TUTTI I SANTI
Sabato 1 novembre 2014
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perchè di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perchè saranno consolati.
Beati i miti,
perchè avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perchè saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perchè troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perchè vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perchè saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perchè di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perchè grande è la vostra ricompensa nei cieli».
(dal Vangelo di Matteo 5,1-12)
Clotilde e Gaetan sono due giovani che qualche giorno fa si sono fermati a cercare un riparo per la notte in parrocchia. Si sono sposati a fine agosto nel loro paese nella Francia centrale, e il giorno dopo il loro matrimonio si sono messi in viaggio a piedi verso Gerusalemme, trainando un carretto arancione con le loro poche cose. Hanno deciso così di iniziare il loro cammino di vita matrimoniale, con questo lungo pellegrinaggio che li poterà ad affrontare non poche difficoltà molto concrete per arrivare alla meta.
Questi due giovani sono stati con noi qualche ora, giusto il tempo per pregare insieme, mangiare qualcosa e passare la notte, poi al mattino sono ripartiti, lasciandoci come regalo in parrocchia la loro testimonianza di piccola comunità di fede e amore “in cammino”. Il loro sorriso e la totale disponibilità e fiducia nei nostri confronti, hanno stimolato anche il mio sorriso e la mia disponibilità e fiducia. Vederli ripartire lentamente con il loro carrettino arancione mi ha fatto ritrovare un pizzico di fiducia nella vita e anche nelle mie possibilità di fare anch’io i miei passi di vita, superando la tentazione di bloccarmi perchè penso di non farcela.
I Santi che la Chiesa oggi ricorda tutti insieme sono in fondo come Clotilde e Gaetan. Sono li per noi per ricordarci che la strada della vita di fede anche se dura non è impossibile da percorrere. Ognuno di loro ha fatto il proprio percorso in un luogo e tempo preciso della storia umana. Hanno avuto anche loro momenti di salita e di affaticamento, ma alla fine sono arrivati alla meta, che è la Gerusalemme del cielo. Ricordare un santo o una santa, andando a conoscerne la storia e quello che hanno detto e fatto, ci aiuta a fare il nostro cammino che è solamente in un epoca e luogo diversi dal loro, ma non per questo impossibile oggi per noi.
Le Beatitudini sono quella stupenda pagina del Vangelo che ci aiuta a contemplare nella nostra vita l’azione di Dio, che di fa suoi figli, ci consola, ci sazia della sua Parola, ci perdona… La beatitudine viene come dono di Dio possibile per tutti, basta mettersi in cammino e non cedere alla tentazione di pensare che solo pochi possono fare la strada di Dio.
Clotilde e Gaetan fanno questo cammino insieme, sperimentando cosa vuol dire realmente aiutarsi, sostenersi, portare i pesi l’uno dell’altro, allungare o rallentare il passo per non perdersi, e alla fine gioire insieme per la meta raggiunta. Questa è la Chiesa che Gesù vuole, fatta di Santi che sono in cielo e che hanno fatto già il loro pezzo di cammino e fatta di noi qui che siamo per strada, non da soli, ma insieme gli uni accanto agli altri
Giovanni don
La Chiesa pellegrina è accompagnata giorno per giorno dalla Chiesa trionfante.E’ vero che la strada della vita di fede è percorribile,i santi ne sono la testimonianza e ci confermano, altresì, sulla verità della vita eterna. Nella mia vita scopro sovente la presenza dei santi: ora è un bastone su cui mi sostengo, ora è una lampada che illumina il cammino, ora è una indicazione stradale perchè sono confusa, ma il più delle volte Maria e i santi sono persone che ,durante il mio cammino ,mi portano un amico speciale:GESU’.
Mi ha colpito vedere che hai basato la tua riflessione sull’esperienza di una mia omonima, benchè in tutt’altre condizioni.
Ho atteso il tuo ritorno sul web per tutta l’estate e poi sono rimasta senza parole per diverse settimane, oppressa da una difficoltà personale che mi fa sentire esclusa da una comunità parrocchiale viva e attiva perchè una disabilità motoria mi impedisce di rendermi utile e correre con la stessa “facilità ” (relativa!) degli altri.
Per questo mi sento di ringraziarti sinceramente per la tua esortazione conclusiva ad essere “la Chiesa che Gesù vuole, fatta di santi… e fatta di noi qui che siamo per strada, NON DA SOLI, MA INSIEME gli uni accanto agli altri”.
Il Signore conceda che la sua chiesa sia davvero per tutti, esclusi compresi!
La nostra vera Santità , sta nel riconoscersi peccatori e perdonati. Se ci ricordiamo di questo, non ci dimentichiamo che Dio non ci chiede di essere perfetti ma Santi. Io al contrario di Giovanna, raramente ho l’abitudine di invocare i Santi, ad eccezione di Maria, la nostra Mamma, però si il meditare i loro insegnamenti, le loro preghiere. Ci permette di scoprire Dio nella loro vita. Ricordiamoci sempre che Dio è con noi, io lo sento particolarmente vicino nella preghiera, perchè come diceva un santo, il cui nome non ricordo piu’ (ops…;-)) la vita è preghiera. Maria è una buona maestra, ed è soprattutto nelle preghiere dei santi che riscopriamo Dio. Che MARIA sia una buona guida per tutti noi, perchè è la strada più veloce e sicura per arrivare a Dio.
Il mio parroco ha parlato di “santità della quotidianità “.
Nessuna eccezionalità , dunque.
Tutti lo siamo quando, in qualsiasi posto e in qualunque momento, se qualcuno ci fa del male resistiamo alla tentazione di corrispondere con il male, se qualcuno ci rivolge parole sgarbate non rispondiamo sgarbatamente, se qualcuno ci dà noia non lo allontaniamo e via dicendo.
Una santità aperta a tutti. Mentre fino a qualche tempo fa la santità ci si prospettava come irraggiungibile, e si era portati a dire: io non sarò mai un santo.
Questo non significa “santificarsi” con troppa facilità ; significa invece riscoprire il valore di ogni azione volta a non allontanare il prossimo anche molesto, a gettare ponti, per quanto è possibile, per non creare rotture nel tessuto dell’armonia sociale, in definitiva nella costruzione della pace.
Bella vignetta, un bravo quando ci vuole ci vuole.
Ci vedo l’affetto popolare ai Santi che va incoraggiato e guidato, …
ed un’auto ironia sui preti che non riescono a farlo e che sono frettolosi (lanciano li le loro affermazioni senza un reale confronto, … come un tempo “dall’alto dei loro pulpiti” e se ne vanno, ad occuparsi di altro)
🙂
Per fortuna il Signore sa scrivere dritto sulle nostre righe storte!
🙂
Condivido con @Clotilde il bel finale:
“Questa è la Chiesa che Gesù vuole, fatta di Santi che sono in cielo e che hanno fatto già il loro pezzo di cammino e fatta di noi qui che siamo per strada, non da soli, ma insieme gli uni accanto agli altri”
aggiungo che tra questi “uni” e “altri” ci stanno anche i Santi … in grado di guidarci, se solo li conoscessimo meglio.
Un caro saluto a tutti.
Francesco