiutare l’appartenenza alla Chiesa e ai suoi riti. In queste persone non sempre c’è il rifiuto di Dio e del Vangelo, ma sicuramente la prima cosa che “salta” è l’appartenenza alla Chiesa che viene percepita come nemica se non addirittura come ostacolo.
Come dicevo sopra, i motivi che portano moltissime persone ad abbandonare il senso di appartenenza alla Chiesa sono davvero tanti e non si possono riassumere in pochi rigidi schemi.
Ma rimane il fatto che sono tante queste persone, tantissime.
La cosa che mi colpisce sempre quando parlo con molti di loro è però il desiderio di Dio che non si è spento nonostante l’abbandono del contesto religioso dell’infanzia, cioè la religione e la Chiesa. A volte basta poco per riaccendere la voglia di ritornare sui propri passi e magari di ritornare a leggere il Vangelo e ritornare a Messa. Basta solo a volte mostrar loro che il mondo religioso e cristiano che appariva “oscuro”, “vecchio” e “nemico”, forse non è così ostile e può davvero esser la via per trovare risposte al desiderio di Dio, di Bene, di Amore.
Queste persone con la loro storia sono anche una continua provocazione e un forte stimolo per un esame di coscienza sullo stile di vita cristiano mio personale e collettivo come chiesa.
Come mai tutto il nostro “mondo religioso” ha perso per tanti uomini e donne forza attrattiva, e per molti addirittura è diventato barriera per incontrare Dio?
I “lontani” sono una continua provocazione per noi che ci sentiamo “vicini”.
Penso ai Magi del Vangelo di Matteo. Sono persone che vengono da lontano, guidate da una stella mandata con un messaggio per loro. A Gerusalemme dove cercano una spiegazione, trovano un re Erode impaurito e una città sospettosa. Questi lontani che vengono a parlare di un “re dei Giudei” mettono tutti in agitazione: che ne sanno questi di Dio e del Messia e della nostra religione? Allora organizzano riunioni e discussioni infinite e inconcludenti: alla fine i Magi devono arrangiarsi da soli con la stella che per fortuna non smette di guidarli.
Chi poteva e doveva esser loro d’aiuto alla fine si è rivelato un oscuro ed inutile muro di gomma.
Ma è straordinaria la tenacia di questi personaggi che non spengono in loro il desiderio di andare avanti. E saranno premiati con l’incontro con colui che cercano, Gesù.
I lontani trovano in me un muro di gomma o una stella che li guida?
Coloro che sono fuori dagli schemi religiosi e dalle nostre regole ecclesiali quando guardano alla Chiesa cosa vedono? Non vedono altro che una luce spenta che continua a giudicarli (con riunioni, dibattiti e documenti), oppure vedono una stella che comunque guida all’incontro con Dio?
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Spero sempre (e prego) che coloro che incontro possano trovare in me un po’ di calore umano e cristiano e si sentano in questo modo provocati positivamente dalla mia fede. Se accade che sentono ancora Dio lontano e insignificante per la loro vita, ciò non sia a causa della mia freddezza, del mio giudizio e del mio modo rigido di vivere il mio incontro con Dio.
E poi se ci penso bene anche io sono spesso lontano, anche quando con i gesti sono apparentemente religiosissimo e impeccabile. Il mio cammino in cerca del Signore non è mai concluso.
Nessuno è totalmente lontano e nessuno è totalmente vicino… Tutti siamo dei magi…
Quei Magi che sono andati e tornati in questo loro viaggio di fede, stimolino continuamente il mio spirito e mi aiutino a non fermarmi mai di cercare il Signore… sapendo che anche per me Lui invia una e più stelle a guidarmi.
Giovannidon
Sono in sintonia con i tuoi pensieri. Mi piacciono questi Magi “cercatori di Dio”. Hanno visto la stella perchè l’aspettavano da tanto e i loro occhi erano già rivolti al cielo. Penso anch’io sia importante mettercela tutta per essere coerenti. L’aver incontrato Cristo ci mette dentro un bisogno insopprimibile di “essere” Cristo. Buona vita!
a volte pare che i primi ad avere paura di Gesù siete voi sacerdoti….o voi come accenni tu “apparentemente vicini”….e quanto più spesso io che sono un “apparentemente vicina” guardando i “lontani” li trovo più vicini nella loro quotidianità al fratello, al bisognoso, al solo….forse perchè quando si scopre l’esclusione, la solitudine, quando ci si sente trattati come veri e propri impure, appestati si diventa più sensibili ed attenti alle debolezze altrui, più sensibili ed attenti alle luci lontane e difficili da scovare?….noi Gesù non lo abbiamo visto, non lo abbiamo incontrato se non nei fratelli che ci sono stati accanto e allora quando siamo invitati ad andare a tirare le vesti, quando veniamo invitati a fare come l’emorroissa, quando veniamo invitati a supplicare pietà e perdono per le mancanze per i vuoti non è forse agli uomini che stanno intorno a noi che dobbiamo chiedere, gridare, supplicare aiuto???? perchè si pretende da noi che andiamo a gridare direttamente a Dio la nostra infelicità ed inadeguatezza….boh….buon anno
Mi vengono in mente le parabole del buon samaritano, dello scocciatore notturno, della vedova molesta… dobbiamo chiedere aiuto: Cristo lo incontriamo in chi abbiamo vicino. A volte ha bisogno di noi, altre volte è lui ad aiutarci; alcune volte ha la faccia simpatica, altre volte invece no e quando mi sento infelice ed inadeguato so che Dio mi ripete ancora una volta: conto su di te, ti amo così come sei, non sei solo.
Buona vita!
….sono stata colpita da: “i lontani” sono una continua provocazione per noi che ci sentiamo “vicini” …noi che siamo spesso luce spenta e non stella che guida all’incontro con Dio…
… anche se noi cerchiamo di essere delle piccole stelle, proprio perchè piccole….ci perdiamo nell’immenso e buio universo del “lontani” …
Chi si è allontanato da Gesù o chi non lo ha mai incontrato,
come e dove può travare l’indicazione, la stella!?
Non ci rendiamo conto spesso che noi discepoli, siamo
le piccole stelle che portano a Lui, siamo veramente
ancora illuminate? O siamo delle piccole lucciole.
Siamo(non tutti) dei piccoli giovani ricchi che al forte
richiamo di Gesù si accontentano del tram -tram liturgico
consueto. La Parola di Dio rimane solo custodita.
Abbraccio!
Pietro
…mi sento anch’ io tanto uno dei magi, sempre in ricerca …
caro don, tutto ciò cade a fagiolo. è un po’ che sono “incazzata” con quella chiesa che continuo a ripeterme è Santa Cattolica Eapostolica. me lo ridico sempre quando incontro amici che dentro questa Chiesa non ci stanno… separati… pieni di dolore….preti che siccome dicono le cose come stanno hanno vita difficile, mentre chi sta al caldo in canonica non ha problemi con il vescovo… chissà come mai.. poi ho trovato te, vado ai concerti di don paolo spoladore, ci si trova tra associazioni laiche e cristiane e mi accorgo che come ai tempi di san francesco c’è lo Spirito che soffia dove vuole, ringraziando il cielo…
anch’io penso che la chiesa non sempre è un”stella”luminosa,a volte è piuttosto debole,poco visibile,ma è pur sempre la chiesa!
comunque all’interno di essa ci sono anche uomini e donne capaci di trasmettere questa”luce”forse siamo noi poco attenti incapaci di cogliere questi segnali,dovremmo essere meno”giustizieri”e un pò più misericordiosi e soprattutto essere noi più credibili.
quindi se c’è in noi un pò di luce cerchiamo di farla brillare,qualcuno prima o poi la noterà e ci seguirà ,anzi desidererà conoscere la fonte.
impegnamoci su questo,essere testimoni credibili.
auguro a tutti di incontrare una”stella”luminosissima….