chiamati per essere responsabili

domenica 25 gennaio 2009
Settimana di preghiera per l’unità  dei cristiani
Conversione di San Paolo

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Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
(dal Vangelo di Marco 1,14-20)

“Responsabilità ”
E’ la parola che ha usato più volte il nuovo presidente degli Stati Uniti, Obama, nel suo discorso di insediamento.
Mi ha colpito la sua insistenza su questo concetto mentre parlava all’intera nazione, all’inizio del suo mandato, in un momento molto difficile sia per gli Stati Uniti che per l’intero pianeta.
Non bisogna però dimenticare che ci sono intere nazioni e quasi un’ intero continente (l’Africa… ne sentite parlare ogni tanto?) che sono perennemente in crisi economica e sociale. E ce lo dimentichiamo spesso…
Ovviamente non penso che le parole di Obama siano Vangelo, ma credo che ci sia molto da riflettere, per la nostra vita cristiana, da questo discorso “storico” (tale soprattutto perchè a pronunciarlo è il primo presidente nero di una nazione fino a pochi anni fa segnata da leggi e consuetudini molo razziste nei confronti delle persone di colore…).
Ogni situazione di crisi non può esser affrontata con la sola denuncia e tanto meno con la sola autocommiserazione. Il pessimismo “ha sempre ragione” ma non serve a nulla. Dire che le cose vanno male e che è colpa di questo o di quello, può esser utile all’inizio, ma non risolve il male.
Bisogna davvero diventare “responsabili” e chiedersi sempre “cosa posso fare per migliorare le cose?”, “quali sacrifici sono disposto a fare per il bene non solo mio, ma anche di chi sta peggio di me e non ha la mia stessa forza?”.
Gesù quando appare sulla scena del mondo non si ferma a fare solamente lunghi e complicati discorsi teologici sulla presenza di Dio. Gesù non parla solamente del Padre che è nei cieli, ma lo rende presente con i gesti e con le opere concrete. Gesù non rimane su un piedistallo a “dirigere” e “dare ordini”, ma si prende la sua responsabilità  e per primo si mette in gioco.
Il suo messaggio è abbastanza essenziale in questo passo del vangelo: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”. Queste brevi parole ben riassumono il senso della predicazione di Gesù e di tutti i gesti che ha compiuto.

    Dio non è lontano, non è in qualche discussione accademica o di sagrestia. Dio non è un concetto astratto e nemmeno “una presenza suprema all’origine del cosmo” che solamente era presente all’inizio e ci aspetta alla fine. Dio è qui! Il suo mondo è nel nostro mondo. Il tempo di Dio non è solo l’oretta domenicale della Messa, ma è in ogni ora della nostra vita e della vita del mondo.
    Gesù ha mostrato la concretezza delle sue parole iniziando lui stesso a percorrere le strade del suo tempo. E ha iniziato proprio dalla Galilea, uno dei territori più estremi e lontani dal centro religioso di Gerusalemme. Ha iniziato incontrando concretamente le persone, toccando le malattie e i mali interiori. Ha sanato ferite e condannato ipocrisie e pregiudizi guardando in faccia gli interessati.
    Ma non si è fermato ad una azione solitaria. Ha coinvolto in questa azione anche altri, andandoli a “pescare” dal popolo e dai luoghi stessi dove lui agiva. E non ha chiamato alla responsabilità  della predicazione qualcuno venuto da lontano, ma proprio chi era accanto a lui.
    L’evangelista Marco sottolinea in modo molto bello come la chiamata dei discepoli è rapida, e altrettanto rapida è la risposta (“Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”. E subito lasciarono le reti e lo seguirono).
    Sui mezzi di comunicazione continuano a dirci che è tempo di crisi. E già  molti sono i segni reali di questa crisi che sta toccando intere famiglie. La crisi non solo è nelle banche e nei portafogli, ma sta entrando anche nei cuori delle persone e nel senso di fiducia dei giovani.
    Come cristiani non possiamo permettere quest’ultimo effetto. Dobbiamo “subito” diventare “pescatori di uomini”, attirando nella rete del Vangelo noi stessi e chi ci sta attorno.
    E’ questo il tempo di Dio, anche se sembra solo il tempo di crisi e di difficoltà . Non cediamo alla tentazione di chiuderci in lamentele e nel “ognuno pensi per se”.
    Il Vangelo di Dio ci invita a diventare responsabili del mondo.
    Non risolveremo i problemi delle banche, ma abbiamo il potere di Gesù di sanare la mancanza di fiducia e di rinvigorire la solidarietà . Non aspettiamo che il mondo migliori perchè ci sono i potenti (anche in gamba e pieni di buoni propositi). Il mondo migliora se crediamo veramente che “il regno di Dio è vicino”, è qui con noi.


Giovanni don

11 comments

  1. Giovanni don, servo del mondo…hai risposto a Obama?
    .
    Forse Dio ha chiamato Obama..ad essere anche lui apostolo…
    il cuore di Obama è tutto preso da Dio…e il progetto del suo programma parte dalla Sacra Scrittura che ha studiato, amato, sedimentato, vissuto in mezzo alla gente, agli affari, alle distorsioni
    dell Parola di Dio…siè fatto servo per ricominciare a dare nuova lettura , buona lettura, buona novella, a trasmettere lo SPIRITO
    ….di Dio…siè fatto APOSTOLO…è stato pescato dalla rete degli Apostoli di Gesù oggi!…è un miracolo vero..non percepito come miracolo.. Dio fa ancora miracoli, noi li dobbiamo vedere ,accogliere con responsabilità ,,,,Obama..ama DIO..e il mondo creato da Dio..Obama soffrirà , ma non ha paura della sofferenza ,
    con il sacrificio chiama a…lottare fortemente il male, il dolore, la violenza….per esperienza patita..non ha paura della sofferenza…
    Prendere consapevolezza del piccolo compito, del grande compito,
    del compito comunque , ognuno prenda coraggio per cambiare qualcosa dentro e fuori…nel posto …ordine, onestà , lealtà ..fraternità .

    Per la prima volta , il rischio di morire non fa paura a un Presidente..non ha rifiutato la responsabilità di portare avanti il popolo del mondo..alla
    salveza,…ha rifiutato ..il piedistallo…!
    Anche io, non voglio apparire,…non voglio il piedistallo…anche io
    offro con responsabilità il mio piccolo compito di moglie , madre,
    di cristiana dal mio piccolissimo posto. Grazie Giovanni don,
    una mamma…
    .sentire la responsabilità dell’altro…perchè abbia la stessa felicità …attualizzare..
    .2.ro parola da programmare, pianificare,
    coordinare , concretizzare…il mezzo? la coerenza e volerlo, volerlo, fortemente volerlo!

  2. Giovanni don,
    sono a favore della vita …mi associo al giudizio pronunciato dal
    Mons. Rino Fisichella Rettore Magnifico della Università Laterenanse.
    Ho imparato a non correre….emotivamente Obama attira e coinvolge…E’ essenziale non correre troppo e sempre andare con i piedi di piombo…quando si parla di vita…è un dono , quindi lo riceviamo da chi?….
    la mamma che ha scritto il commento reg. alle ore 9,48 del 24 Gennaio 2009

  3. complimenti per la vignetta, ed anche per il commento.
    ci vuole davvero un nuovo slancio nella Chiesa; nelle parrocchie a volte si riscopre la bellezza del vangelo, si trovano nuovi slanci, cosa che gratifica e dà speranza ai cuori dei semplici preti, solo che dall’alto, o meglio dal “profondo rosso” (prelati) c’è poco muovimento, se non solo delle regole.
    amare Gesù non credo sia una regola, ma un atto di libertà , e perciò credo che se una regola diventa più importante delle persone, non si annuncia più il Dio di Gesù Cristo, ma un Dio ancora una volta nascosto nel tempio con un velo sopra.
    I discepoli lasciarono tutto, anche le loro certezze, e con Gesù non è che avessero scoperte altre, ma nuove situazioni, che li ha chimati a mettersi in gioco, a rischiare.
    Gesù sempre stupisce, e questo è bello, e la vita lo stesso ti mette davanti a delle situazioni sempre nuove e a volte si ha paura di prendere delle decisoni, ma questo è il bello della vita, non ti lascia mai “tranquillo” quando hai voglia di vivere. A presto.

  4. Sono positivamente stupito dal cammino fatto da Obama, dalla sua grinta, tenacia, positività . Allo stesso tempo sono preoccupato per lui: diventare presidente degli states in un momento storico come questo non è sicuramente un compito da poco: primo presidente afro-americano, recessione, una guerra che continua da tempo per il potere e non per l’atomica. Insomma, ha un bel po’ di responsabilità sulle spalle e deve cercare di soddisfare le aspettative non solo degli americani, ma di molti altri che lo guardano dall’esterno.
    Una mossa però non comprendo: se è vero che è così cristiano, ha studiato la Sacra Scrittura, è attento alle torture e difensore della vita, come mai ha rinnovato i finanziamenti alle Ong e alle cliniche che contemplano anche l’aborto come mezzo di pianificazione familiare? ecco l’articolo dell’ansa:
    http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_874087219.html
    Santo subito? No, la vita di un uomo, e la sua santità , si costruisce giorno per giorno. Diamogli l’appoggio necessario, ma stiamo attenti a manifestare contro le azioni dei potenti della terra che vanno contro la vita, contro il nostro essere cristiani.

  5. ciao Giovanni don oggi la vignetta è proprio bella….
    come sono belli i commenti quì sopra mi piace molto quello che dice dGabriel mi piacerebbe conoscerlo.Ciao alla prossima

  6. Cara mariam, 24 Gen 7, 41pm
    non sono fuori di testa, solo ho corso, già ho ritrattato,,
    forse..all’inizio non l’hai letto?…volva metter in dubbio un pò tutto..forse..
    no, papa, non Belus..che c’entra…
    ..mi ha fortemente preso emotivamente OBAMA per la sua sensibilità , convinzione, determinazione di cambiare radicalmente
    il modo di vivere americano affermando valori che ritroviamo
    nel vangelo..Obama non è Vangelo…solo forse,,una speranza,,che Dio possa aiutarlo a cambiare il volto dell’America…la condizione di vita , per un futuro fondato sul rispetto reciproco, e sulla giusta ditribuzione dei beni..per sconfiggere la povertà non solo quella materiale, …quella spirituale…comunque mi è sembrato volesse chiedere di prendere coscienza, sicuramente ..il “tema della responsabilità ” è importante…..non ti sembra un buon inizio marian?
    No, non sono fuori di testa.
    Mi ha deluso la posizione di OBAMA nei confronti dell’aborto,
    La penso come Mons: Rino Fisichella….ho già scritto e confermo.
    Io ho corso troppo,…Marian e tu? non essere così impulsiva..addiruttura Belusc..addirittura papa…addirittura santo
    chi lo ha detto tu? io no…
    Forse ..i disegni di Dio..che ne sai dei disegni di Dio…che ne farà
    Dio di OBAMA…e OBAMA rispetterà DIO? Forse …
    Ti saluto con simpatia..meglio non correre,,,,o cedere emotivamente ed essere impulsivi…sempre meglio fermarsi e riflettiamo insieme,
    OBAMA sarà tutto quello che ha detto?…Forse…ma chiedeva l’unità
    di spirito di sacrificio a tutto il popolo amerticano, chiedeva l’unità ..
    non mettiamo ostacoli e speriamo …
    una semplice mamma che spera…e non è fuori di testa.

  7. Solo per la cronaca.
    Obama non è cattolico.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Barack_Obama

    ma aderisce alle chiese di cristo riunite.
    E questo vorrà ben dir qualcosa.

    Inoltre se anche fosse cattolico … ma sostenesse l’aborto.
    Ebbene in quell’istante non sarebbe più appartenente alla chiesa in quanto per l’aborto è prevista la scomunica.
    La quale è un’ atto di amore della chiesa per farti capire la gravità dell’atto ed a suscitare in te l’esigenza e l’urgenza della conversione.

  8. Santa polenta, Anna Maria, che filippica! Mi dispiace per il “fuori di testa”, ma sono d’accordo con Lorenzo semplicemente perchè mi sono informata. Non giudico te e neanche Obama. Se ti ho ferito, chiedo perdono, ma per Obama… ai posteri l’ardua sentenza!

    Pace e buona vita!

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