una storia fanta-ecclesiale…

domenica 7 giugno 2009
Santissima Trinità 

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In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
(dal Vangelo di Matteo 28,16-20)

Una storia fanta-ecclesiale…

Quando Gesù, appena risorto, apparve ai suoi amici e diede l’ordine di andare in tutto il mondo per fare discepoli tutti i popoli battezzandoli e insegnando i suoi comandi, i discepoli subito si divisero in due gruppi e partirono.
I due gruppi presero strade diverse e pian piano si allontanarono l’uno dall’altro senza mai ricongiungersi. Solo alla fine si ritroveranno in Paradiso a tirar le somme del lavoro fatto.

    Il primo gruppo prese davvero sul serio e alla lettera le parole del Risorto.
    ” Ci ha detto di fare discepoli tutti i popoli”, si ricordarono l’un l’altro, “e di battezzare insegnando tutto quello che ha comandato. E’ dunque importante che la nostra nuova fede si diffonda sempre di più, e che il numero di coloro che si proclamano cristiani sia sempre più grande. Bisogna che le chiese si riempiano, svuotando sinagoghe e moschee, e ogni altro luogo di culto diverso dal nostro. Ha valore e va insegnato solo quello che Gesù ha insegnato e che ci ha detto personalmente, tutto il resto è negativo e da combattere.”
    Il gruppo divenne molto compatto e forte. Si organizzò in modo preciso e ben strutturato, in modo che la missione che portava avanti divenisse inarrestabile e inattaccabile. All’esterno il gruppo di missionari appariva ben distinto dagli altri e con modi di fare e divise subito riconoscibili. Era importante non essere confusi con chi non era parte del gruppo. Chi veniva convertito ed entrava a far parte del gruppo era onorato e difeso, continuamente gli veniva ricordato il passato di errore e il presente di salvezza.
    Il gruppo, con il passar del tempo e con l’accrescersi dei membri, si costruì luoghi di ritrovo e di culto sempre più grandi in modo che anche dal punto di vista concreto, nelle città  e nelle campagne, fosse evidente che il numero dei cristiani cresceva mentre gli altri invece diminuivano…

    Il secondo gruppo di discepoli che quel giorno ascoltò le parole di Gesù Risorto prese una strada diversa e quasi subito se ne perse le tracce. Anche questi all’inizio si ritrovarono a ripensare le istruzioni ricevute, e pensarono: “Dobbiamo andare ovunque c’è un uomo e una donna. Non possiamo rimanere chiusi tra di noi. A Gesù è stato dato il potere e non a noi. Vi ricordate quando il Maestro ci chiamava amici e non servi? Un discepolo è quindi un amico e con l’amicizia dobbiamo insegnare quello che Gesù ci ha detto”
    Partirono dunque e si mescolarono tra i popoli, con la convinzione che la promessa di Gesù “io sono con voi tutti i giorni” fosse sufficiente per non perdersi. Anche questo gruppo accrebbe sempre di più di numero, con sempre nuovi appartenenti che si facevano battezzare e diventavano cristiani, ma non si seppe mai il numero esatto e l’identità  di tutti i componenti, perchè era difficile identificarli subito da divise particolari o insegne. Si poteva riconoscere un discepolo solo standogli accanto per un po’ di tempo, perchè dal suo stile di vita pian piano emergeva lo stile di Gesù. Infatti come metodo di predicazione non usavano forti parole ma i gesti e la vita…

… forse ho un po’ esagerato con questa storia. E’ vero.
Non sono bravo a scrivere storie, ma ho voluto immaginare con un po’ di fantasia cosa è successo all’inizio della predicazione guardando quello che oggi ho attorno.
Forse questi due gruppi oggi non esistono distinti, ma sono le due anime della stessa comunità  dei cristiani. Forse sono i due estremi tra i quali oscilla il nostro modo di fare chiesa e di essere missionari: a volte siamo un po’ come il primo gruppo e a volte un po’ come il secondo.
Dove siamo noi? Dove sono io?

Giovanni don

7 comments

  1. fai bene a chiederti : “Dove sono io ?”
    Mi pare che la confusione regni sovrana.
    Preghiamo. Preghiamo per renderci conto che la Verità , la Via, la Vita sono una Persona sola. Da qualunque punto di vista lo si guardi….
    Preghiamo per riuscire a seguire la Via che Lui ha definito: e che si concretizza nella successione apostolica.
    Questo è il metodo.
    Altro è fantasia

  2. Beato te lorenzo che hai le chiavi….
    per te sono gli altri ad essere in confusione…

    mi ricordi quel tizio…
    al tempio…
    “ti ringrazio Dio, perchè non sono come quello là … non sono come gli altri… faccio tutti i miei doveri di religioso….”

    Quell’altro, diceva soltanto: “abbi pietà di me perchè sono peccatore”…

    Beato te Lorenzo che sai perfettamente da che parte stai,
    sicuramente dalla parte di chi non si sporca le mani,
    di chi non deve lavare i piedi puzzolenti dei poveri,
    al limite, ti troveremo in prima fila a bearti della vista di eccellentissimi prelati in cappa magna….
    quello è il tuo gruppo di riferimento,

    peccato che io cerco le parole del vangelo,
    e mi guardo intorno…
    vedendo un Gesù con sandali che si sporca i piedi,
    e che gira per le strade, senza bisogno di vesti paonazze o dorati monili, scarpette rosse che alcuni scambiano per modello “prada”…

    ti lascio nel tuo gruppo di riferimento, nella tua via, nella tua verità , è tutta e solo tua.

  3. Gesù mantiene le promesse: è sempre con noi ed ha scelto di farlo servendosi della nostra fragilità .
    Il Papa, qualche tempo fa, ha detto che non saprebbe cosa farsene di una chiesa di perfetti perchè lui non lo è.
    Anch’io non saprei dire a quale dei due gruppi appartengo… probabilmente dipende da quanto mi lascio “inzuppare” dalla Parola.

    Buona vita!

  4. Caro Matteo, visto che a casa tua io non ho mai mangiato mi chiedo come fai a sapere tutte queste cose di me,
    probabilmente quello che spara i giudizi sugli altri e vive di pre-concetti non sono io.
    Mi limito a leggere il Vangelo a pregare a seguire la Chiesa.
    Cosa faccio nella mia vita (non sappia la mano sinistra cosa fa la destra) se permetti sono fatti miei.
    Ti sei dimostrato maleducato e mi dispiace.
    La Verità non è mia : è semplicemente Una per tutti … si chiama Gesù.
    Se proprio lo vuoi sapere la storia dei 2 gruppi è solo una bella invenzione del mio amico Giovanni: non esistono i 2 gruppi.
    Esistono persone con i loro limiti e le tracce di Dio che hanno in loro.
    Certo che se gli obbiettivi e le strade da seguire vengono adeguati ai nostri tempi solo x cercare un consenso nel politicamente corretto…

    E poi anche tu … sei solo “chiacchiere e distintivo”

  5. Il tentativo è sempre quello di stare nel mezzo, di farsi altro senza perdere la chiarezza di dove sta il significato della propria vita, ma anche di quella della persona che abbiamo davanti: nell’incontro con Cristo attraverso le facce che costituiscono la sua Chiesa.

    A volte si ha paura dell’altro e lo si esclude (in tanti modi, penso ad esempio agli adesivi sui campanelli per tenere lontani i TdG), altre volte si finisce per dimenticare il dono e la chiamata che abbiamo ricevuto trasformando la nostra appartenenza a Lui in un facile “massì, siamo tutti fratelli, vogliamoci bene”.

    Ecco, sinceramente – quasi – temo di più la seconda.

    Il pensare che tutto sia uguale, che uno valga l’altro, che seguire il Corano o Gesù alla fin fine sia la stessa cosa e che basta volersi bene, non solo non è ciò a cui siamo chiamati, ma è una semplificazione che ci impedisce di incontrare l’altro, perchè per incontrarlo dobbiamo innanzitutto conoscerlo e la conoscenza fa inevitabilmente emergere la differenza – anche quella che può essere sanata solo con la conversione a Cristo.

    Emblematico è il caso dell’islam che è portatore di una visione del mondo e di un obiettivo politico e sociale profondamente in antitesi con la predicazione e il messaggio cristiano.

    Non andrebbe ad esempio mai dimenticato che Maometto uccise di suo pugno 700 ebrei e a più riprese invitò i suoi seguaci a sterminare gli ebrei… e molto molto altro ancora.

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